Non è possibile mandare avanti le nostre Aziende senza mai avere certezze. Lo comunicano gli Imprenditori Ippici Italiani. “Ieri è toccato in maniera devastante alle Scuderie e all’Allevamento, oggi tocca
Non è possibile mandare avanti le nostre Aziende senza mai avere certezze. Lo comunicano gli Imprenditori Ippici Italiani. “Ieri è toccato in maniera devastante alle Scuderie e all’Allevamento, oggi tocca alle Società di Corse, ma l’unica attività svolta negli ultimi 5 anni da chi ha gestito e portato alla miseria il settore è stata: TAGLIARE.
Tagliare senza una logica, tagliare in maniera orizzontale senza mai distinguere coloro che sono utili al sistema da coloro che speculano soltanto nel sistema. Tagliare e basta.
I Tagli scriteriati, ovvero senza alcun criterio, quantificabili in questi ultimi anni sono assai superiori a quanto prospettato dalla Riforma ormai prossima, il dramma è che nessun intervento di rinnovamento e di rilancio è stato mai neppure approcciato, solo chiacchiere e promesse. Questo ha portato allo svilimento dell’allevamento, delle corse, delle strutture che ospitano lo spettacolo ippico, della dignità di chi opera nel sistema ed ha minato, in maniera forse irrecuperabile, l’integrità e la legalità nell’ambiente.
Ancora oggi sono di grande attualità le analisi sui bilanci del settore, molto nebulosi, e delle situazioni dei crediti IVA, delle diponibilità provenienti dal Preu, dei residui attivi e dei debiti del ministero, temi a cui nessuno è in grado di dare risposte precise. Una sola cosa è certa: regna una gran confusione e la trasparenza è latitante.
Può un settore vivere in questa situazione? Può un ministero gestire un meccanismo così complesso?
Tornando ai bilanci, la loro pubblicazione non è stata sufficiente a garantire un livello di trasparenza accettabile da parte del ministero. La carenza di trasparenza si ravvisa nella totale mancanza di dettaglio delle singole voci che formano il totale dei capitoli di spesa. In teoria le direttive dipartimentali indicano gli obbiettivi e le disponibilità economiche per raggiungerli ma, nel caso della PQAI, le somme indicate nel 2015 risultano assurde e irrealistiche.
Una totale assenza di trasparenza risulta anche dalla mancata comunicazione nel dettaglio dei residui di cassa e del dettaglio delle somme, che risultano incassate in più come risulta dal bilancio consuntivo.
In sostanza non sappiamo in che modo siano state spese le risorse che avevamo a disposizione nel 2015 e neppure cosa avremo a disposizione per il settore nel 2016.
Regna su tutti i fronti- concludono – l’incertezza ed il pressapochismo e si sta correndo senza un rapporto formalizzato tra Mipaaf e Società di Corse, ovvero il ministero non è in grado, neppure in questo ambito, di garantire la regolarità e la legalità di una attività che, per legge, è tenuto ad organizzare e controllare”1
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