A Lucca l’incontro: “Modelli di intervento terapeutico nella clinica del gioco d’azzardo patologico” Gli Imprenditori Ippici Italiani presentano alcune richieste al Mipaaf in seguito alla riunione dello scorso 21 febbraio
Gli Imprenditori Ippici Italiani presentano alcune richieste al Mipaaf in seguito alla riunione dello scorso 21 febbraio sul tema Gran Premi.
Nello specifico chiedono di:
– Ripristinare tutti i Gruppi 2 con almeno Euro 45.000 di dotazione come nel 2016.
– Confermare, esattamente come nel 2016, la dotazione dei seguenti Gruppi 1 per anziani: Città di Montecatini, Campionato Europeo, Turilli e Palio dei Comuni.
– Mantenere invariata ad Euro 506.000 la dotazione del Lotteria (a meno che il Mipaaf non abbia risorse aggiuntive da destinarvi senza intaccare gli altri Gran Premi e mettendo a disposizione adeguato budget pubblicitario), ricordando che nel 2015 la sua dotazione era di Euro 406.000 e che era stata inutilmente aumentata di 100.000 Euro a partenti già acquisiti.
“Se è vero, – affermano – come ripetutamente sostenuto dai vostri Dirigenti, che il Montepremi è delle Categorie, non si capisce perché, nel momento in cui si gestiscono 7,5 milioni di Euro di Montepremi specifico dei Gran Premi, non siano minimamente state coinvolte le Categorie stesse.
Esaminati i Regolamenti del Derby, del Campionato dei 4 anni e del Campionato Master da voi redatti e che ci avete inviato dopo la riunione e presa finalmente visione del Calendario dei Gran Premi Trotto del 2017 da voi redatto ed inviato, per la prima volta, alle segreterie delle Società di Corse solo il 24 febbraio e fin qui tenuto inspiegabilmente segreto, siamo a ribadirvi la nostra fortissima preoccupazione circa i vostri incauti intendimenti che minano ancor più il già precario tessuto del nostro settore e rischiano di condurlo definitivamente al tracollo.
Contestiamo le modalità con cui siamo stati tenuti all’oscuro su un argomento fondamentale per le nostre Aziende. Le nostre richieste di incontri specifici, seppur unificate con le altre Associazioni dei Proprietari, non hanno mai avuto nessun riscontro. Sono mesi che richiediamo inutilmente un incontro, a fronte di notizie fatte trapelare “ad arte”, senza che sia mai stata convocata una riunione, senza nessun tipo di confronto e senza che esistesse nessun documento ufficiale sull’argomento.
I Gran Premi, in tutto il mondo, – spiega Enrico Tuci – sono lo strumento principe per indirizzare, incentivare e remunerare il lavoro di selezione della Razza Trottatrice Italiana. Pertanto la programmazione dei Gran Premi non può che nascere dal confronto sereno tra Allevatori e Proprietari, che, valutata la situazione del momento, i risultati degli ultimi anni ed in base a precisi obbiettivi di miglioramento, decidono sia la calendarizzazione che l’allocazione delle risorse. Questa impostazione, vagliata ed eventualmente corretta con l’apporto, che anche qui deve essere fattivo e rispondente alle esigenze della selezione, delle Società di Corse, costituirà la stesura definitiva del calendario dei Gran Premi. L’intervento del Ministero dovrebbe limitarsi a fare da mediatore tra le varie esigenze ed istanze ed a controllare che tutto sia formalmente corretto.
È assolutamente inaccettabile, e non succede in nessuna parte del mondo, che un Ente completamente privo di qualsivoglia conoscenza tecnica possa arrogarsi il diritto di intervenire nell’effettuazione di scelte così strategiche e di spostare risorse a favore di una o dell’altra componente del settore senza alcuna trasparenza.
Il comportamento dell’ufficio che si occupa di programmazione umilia gli operatori del settore che, almeno nella forma, se non nella sostanza, fanno affidamento sulla Pubblica Amministrazione e si aspetterebbero, nell’ambito di un Ministero, almeno procedure trasparenti e formalmente ineccepibili.
E’ lo stesso comportamento che porta a non provvedere ai pagamenti dei Premi nei tempi dovuti, che non restituisce i soldi delle iscrizioni dei Gran Premi e che non interviene adeguatamente con provvedimenti disciplinari a fronte di devastanti reati contro il settore a cui assistiamo ogni giorno. E’ lo stesso fare che spegne le corse italiane del lunedì provocando una perdita del gioco del 39% senza prendere nessun provvedimento o che riduce il numero delle corse per convegno senza preoccuparsi dell’incidenza dei costi che gravano sulle Scuderie e dei danni provocati alla raccolta del gioco. E l’elenco sarebbe molto più lungo.
Tornando all’argomento Gran Premi – continuano – prendiamo altresì atto che nessuna delle modifiche richieste dalla maggioranza delle parti presenti alla riunione dello scorso 21 febbraio è stata apportata. Evidentemente si è trattato di un incontro che voleva solo ratificare quanto già deciso precedentemente da altri.
