Chiara Gagnarli e Giuseppe L’Abbate hanno posto ieri al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali un interrogazione per sapere come verrà riformata l’ippica attraverso la delega fiscale e quali
Chiara Gagnarli e Giuseppe L’Abbate hanno posto ieri al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali un interrogazione per sapere come verrà riformata l’ippica attraverso la delega fiscale e quali sono i requisiti alla base delle convenzioni di natura economica che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
La deputata del M5S Gagnarli si rifà al caso dell’ippodromo di Follonica, dove nel 1996, il Comune ha affidato in concessione il vecchio ippodromo dei Pini, ad una società che si facesse carico di impegnarsi negli anni successivi, alla realizzazione di un nuovo impianto. Il Comune, di contro, ha potuto disporre della superficie del vecchio Ippodromo, per un utilizzo sportivo e scolastico da integrare con la città e gli altri impianti sportivi.
“Tale operazione – ha spiegato – ha portato alla costruzione di una imponente struttura, con un costo di oltre 40 milioni di euro. Nonostante a Follonica sarebbe stato sufficiente un ippodromo di dimensioni molto più contenute, purché accogliente, moderno, funzionale, gli amministratori dell’epoca hanno optato per il «Centro ippico», che ha dato anche la possibilità di inserire nel progetto ben 167 appartamenti, da poter giustificare come alloggi per le maestranze e addetti ai lavori; le foresterie dovevano essere affittate soltanto a chi faceva parte del mondo dell’ippica ma, per un articolo della Convenzione tra amministrazione e società che gestisce l’impianto, la Follonica Corse Cavallo (FCC), gli stessi appartamenti finivano sul mercato immobiliare.
Negli anni a venire la magistratura ha dimostrato questa grande speculazione edilizia, culminata con il sequestro degli appartamenti foresterie. La maxi inchiesta ha coinvolto 3 legislature, 12 anni di amministrazione di centrosinistra, 61 indagati, con ipotesi di reato che riguardano a vario titolo l’abuso d’ufficio aggravato e lottizzazione abusiva riguardante la costruzione delle 167 foresterie”.
“L’Ippodromo dei Pini di Follonica, – ha incalzato la deputata – fino al 2014, avrebbe percepito i finanziamenti pubblici in virtù della convenzione in essere con lo stesso Ministero, in proroga fino al luglio 2015. Tali somme, erogate a fronte di una comprovata attività di organizzazione di corse, verrebbero determinate mediante un elaborato calcolo matematico che prende in considerazione diversi parametri, tra cui la superficie dell’impianto, l’incidenza delle scommesse, la popolazione residente del comune in cui è collocato l’impianto, l’attività di allenamento e altro; il rapporto tra Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e le società di corse che gestiscono gli ippodromi, che prevede anche il finanziamento per la gestione delle gare, è tutt’oggi in fase di revisione e, secondo il Consiglio di Stato dovrà essere esaminato anche dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dal Dipartimento affari giuridici e legislativi, nonché dal Ministero dell’economia e delle finanze; anche perché è in discussione la stessa natura del rapporto tra Ministero agricolo e Ente ippico, al limite tra concessione di servizi e vero e proprio appalto.
A dicembre 2014 il Consiglio di Stato si è espresso in merito imprimendo una accelerata per il possibile rinnovo delle convenzioni con gli Ippodromi, in proroga da lungo tempo, che si attuerà con decreto attuativo della Delega Fiscale.
D’Abbate e Gagnarli hanno quindi chiesto al Mipaaf di sapere : quali siano, ad oggi, i requisiti alla base delle convenzioni di natura economica che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali stabilisce con le società che gestiscono gli ippodromi italiani, in particolare per la parte relativa alla gestione delle corse, considerato che agli interroganti appare sussistere una regolamentazione poco chiara;
come e se vengano effettuati dei controlli che verifichino l’effettivo rispetto dei requisiti suddetti;
se, sulla base di quanto esposto in premessa, in particolare circa il mancato accesso ai box da parte degli allevatori e le condizioni di benessere degli equidi, l’ippodromo di Follonica risulti in regola con i requisiti alla base delle convenzioni economiche suddette;
quali siano i motivi, nell’ambito della delega fiscale, del ritardo nell’emanazione del decreto attuativo che dovrebbe contenere il rinnovo delle convenzioni tra Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ed ippodromi, al fine di giungere alla urgente realizzazione della riforma dell’ippica.
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