23 Novembre 2024 - 08:33

La Nadef approda in Parlamento: ecco il testo

La scorsa settimana il Consiglio dei Ministri ha approvato la Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NADEF) 2023, che delinea lo scenario di finanza pubblica per il

02 Ottobre 2023

La scorsa settimana il Consiglio dei Ministri ha approvato la Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NADEF) 2023, che delinea lo scenario di finanza pubblica per il triennio 2024-2026.

Oggi possiamo anticiparvi i contenuti ed il testo del documento che traccia la rotta della politica economica del governo e che fissa i punti cardinali della prossima manovra. La Nadef approda oggi in Parlamento.

Il rallentamento del quadro macroeconomico registrato negli ultimi mesi, – si legge – il deterioramento delle prospettive di crescita a livello globale e una dinamica dei prezzi ancora sostenuta incidono sensibilmente sul potere di acquisto delle famiglie e sulla competitività delle imprese.

Si rende, pertanto, necessario adottare misure urgenti con cui contrastare tali fenomeni.

Il Governo intende, quindi, ricorrere alla procedura prevista dall’articolo 6, della legge n. 243 del 2012. La disposizione prevede che, in circostanze eccezionali e sentita la Commissione europea, il Governo sottoponga all’approvazione parlamentare una relazione, da approvare a maggioranza assoluta, con cui richiedere l’autorizzazione al ricorso all’indebitamento.

L’economia italiana, dopo il biennio 2021 e 2022, caratterizzato da un ragguardevole recupero rispetto alla caduta del 2020, ha mostrato segnali di frenata a partire dai mesi primaverili dell’anno in corso. A livello congiunturale, questi segnali si sono tradotti in una riduzione del PIL pari a quattro decimi di punto nel secondo trimestre. Pur in un quadro di sostanziale tenuta del mercato del lavoro e di attese di ripresa dell’attività economica, il segnale non deve essere trascurato. Il rallentamento in atto è spiegato da un deciso appesantimento del quadro internazionale di riferimento, segnato da una un calo della domanda globale e, a livello dell’area dell’euro, da un inasprimento delle condizioni monetarie e finanziarie.

Inoltre, si teme che lo scenario macro-finanziario possa ulteriormente deteriorarsi o a causa dell’eccessivo prolungarsi della fase di inflazione, che indurrebbe le principali banche centrali ad effettuare ulteriori restrizioni monetarie, o di un ulteriore rallentamento delle principali aree economiche che solitamente trainano il commercio mondiale. Incombe anche il rischio, a livello geopolitico, di un acuirsi delle attuali tensioni internazionali, che potrebbe dare luogo a nuovi shock ai prezzi dell’energia oppure a restrizioni nelle catene di offerta in settori strategici per l’economia.

Riteniamo che l’incertezza di fondo che caratterizza la situazione economica renda necessario intervenire per ridare slancio all’economia e assicurarle un maggiore grado di resilienza.

Occorre consolidare – continua la relazione inviata al Parlamento – la crescita, soprattutto nel corso del prossimo anno, con provvedimenti – quali quello di riduzione del cuneo fiscale a carico dei lavoratori – che garantiscano la tutela del potere d’acquisto delle famiglie e continuino ad accompagnare il processo di riduzione dell’inflazione. È anche importante iniziare a dare concreta attuazione ai contenuti previsti dalla delega fiscale per avviarsi su un percorso che, nel corso dei prossimi anni, trasformi il sistema tributario in un fattore di crescita.

In sostanza si ritiene importante utilizzare il margine di manovra oggetto della presente richiesta per adottare provvedimenti in grado di fornire supporto all’economia nel breve termine e di rafforzare le tendenze virtuose registratesi negli ultimi anni nel mercato del lavoro, al fine di aumentare il potenziale di crescita del Paese.

Finalità del provvedimento – Il profilo programmatico degli obiettivi di finanza pubblica definito con il Documento di economia e finanza 2023 dello scorso aprile, prevedeva una progressiva riduzione dell’indebitamento netto programmatico al -4,5 per cento nel 2023, al -3,7 per cento nel 2024, al -3,0 per cento nel 2025 e al -2,5 per cento nel 2026. In termini strutturali, il saldo era stato previsto, -4,9 per cento nel 2023, -4,1 per cento nel 2024, -3,7 per cento nel 2025 e -3,2 per cento nel 2026.

Con la presente Relazione, sentita la Commissione europea, il Governo chiede l’autorizzazione alla revisione degli obiettivi programmatici di indebitamento netto previsti nel Documento di economia e finanza 2023 per un importo in termini percentuali di PIL pari a 0,8 per cento nel 2023, 0,6 per cento nel 2024 e nel 2025 e 0,4 per cento nel 2026.

Il nuovo livello programmatico di indebitamento netto in rapporto al PIL è pari a -5,3 per cento nel 2023, -4,3 per cento nel 2024, -3,6 per cento nel 2025 e -2,9 per cento nel 2026, a fronte di un andamento tendenziale del rapporto deficit/PIL stimato al -5,2 per cento nel 2023, -3,6 per cento nel 2024, -3,4 per cento nel 2025 e -3,1 per cento nel 2026.

I nuovi obiettivi programmatici assicurano la progressiva riduzione dell’indebitamento netto strutturale, che è pari al -5,9 per cento del PIL nel 2023, -4,8 per cento nel 2024, -4,3 per cento nel 2025 e -3,5 per cento nel 2026. Il rapporto debito/PIL programmatico è pari al 140,2 per cento nel 2023, 140,1 per cento nel 2024, 139,9 per cento nel 2025 e 139,6 per cento nel 2026.

