Ventottomila famiglie piemontesi sono esposte a indebitamento eccessivo e ben trentaseimila persone sono giocatori d’azzardo a rischio. E’ quanto emerge dal report di Ires Piemonte a cura dell’Osservatorio regionale sui
Ventottomila famiglie piemontesi sono esposte a indebitamento eccessivo e ben trentaseimila persone sono giocatori d’azzardo a rischio.
E’ quanto emerge dal report di Ires Piemonte a cura dell’Osservatorio regionale sui fenomeni di usura estorsione e sovraindebitamento.
“L’altissima pericolosità sociale del sovraindebitamento e di una delle sue possibili e peggiori conseguenze, l’usura, è ormai riconosciuta trasversalmente dalle varie forze politiche e sociali – dichiara Giorgio Bertola (componente dell’Udp delegato all’Osservatorio regionale sui fenomeni di usura estorsione e sovraindebitamento) -. Per questo motivo l’Osservatorio ha prodotto questa pubblicazione, sulla base della ricerca di Ires Piemonte, allo scopo di offrire suggerimenti utili e concreti. La legislazione regionale e nazionale ha recentemente istituito strumenti efficaci per aiutare le vittime ad uscire dal vortice del sovraindebitamento e dell’usura. L’Assemblea legislativa piemontese ha anche approvato una legge per contenere il fenomeno del gioco d’azzardo che, ancorché legale, è una delle causa principali del sovraindebitamento”.
Secondo il direttore di Ires Piemonte, Marco Sisti, è “evidente il legame tra la crisi da eccessivo indebitamento e il pericolo di essere vittima dell’usura”. Il presidente di Ires Mario Viano e del ricercatore Renato Cogno, evidenziano come i dieci dati statistici che nel report fotografano una situazione decisamente sconfortante: 13.500 (tra il 2015 e il 2017 iscritte al Tribunale di Torino) esecuzioni forzate a carico dei sovraindebitati inadempienti; 55 denunce per reati di usura presentate tra il 2014 e il 2016; 28.000 nuclei familiari ogni anno sono afflitti da un indebitamento eccessivo (come stimato dalla Banca d’Italia); 11.000 persone hanno chiesto prestiti al Monte dei pegni di Torino nell’ultimo biennio; 24% è la soglia oltre la quale il prestito è da considerare usurario (Banca d’Italia, settembre 2018); 36.000 sono i piemontesi giocatori d’azzardo a rischio; 28% è la percentuale di adulti privi di nozioni economiche minimali nel nord ovest italiano; 3.800 sono le persone che si sono rivolte alle Fondazioni antiusura tra il 2015 e il 2017; 346 i casi che hanno avuto beneficio dalla procedura di gestione della crisi da sovra-indebitamento attraverso gli organismi di composizione della crisi dal 2016; 149 le scuole che hanno partecipato ai corsi di educazione finanziaria e cultura della legalità dal 2012 di “Libera Piemonte” e promossi dall’Osservatorio.
Renato Cogno, autore della ricerca con Maria Cristina Marcosano, ha infine spiegato l’importanza “della prevenzione a scuola e nelle famiglie, che ricorrono spesso al credito al consumo ma sono sovente prive di una adeguata educazione finanziaria: le fondazioni antiusura e lo stesso Osservatorio svolgono una importante attività attraverso corsi, come quelli sull’uso responsabile del denaro”.
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