Invece, una tale “rivoluzione”, che distribuisce 7,5 milioni di Euro di risorse pubbliche, deve essere fatta con modalità e tempistiche diverse, nel rispetto dei Proprietari, degli Allevatori e delle Società di Corse non solo mai interpellati ma anche notoriamente contrari a molti degli interventi previsti.
Qualsiasi variazione sostanziale della “Programmazione” e delle “Regole del Gioco” deve essere proposta in piena trasparenza interpellando tutte le associazioni di tutte le categorie. Cosa che non è assolutamente stata fatta.
E’ inaccettabile dover apprendere di interventi così discutibili, che toccano pesantemente gli interessi delle nostre Aziende e dei nostri dipendenti, solo pochi giorni prima della loro applicazione.
Solo il 30 dicembre 2016 abbiamo potuto apprendere il calendario di gennaio 2017 e solo il 6 febbraio quello di febbraio (!). E’ ancor più grave che solo il 24 febbraio si riesca, solo attraverso le segreterie delle Società, ad avere un documento dal quale finalmente si apprendono le modifiche attuate per il 2017.
Questo avviene quando i nostri Cavalli già sono pronti per partecipare alle Corse in questione e va contro chi investe e mantiene i cavalli che invece ha il diritto di conoscere con congruo anticipo Calendario e dotazioni del circuito classico. Ma queste logiche di servizio, ahimè, evidentemente non appartengono a codesta Amministrazione.
E così apprendiamo, solo in questi giorni, che qualcuno ha deciso inopinatamente nel 2017 di degradare ben 34 storiche ed importanti corse di Gruppo 2 declassandole a corse di Gruppo 3 con decurtazione di montepremi da 44.000 a 33.000 Euro. Ed è ancor più grave constatare che questo declassamento viene applicato senza alcun metodo dichiarato e senza alcun tipo di analisi conosciuta.
Le iniziative prese dall’ufficio responsabile della programmazione sono estremamente penalizzanti e minano valori storici che rappresentano le basi fondamentali della tradizione del nostro settore da cui ripartire per una ormai inderogabile stagione di rilancio.
Già sul finire dell’anno 2015 quell’ufficio aveva provato a declassare i Gran Premi del trotto suscitando la reazione indignata degli addetti ai lavori.
Quest’anno, in silenzio, è stato portato avanti, evidentemente, lo stesso disegno violando tutti i criteri di efficacia, economicità, imparzialità e trasparenza che devono muovere l’azione amministrativa e trascurando il bene del settore che, fino a prova contraria, dovrebbe stare sopra a tutto il resto.
Ancor più grave, è il depotenziamento di Gran Premi storici di Gruppo 1, come il Turilli che passa da 187.000 a 110.000 Euro, del Città di Montecatini che passa da 132.000 a 110.000 Euro, dell’Europeo che passa da 187.000 a 165.000 Euro e del Palio dei Comuni che passa da 132.000 a 110.000 Euro.
Tutto questo “impoverire e declassare” sembra esclusivamente funzionale ad arricchire inutilmente una sola corsa che già aveva una dotazione superlativa: il Lotteria.
Tale corsa, che nel 2015 aveva una dotazione di 406.000 Euro assurdamente aumentata di 100.000 Euro a pochi giorni dalla disputa a partenti già dichiarati, e con procedura tutt’altro che ortodossa, e poi mantenuta a Euro 506.000 nel 2016, quest’anno, viene addirittura elevata, senza alcuna giustificazione e senza alcun progetto mediatico di sostegno, ad Euro 704.000. Quindi 300.000 Euro in più rispetto a due anni fa sottratti a Gran Premi che svolgono una azione promozionale e con risultati di pubblico e di gioco sul campo spesso superiori allo stesso Lotteria.
Tale super-dotazione, che non ha eguali in Europa, non aggiunge assolutamente nulla al rating internazionale della corsa e alla capacità della stessa di attirare campioni stranieri, come dimostrano le ultime dieci edizioni della stessa.
Per fare un esempio proprio ieri a Parigi si è corso, con grandi aspettative, il Gran Prix de Paris, Gruppo 1, con 400.000 Euro di dotazione ed un vincitore di eccellenza mondiale, Bold Eagle, che certamente non verrà in Italia a correre il Lotteria soprattutto in considerazione della pessima reputazione del sistema dei pagamenti dei premi italiani, che sta portando la massima organizzazione ippica europea del galoppo, il Comitato Pattern, sulla decisione di escludere l’Italia dal calendario internazionale. Tutto questo esclusivamente grazie all’operato di codesti Uffici.
Preso atto di tutto questo- concludono gli Imprenditori Ippici – ci accingiamo ad impugnare i provvedimenti relativi al Calendario nella parte afferente il declassamento delle 34 corse in questione (atteso che le tempistiche con cui è stato promulgato non ci consentono ulteriori attese) restando nella speranza che codesto Ministero, nelle more tra la notificazione del ricorso e la sua iscrizione al ruolo, (30 gg) voglia riconsiderare, alla luce dei nostri rilievi, la sua posizione”.
PressGiochi