La Commissione europea ha oggi proposto nuove norme per dare maggiore flessibilità agli Stati membri nel fissare le aliquote dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) e creare un contesto fiscale più
La Commissione europea ha oggi proposto nuove norme per dare maggiore flessibilità agli Stati membri nel fissare le aliquote dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) e creare un contesto fiscale più favorevole allo sviluppo delle PMI.
Le proposte odierne costituiscono le fasi finali della revisione, da parte della Commissione, delle norme sull’IVA, con la creazione di uno spazio unico europeo dell’IVA per ridurre drasticamente i 50 miliardi di euro persi ogni anno a causa di frodi dell’IVA nell’UE e, in parallelo, con il sostegno alle imprese e la garanzia di entrate pubbliche.
Come metodo per stabilire l’ordine, Bruxelles propone di raggiungere un consenso su un elenco di quei prodotti e servizi che devono essere tassati al tasso massimo. Tra di essi, ad esempio, carburante, automobili, elettronica, bevande alcoliche, giochi d’azzardo e servizi di scommesse, elettrodomestici, smartphone, servizi finanziari, pietre preziose e tabacco.
Valdis Dombrovskis, Vicepresidente responsabile per l’Euro e il dialogo sociale, ha dichiarato: “Tre mesi fa la Commissione ha proposto di rivedere le norme UE sull’IVA nella prospettiva di una transizione a un regime dell’IVA definitivo. Questo comporta l’introduzione del principio di imposizione dell’IVA nel paese di destinazione. Le proposte odierne relative alle aliquote IVA dovrebbero entrare in vigore una volta che il regime definitivo sarà attuato.”
Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha dichiarato: “Oggi compiamo un altro passo verso la creazione di uno spazio unico europeo dell’IVA, con norme più semplici per gli Stati membri e le imprese. Queste proposte daranno ai paesi dell’UE maggiore libertà di applicare aliquote IVA ridotte a prodotti o servizi specifici. Al tempo stesso saranno ridotti gli oneri burocratici per le piccole imprese che operano oltre frontiera, il che contribuirà alla loro crescita e alla creazione di posti di lavoro. In breve: norme comuni ove necessarie al funzionamento del mercato interno e maggiore flessibilità ai governi perché possano esprimere le proprie preferenze politiche attraverso le aliquote IVA.”
Attualmente gli Stati membri possono applicare sul territorio nazionale un’aliquota ridotta del 5% a due diverse categorie di prodotti. Alcuni Stati membri applicano anche deroghe specifiche per ulteriori aliquote ridotte.
Oltre all’aliquota IVA normale di un minimo del 15%, gli Stati membri potrebbero ora fissare:
due aliquote ridotte distinte comprese tra il 5% e l’aliquota normale scelta dallo Stato membro;
un’ esenzione dall’IVA (o “tasso zero”);
un’aliquota ridotta compresa tra lo 0% e le aliquote ridotte.
L’attuale, complesso elenco di beni e servizi cui possono essere applicate aliquote ridotte sarebbe soppresso e sostituito da un nuovo elenco di prodotti (come armi, bevande alcoliche, tabacco e gioco d’azzardo) ai quali sarebbe sempre applicata l’aliquota normale del 15% o un’aliquota superiore;
per salvaguardare le entrate pubbliche, gli Stati membri dovranno inoltre garantire che l’aliquota IVA media ponderata sia pari almeno al 12%.
Con il nuovo regime tutti i beni che attualmente beneficiano di aliquote diverse dall’aliquota normale potranno continuare a farlo.
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