Romanini, Cova, Zanin e altri esponenti del Pd hanno presentato alla Camera dei Deputati una interrogazione per chiedere al Ministro della salute e a quello per le politiche agricole alimentari
Romanini, Cova, Zanin e altri esponenti del Pd hanno presentato alla Camera dei Deputati una interrogazione per chiedere al Ministro della salute e a quello per le politiche agricole alimentari e forestali di intervenire per riordinare le strutture amministrative responsabili del coordinamento dell’anagrafe equina
Come ricordano i deputati “l’anagrafe equina è attualmente gestita dall’Assi (Agenzia per lo sviluppo del settore ippico), subentrata nella titolarità di tutti i rapporti giuridici facenti capo in precedenza all’Unire (Unione nazionale incremento razze equine), posta sotto la vigilanza del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, ai sensi dell’articolo 8, comma 15, del decreto-legge n. 147 del 2003 (istituzione della Bde – Banca dati equidi) e dell’articolo 14, comma 28, del decreto-legge n. 98 del 2011 (soppressione, incorporazione e riordino di enti ed organismi pubblici);
l’agenzia Assi ha articolato l’anagrafe degli equidi per razza, tipologia d’uso e diffusione territoriale, utilizzando a tale scopo anche l’Aia (Associazione italiana allevatori), tramite delle rispettive strutture provinciali (Apa), con la duplice finalità di custodire in apposita documentazione i dati concernenti i capi equini e curarne l’aggiornamento attraverso un monitoraggio costante;
le modalità gestionali dell’anagrafe equina in capo all’Assi sono state stabilite con il decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali 29 dicembre 2009, e successive modifiche ed integrazioni (linee guida), che, all’articolo 3, comma 11, ha previsto per ogni impresa di allevamento equino l’onere di conservare un autonomo registro di carico e scarico degli equidi detenuti in azienda, ove annotare, separatamente per ogni proprietario, tutte le variazioni entro sette giorni dal loro verificarsi, il cui manuale operativo è stato approvato con il successivo decreto ministeriale 26 settembre 2011 e successive modifiche ed integrazioni che ha adeguato le relative procedure al Regolamento (CE) 504/2008 (identificazione degli equidi);
il Ministero della salute è intervenuto a sua volta mediante le due circolari esplicative n. 13626 del 23 luglio 2009 e n. 14896 del 18 agosto 2011, ove sono state chiarite le modalità di registrazione dei capi equini nella Bdn (Banca dati nazionale dell’anagrafe zootecnica), istituita ex articolo 12 comma 1, del decreto legislativo n. 196 del 1999, presso il centro servizi dell’istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise «G. Caporale», con sede a Teramo;
ciò malgrado le aziende del settore di allevamento equino hanno incontrato notevoli criticità operative, dovute, da un lato, alla coesistenza di svariate tipologie di passaporto che accompagnano gli equini destinati alla macellazione (Assi, ex Unire, Aia, Apa, e altri), dall’altro, ad oggettive lacune del sistema informatico che impediscono l’inserimento in tempo reale delle informazioni mancanti in banca dati nazionale;
al fine di ovviare a tali difficoltà lo stesso Ministero della salute, con ordinanza 1o marzo 2013 (misure urgenti in materia di identificazione sanitaria degli equidi), adottata in conformità al vigente manuale operativo di cui al citato decreto Mipaaf 26 settembre 2011, ha integrato l’anzidetta banca dati nazionale presso il centro servizi di Teramo, con l’introduzione di un’apposita sezione per i capi equini. La ratio del provvedimento risiede nell’esigenza di garantire maggior disponibilità dei dati contenuti nell’anzidetta anagrafe ai fini dell’epidemiosorveglianza per gestire correttamente le più diffuse emergenze sanitarie della specie equina (anemia infettiva, West Nile disease, morbo coitale maligno), nonché di tutelare il benessere degli equidi rendendo identificabili aziende ed allevamenti per i servizi veterinari ufficiali;
la nuova sezione per l’identificazione sanitaria degli equidi introdotta nella Bdn con la stessa ordinanza del 1o marzo 2013 è aggiornata sia attraverso i dati già inseriti nell’anzidetta banca dati dell’anagrafe equina (Bde), gestita temporaneamente dall’Aia mediante le richiamate Apa provinciali, sia tramite le informazioni fornite dai proprietari degli equidi e dal competente servizio veterinario Asl;
il servizio veterinario stesso rettifica, in sede di controllo, ogni eventuale informazione in contrasto con quanto rilevato in sede di vigilanza, dichiarando «non destinati alla produzione di alimenti, per il consumo umano» i soli equidi identificati in contrasto con le procedure di cui al manuale operativo del Mipaaf e registrando tale dichiarazione «non Dpa» sul passaporto degli animali interessati (sezione IX), nella banca dati nazionale (sezione equidi) ed infine nella Bde (Banca dati dell’anagrafe equina);
l’efficacia delle disposizioni adottate dal Ministero della salute nel 2013 è stata differita al 10 aprile 2016, in virtù di un’apposita proroga stabilita con successiva ordinanza del 23 marzo 2015, mentre continuano a sussistere le descritte criticità operative delle aziende del settore;
sono già state adottate iniziative normative da parte del Governo che affrontano la questione dell’Anagrafe degli equidi;
il 1o gennaio 2016 è entrato in vigore il regolamento di esecuzione (UE) 2015/262 del 17 febbraio 2015 recante disposizioni a norma delle direttive 90/427/CEE e 2009/156/CE del Consiglio per quanto riguarda i metodi di identificazione degli equidi (regolamento sul passaporto equino)”.
Il Pd chiede quindi al Ministro della Salute e al Mipaaf:
quali iniziative di competenza i Ministri interrogati intendano intraprendere:
per implementare, de jure condito, anche ai sensi del citato regolamento (UE) n. 2015/262, le funzionalità ritenute più idonee ad assicurare alle imprese del settore equino modalità unitarie ed omogenee di registrazione dei capi destinati alla macellazione indipendentemente dalla provenienza geografica dei capi destinati alla macellazione;
per ottimizzare, de jure condendo, il funzionamento e l’implementazione dell’anagrafe zootecnica realizzando le auspicate condizioni di coordinamento delle informazioni concernenti tutti i capi equini dichiarati come «destinati alla produzione di alimenti per il consumo umano» (Dpa) da registrare in quanto tali in banca dati;
per coordinare le rispettive strutture amministrative competenti in materia di anagrafe equina nelle more di una organica riforma della materia.
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