Gli spazi finanziari che si rendono disponibili, quale differenza tra gli andamenti tendenziali e programmatici aggiornati, che includono anche la maggiore spesa per interessi passivi conseguente al maggior disavanzo, sono pari a 3,2 miliardi nel 2023, 15,7 miliardi nel 2024 e 4,6 miliardi nel 2025. Nel 2026, invece, il saldo obiettivo implica una correzione di 3,8 miliardi di euro rispetto all’indebitamento netto tendenziale, che consente di riportare lo stesso al di sotto della soglia del 3 per cento.

Dal 2027 l’autorizzazione all’indebitamento è destinata alla sola spesa per interessi passivi per un importo fino a 1.910 milioni di euro nel 2027, 2.040 milioni di euro nel 2028, 2.170 milioni di euro nel 2029, 2.310 milioni di euro nel 2030, 2.450 milioni di euro nel 2031, 2.600 milioni di euro nel 2032, 2.740 milioni di euro nel 2033 e 2.900 milioni di euro dal 2034.

Queste risorse nel 2023, attraverso un provvedimento d’urgenza, saranno destinate, in particolare, al conguaglio anticipato dell’adeguamento Istat per i trattamenti pensionistici previsto per l’anno 2024, a misure per il personale delle pubbliche amministrazioni e alla gestione dei flussi migratori.

Inoltre, al fine di consentire il perfezionamento delle regolazioni contabili del bilancio dello Stato connesse al maggior tiraggio delle agevolazioni per i bonus edilizi (già scontato RELAZIONE nell’aggiornamento dei tendenziali di finanza pubblica), il Governo chiede l’autorizzazione ad incrementare, per il solo anno 2023, il livello del saldo netto da finanziare di competenza e di cassa per ulteriori 15 miliardi di euro.

Il valore programmatico del saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato di competenza e di cassa per l’anno 2023 è corrispondentemente rideterminato, in considerazione degli effetti delle misure che saranno adottate con il prossimo decreto-legge.

Nel 2024 e 2025, le risorse saranno utilizzate, nell’ambito del prossimo disegno di legge di bilancio, per il taglio al cuneo fiscale sul lavoro anche nel 2024 e l’attuazione della prima fase della riforma fiscale, il sostegno alle famiglie e alla genitorialità, la prosecuzione dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego con particolare riferimento al settore della sanità, il potenziamento degli investimenti pubblici, con priorità per quelli previsti nell’ambito del PNRR, nonché il finanziamento delle politiche invariate.

Il livello del saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato di competenza potrà aumentare fino a 202,5 miliardi nel 2024, a 168 miliardi nel 2025 e a 134 miliardi nel 2026.

Il corrispondente livello del saldo netto da finanziare di cassa potrà aumentare fino a 252 miliardi nel 2024, 212 miliardi nel 2025 e 179 miliardi nel 2026.

Piano di Rientro – Il percorso di convergenza verso l’MTO è definito secondo il profilo indicato nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2023.

Di seguito l’elenco dei ddl collegati alla Nadef

COLLEGATI ALLA NADEF 2023

  • Interventi a sostegno della competitività dei capitali (A.S. 674);
  • Misure organiche per la promozione, la valorizzazione e la tutela del Made in Italy (A.C. 1341);
  • Delega al Governo in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese e disposizioni di semplificazione delle relative procedure nonché in materia di termini di delega per la semplificazione dei controlli sulle attività economiche (A.C.1406);
  • Misure in materia di tecnologie innovative;
  • Misure in materia di politiche spaziali e di sostegno all’industria spaziale;
  • Misure in materia di semplificazione normativa;
  • Revisione del Testo Unico degli Enti locali;
  • Semplificazioni in materia scolastica;
  • Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale;
  • Disciplina della professione di guida turistica (A.S. 833);
  • Interventi in materia di disciplina pensionistica;
  • Misure a sostegno delle politiche per il lavoro;
  • Interventi a favore delle politiche di contrasto alla povertà;
  • Misure a sostegno della maternità nei primi mesi di vita del bambino;
  • Misure per il sostegno alle famiglie numerose;
  • In materia di riorganizzazione e potenziamento dell’assistenza territoriale nel Servizio Sanitario nazionale e dell’assistenza ospedaliera;
  • Delega in materia di riordino delle professioni sanitarie e degli enti vigilati dal Ministero della salute;
  • Misure per il sostegno, la promozione e la tutela delle produzioni agricole nazionali e delle relative filiere agroalimentari e del patrimonio forestale;
  • Misure in materia di consumo di suolo, ricomposizione fondiaria e riutilizzo terre pubbliche a fini agricoli;
  • Misure per la realizzazione delle infrastrutture di preminente interesse nazionale e di altri interventi strategici in materia di lavori pubblici nonché per il potenziamento del trasporto e della logistica;
  • In materia di economia blu;
  • Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione (A.S. 615);
  • Misure di sostegno alla filiera dell’editoria libraria;
  • Codice in materia di disabilità;
  • Rafforzamento del sistema della formazione superiore e della ricerca;
  • Delega al Governo in materia di politiche abitative per gli studenti universitari;
  • Revisione delle circoscrizioni giudiziarie, anche con riferimento al Tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie;
  • Disposizioni in materia di magistratura onoraria;
  • Disposizioni in materia di giovani e servizio civile universale e deleghe al Governo per il riordino della materia;
  • Interventi di adeguamento alla legge quadro sulla partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali;
  • Disposizioni in materia di sviluppo della carriera dirigenziale e della valutazione della performance del personale dirigenziale e non dirigenziale delle pubbliche amministrazioni.

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