Liguria. Il PD: “L’operazione della polizia a Lavagna ci spinge a insistere nell’applicazione della legge regionale sul gioco”.> Basilicata. Giordano (Ugl Matera): “Sul gioco dobbiamo seguire l’esempio dell’amministrazione di Montalbano
A Lavagna, in provincia di Genova, la polizia, questa mattina attraverso la Squadra Mobile ed il servizio centrale operativo, ha svolto arresti e perquisizioni a carico di soggetti indagati per associazione a delinquere di stampo mafioso, ritenuti appartenenti alla ‘ndrangheta calabrese. Una nuovo capitolo dell’operazione che è stata definita “I conti di Lavagna”. Oggi sono arrivati quattro arresti e al sequestro come misura cautelare preventiva, di immobili tra cui un attico nella baia del silenzio e due società di video lottery.
Gli arrestati, secondo gli inquirenti, avevano messo su alcune società per la distribuzione di video lottery e con la scusa di proporre i contratti per l’installazione delle macchinette si offrivano di prestare denaro a tassi di usura.
“Il quadro delineato da questa seconda fase – ha spiegato il sostituto procuratore Alberto Lari – è il naturale completamento della prima parte dell’indagine che a breve a questo punto sarà chiusa e denota che si tratta di una mafia non povera che guadagna, lucra e acquista beni di pregio”.
“L’indagine denota una modernità dell’organizzazione – spiegano il dirigente della squadra mobile Marco Calì e il comandante dello Sco Alessandro Carmeli – che utilizzava il business delle video lottery per reinvestire il denaro e insieme per favorire il contatto con i ristoratori e offrirsi di prestare denaro”.
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