11 Gennaio 2025 - 10:00

Lamezia Terme. Bova (Comm. Reg.): “Diffusione selvaggia delle sale giochi vicino a luoghi sensibili”

Si è tenuto oggi presso la sala Napolitano del comune di Lamezia Terme, il convegno regionale del CNCA Calabria sulle problematiche psico-socio sanitarie legate al gioco d´azzardo. Ad intervenire Filippo Torrigiani

06 Aprile 2017

Si è tenuto oggi presso la sala Napolitano del comune di Lamezia Terme, il convegno regionale del CNCA Calabria sulle problematiche psico-socio sanitarie legate al gioco d´azzardo.

Ad intervenire Filippo Torrigiani consigliere comunale del Pd a Empoli, che ha elencato i grandi numeri riscossi da casinò online, e dalle scommesse. “Il gioco d’azzardo – ha detto  – è un male insito nell’uomo ed ha sempre coperto un posto importante nei suoi ricorsi storici fino ad arrivare ai giorni nostri con lotterie e simili”. “A livello mondiale il livello del gioco legale è arrivato all’esorbitante costo di 470 miliardi di dollari, un fatturato enorme pari a quello delle grandi aziende internazionali come l’Apple. Ma altrettanto grandi sono i numeri del gioco quando diventa d’azzardo, in quanto non ne esiste una regolamentazione”. “I danni del gioco diventano ingenti quando ad infiltrarcisi è l’illegalità che pare viaggi in parallelo con il gioco d’azzardo”.

 

Anche Arturo Bova (commissione regionale contro la ‘ndrangheta) ha dato un suo contributo politico sulla diffusione quasi selvaggia delle sale gioco, vicine anche a scuole, luoghi di culto e centri giovanili aggregativi. Ma queste sale “sono i primi centri da dove i ragazzi vengono prelevati per poi farli entrare negli ambienti mafiosi. “È chiaro quindi che dietro l’azzardo c’è la ‘ndrangheta”. “pertanto – ha rimarcato con forza – sarebbe bene calendarizzare la proposta di legge che voglio portare avanti contro il gioco d’azzardo e promuoverla con incontri e consigli comunali aperti organizzati in tutti i territori calabresi”.

 

 

“Le mafie dall’impetuoso vortice del gioco traggono i maggiori vantaggi economici”. È questa la linea tracciata da Armando Caputo (presidente ALA). “Le persone coinvolte nel vortice del gioco non sono solo quelle che appartengono alla criminalità ma anche chi ne è estraneo”. “Queste affascinate dal demone della puntata e del rischio accumulano debiti che non riescono ad onorare e quindi si rivolgono a persone sbagliate come usurai e mafiosi delle quali diventano vittime. “Il malaffare marcia sul disagio causato dalla dipendenza del gioco trasformando un semplice cittadino in un malato di gioco”.

 

Roberto Gatto (comunità progetto sud) ha affrontato il problema andando nelle scuole. Questionari mirati alla conoscenza e all’uso del gioco sono stati proposti ai ragazzi. “Dalle risposte date ai questionari anonimi sono emersi numeri importanti, alcuni ragazzi giocano grandi cifre (sino a 500euro a settimana). Ma si gioca, sempre in base alle risposte anonime, per sfidare la sorte, per guadagnare soldi in modo facile ma, è bene ricordare che il vinci facile non esiste”. “Un risultato significante – ha annotato Gatto – è stata invece la cresciuta consapevolezza che il gioco può diventare dannoso”.

 

Il referente nazionale di Avviso Pubblico Fausto Cordiano ha dato in merito il suo contributo dal punto di vista politico. A don Armando Zappolini presidente CNCA sono state affidate le conclusioni. Zappolini ha lamentato la mancanza di una norma che regolamenti l’azzardo e ha espresso la necessità di vietarne in ogni modo la diffusione e la pubblicità che andrebbe ad intaccare le categorie più deboli “come anziani e giovani e porre dei limiti, anche temporali  al funzionamento di slot e macchinette varie”.

 

PressGiochi