“La richiesta è stata accolta – dice Gioacchini – e non solo: il Comune, consapevole dell’impatto che il regolamento avrebbe su tutto il settore, ha pensato bene di organizzare un tavolo di confronto con le associazioni di categoria. Presumibilmente sarà convocato nella prima decade del mese. Non posso che complimentarmi pubblicamente con l’amministrazione comunale di Jesi per questa scelta che è talmente intelligente e di buon senso che dovrebbe essere imitata da tutti gli enti locali che hanno intenzione di normare il settore del gioco”.
La lettera è stata preceduta da una nota Astro nella quale venivano analizzate le criticità del regolamento: «Avevamo già fatto un lavoro del genere con Ancona, il cui regolamento è praticamente uguale a quello di Jesi. La nota evidenzia tra l’altro l’effetto espulsivo del provvedimento, il contrasto con la recente intesa Governo-enti locali sui giochi, l’eccessiva restrizione degli orari di funzionamento degli apparecchi. E poi c’è la questione occupazionale: nel caso di Jesi, stimiamo circa 60 posti di lavoro a rischio».
Nelle Marche, dopo l’approvazione della legge regionale antiludopatia, sono in molti i comuni che preparano ordinanze o regolamenti sul tema. Al riguardo, il monitoraggio di Astro è stato assiduo: «Dal 6 dicembre a oggi – spiega Gioacchini – è la quarta volta che otteniamo tavoli interassociativi da comuni marchigiani. È accaduto anche con Ancona, Macerata e Civitanova Marche. Mi sembra un modo di procedere corretto, sia per chi legifera che può comprendere dinamiche di un settore importante sotto diversi punti di vista ma al tempo stesso complesso e delicato come quello del gioco lecito, sia per chi vi opera all’interno che ha bisogno di provvedimenti equi, chiari e sostenibili”
Sulla scia di altre ordinanze comunali, i punti nodali del regolamento di Jesi sono il divieto di apertura di punti di gioco entro i 500 metri da una serie di luoghi sensibili (riguardante non solo le slot, ma anche scommesse e lotterie istantanee) e i severi limiti orari per sale e apparecchi, il cui funzionamento è proibito dalle 24 alle 10; dalle 12.30 alle 16.30 e dalle 19 alle 21.