Gli operatori italiani del trotto – allevatori, proprietari, allenatori guidatori e gentleman drivers – raccolti in stragrande maggioranza nelle firmatarie associazioni realmente rappresentative del settore, non riconoscono al signor Faticoni
Gli operatori italiani del trotto – allevatori, proprietari, allenatori guidatori e gentleman drivers – raccolti in stragrande maggioranza nelle firmatarie associazioni realmente rappresentative del settore, non riconoscono al signor Faticoni ed alla sua associazione SIAG (della quale nonostante le reiterate richieste non è dato conoscere lo statuto, la composizione del consiglio, l’organigramma, i bilanci, la effettiva rappresentanza nel settore) e nemmeno ai suoi accompagnatori ed accompagnatrici, nessun ruolo e nessuna credibilità per parlare a nome degli allenatori e guidatori italiani.
Autori della nota, le associazioni IPPICA NUOVA, UPT (Unione Proprietari Trotto), ORGANISMO IPPICO ITALIANO e CIGA, IMPRENDITORI IPPICI ITALIANI, ,FIPT (Federazione Italiana Proprietari Trotto), PTL (Proprietari Trotto Lombardia).
Inoltre, gli scriventi ed i loro associati, denunciano la gestione personalistica, inadeguata e talvolta contro le norme statutarie, dell’associazione Anact sotto la presidenza del signor Ferrero (ne sono conferma evidente le dimissioni del vice presidente Santulli – eletto a livello nazionale nella compagine di Ferrero presidente e che avrebbero dovuto portare a nuove elezioni nazionali – e dei Consiglieri Vecchi, Toniatti e Cascio, la conseguente mancata convocazione delle elezioni regionali con la contemporanea soppressione di alcune delegazioni regionali senza i dovuti passaggi previsti dallo Statuto) ed informano il Ministro che la grande maggioranza degli allevatori italiani, regolarmente iscritti alle scriventi associazioni, non ritengono il signor Ferrero idoneo a rappresentare l’Italia nelle sedi europee. Ciò anche alla luce delle presunte irregolarità nella gestione delle monte dello stallone Varenne, il più grande cavallo italiano degli ultimi decenni (così come si evincerebbe dalle accuse formulate dal proprietario del cavallo nei confronti del signor Ferrero).
Si tratta di “gravi irregolarità” oltre a mancati pagamenti che, come riportato dalla Gazzetta dello Sport in data odierna hanno visto il Giudice disporre “la restituzione di Varenne al legittimo proprietario”. Restano inoltre in attesa di conoscere la data delle elezioni per il rinnovo dell’intero Consiglio Direttivo dell’Associazione Anact. A tale proposito gli allevatori italiani chiedono la pubblicazione dell’elenco dei soci effettivi che hanno pagato la quota associativa alla data del 28 febbraio (ultima data valida, da statuto, per aver diritto di voto alle prossime elezioni) ed il numero di voti di cui dispone ogni associato così da consentire ai veri allevatori regolarmente associati di potersi candidare alla gestione e, finalmente, far riprendere la doverosa attività di servizio a favore degli allevatori.
Gli operatori italiani del trotto chiedono inoltre di conoscere gli interventi messi in atto dal Ministero a fronte della gravissima ulteriore flessione delle scommesse ippiche e per la tutela effettiva delle risorse del settore a fronte delle novità derivanti dal bando – appena sospeso – per le scommesse ippiche, delle valutazioni sul lancio del palinsesto complementare a quota fissa (che se non gestito attentamente in termini di proventi per l’ippica, rischia di produrre effetti nulli o addirittura negativi per il settore) e delle necessarie iniziative per il rilancio della scommessa Tris e TQQ, principale fonte di risorse del settore.
E’ necessario che il Mipaaft predisponga rapidamente, coinvolgendo gli operatori stessi e società di consulenza specializzate, anche avvalendosi dei progetti già nelle mani delle scriventi associazioni rappresentative, un Piano industriale che miri a ridare l’autonomia finanziaria al settore, che ridefinisca la Governance del comparto coinvolgendo gli operatori nella gestione, che torni a dar vita agli Enti Tecnici con la presenza degli operatori eletti da ciascuna categoria e che si muova lungo una dorsale che consideri tre fattori fondamentali di eguale importanza, senza la cui interazione il prodotto corsa non potrà essere certificato e promosso: Rating degli ippodromi, Rating delle corse, Rating delle professioni. A cui aggiungere un giusto e competente uso della giustizia sportiva. Oggi purtroppo il prodotto corsa nasce falsato prima ancora che i cavalli entrino in pista.
Le scriventi associazioni chiedono pertanto al signor Ministro un incontro urgente con tutte le associazioni effettivamente rappresentative del settore per formulare le proprie proposte per la non più procrastinabile riforma del settore.
PressGiochi