Si è tenuta a Firenze l’ultima tappa de “La Trappola dell’Azzardo”, il progetto ideato da BPER Banca e Avviso Pubblico con l’intento di sensibilizzare i più giovani e non solo
Si è tenuta a Firenze l’ultima tappa de “La Trappola dell’Azzardo”, il progetto ideato da BPER Banca e Avviso Pubblico con l’intento di sensibilizzare i più giovani e non solo sui rischi della dipendenza da gioco d’azzardo patologico.
Il progetto ha visto come relatrice al mattino, durante l’incontro con gli studenti e le studentesse del Liceo Rodolico, l’epidemiologa Sabrina Molinaro.
Quello toscano è stato il quarto e ultimo appuntamento del progetto, dopo le tappe di Bari, Verona e Milano, dove si sono tenuti incontri gratuiti rivolti sia a studenti e personale scolastico, con focus dedicati su come arginare il fenomeno del gioco d’azzardo tra i minori, sia a tutta la cittadinanza, grazie anche alla collaborazione in questa nuova edizione degli ordini professionali, con l’obiettivo di dare ancora più consapevolezza dei rischi legati al gioco d’azzardo.
Giovanna Zacchi, responsabile del servizio ESG Strategy di BPER, ha dichiarato: “Siamo arrivati all’ultima tappa di un percorso intenso e che ha restituito numeri e feedback importanti. Anche quest’anno BPER ha voluto supportare il progetto di Avviso Pubblico, rivolto sia agli studenti che alla cittadinanza, su un fenomeno che continua, purtroppo, a registrare numeri preoccupanti. La nostra Banca ha dimostrato anche in questa occasione di voler essere protagonista nel sensibilizzare al massimo le persone sui temi dell’educazione finanziaria e dei rischi derivanti dal gioco d’azzardo. Un impegno, quello dell’informare correttamente, che da tempo ci contraddistingue e che sicuramente perseguiremo anche nei prossimi anni”.
Massimo Borghi, Coordinatore regionale di Avviso Pubblico, ha aggiunto: “Ringraziamo BPER Banca per aver creduto e sostenuto anche quest’anno questo importante percorso di informazione e sensibilizzazione che ha coinvolto migliaia di studenti e studentesse, oltre a centinaia di cittadini tra cui giornalisti, amministratori locali, educatori e assistenti sociali. Conoscere approfonditamente l’aspetto patologico e criminale del gioco d’azzardo è la prima forma di prevenzione che si può attuare per garantire la salute e la sicurezza dei cittadini e delle cittadine, a partire dai più giovani. Il riordino della normativa in tema di gioco pubblico – così come emerso durante il seminario di oggi – rappresenta un’occasione da non perdere. In questa discussione non si parte da zero: l’esperienza già maturata in questi anni sui territori e gli orientamenti espressi dalla giurisprudenza amministrativa confermano l’importanza di mettere al primo posto la tutela della salute pubblica rispetto al gettito fiscale e agli interessi economici privati. L’occasione del riordino del gioco su rete fisica sarà, quindi, utile se consoliderà strumenti, come il distanziometro e i limiti orari, ritenuti fondamentali anche da TAR e Consiglio di Stato”.
Massimo Masetti, referente di Avviso Pubblico sul tema azzardo, ha commentato come “Con l’emanazione del Decreto legislativo sui giochi online l’attenzione si è spostata sul riordino della rete fisica, per il quale il percorso prevede la previa definizione di un’intesa programmatica tra Stato, Regioni ed Enti locali. Una discussione da affrontare con il massimo della cura, in particolare per gli importanti strumenti di tutela della salute messi in campo in questi anni da Regioni e Comuni (dal distanziometro ai limiti orari), la cui validità è stata più volte ribadita dalla giurisprudenza amministrativa e costituzionale e che riteniamo fondamentale salvaguardare.
“Inoltre grande attenzione va posta sul tema della compartecipazione agli introiti erariali degli Enti Locali – ha concluso Masetti – Tale misura rischia di ricreare un sistema di dipendenza dei bilanci degli Enti stessi dall’azzardo presente sul territorio rendendo quindi particolarmente complesse azioni di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo patologico. In pratica si verrebbe a ricreare la condizione già in essere per il bilancio dello Stato che dipende dalla quota di entrata derivante dall’azzardo rendendo alquanto difficile ragionare in termini di riduzione dell’offerta, cosa invece richiesta a più riprese da Enti Locali e soggetti attivi nel campo della prevenzione e del contrasto al gioco d’azzardo patologico”.
Andrea Bigalli, referente di Libera e giornalista, ha concluso: “Come avete avuto modo di ascoltare questo settore attira interessi mostruosi, le lobby del settore sono potentissime e condividono tutte una cultura pre-mafiosa, criminogena, quella del guadagno facile. Le mafie inoltre, come dimostrano le numerose indagini di questi ultimi anni, si sono ampiamente inserite in questo mercato, sia nel settore legale che illegale. Tutto questo come effetti ha portato alla proliferazione del disturbo da gioco d’azzardo in tutte le regioni italiane, che non sono riducibili solo alla salute del singolo individuo ma generano effetti dirompenti sull’economia dei nuclei familiari e sulle relazioni all’interno delle comunità, isolando l’individuo e talvolta portando a gravi condizioni di marginalità socio-economica. È oggi quindi prioritario fare qualcosa, bisogna far capire alle persone che il gioco d’azzardo è pericoloso e limitare tutto questo. Dobbiamo attivarci e mettere in campo una serie di azioni concrete per cambiare questo sistema criminoso che porta impoverimento sociale e culturale”.
PressGiochi