23 Dicembre 2024 - 07:58

Ippica. Caon (Lega Nord): “Ad oggi il Mipaaf ancora non ha pagato i contributi agli operatori del trotto e del galoppo”

“La legge di stabilità 2014 autorizzava il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ad utilizzare i conti correnti intestati all’ASSI per le operazioni di pagamento e riscossione inerenti alle

18 Dicembre 2014

“La legge di stabilità 2014 autorizzava il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ad utilizzare i conti correnti intestati all’ASSI per le operazioni di pagamento e riscossione inerenti alle competenze trasferite, compresi i contributi assistenziali da versare alla Cassa nazionale di assistenza e previdenza allenatori e guidatori trotto e allenatori e fantini da galoppo. A tutt’oggi – ha chiesto l’on. Roberto Caon della Lega Nord in una interrogazione rivolta al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali – non risulta che il Ministero abbia provveduto all’erogazione delle somme dovute in favore della Cassa nazionale di assistenza e previdenza. Per quali motivi – ha chiesto Caon – non si sia ancora provveduto e quali provvedimenti intenda adottare per far fronte alla situazione di grave emergenza in cui versano gli assistiti della Cassa a causa del mancato versamento di quanto dovuto per parte ministeriale.

“La Cassa nazionale di assistenza e previdenza allenatori e guidatori trotto e allenatori e fantini da galoppo, – ha spiegato leggendo l’interrogazione – fondata nel 1968, ha come scopo quello di assistere i professionisti ippici durante e al termine della propria attività soprattutto in ragione delle condizioni usuranti delle attività svolte; attualmente sono iscritte alla Cassa circa 420 persone e sono assistite 267, di cui 103 ultraottantenni e 16 ultranovantenni che a tutt’oggi non percepiscono il sussidio, che a causa della mancanza di fondi dovuta alla minor contribuzione corrisposta a partire dal 2007 da ex UNIRE e ex ASSI sono scesi da 500 a 410 euro lordi e da 300 a 246 euro per i superstiti; l’UINIRE e poi l’ASSI avevano il compito di contribuire finanziariamente affinché la Cassa potesse disporre di sufficienti risorse economiche per assolvere alle sue finalità, anche in ragione di disposizioni di legge che prevedevano, appunto, tra i compiti di UNIRE quello di promuovere iniziative previdenziali ed assistenziali a favore dei lavoratori dell’ippica; nel 1997 il Consiglio di Stato definiva legittima la contribuzione nei confronti della Cassa affermando che poteva essere, addirittura, aumentata in misura dei tassi annui di svalutazione monetaria;
95 del 2012, convertito, con con il decreto-legge n.135 del 2012, si disponeva la soppressione modificazioni, dalla legge n. dell’ASSI, subentrata nel 2011 all’UNIRE, e con decreti di natura non regolamentare del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali adottati di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, si stabiliva che si ripartissero tra il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e l’Agenzia delle dogane e dei monopoli le funzioni attribuite ad ASSI dalla normativa vigente, e le relative risorse umane, strumentali e finanziarie nonché i relativi rapporti attivi e passivi;
fino all’adozione del suddetto decreto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali veniva autorizzato a delegare uno o più dirigenti per lo svolgimento delle attività di ordinaria amministrazione, comprese le operazioni di pagamento e riscossione a valere sui conti correnti già intestati all’ASSI;
successivamente il decreto ministeriale del 31 gennaio 2013 recava il trasferimento delle funzioni e delle risorse dell’ex ASSI al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali all’Agenzia delle dogane e dei monopoli.

In occasione di un precedente question time il sottosegretario Castiglione rispondeva che le difficoltà incontrate dall’UNIRE prima e dall’ASSI dopo nel corrispondere regolarmente alla Cassa il contributo che le spetta risiedono esclusivamente nelle condizioni di criticità finanziaria. Inoltre, comunicava che l’ostacolo al versamento del contributo in favore della Cassa fosse rappresentato dalle obiezioni mosse dall’organo di controllo (UCB) sulla legittimità del contributo e per questo i due decreti, del maggio e dell’agosto 2013 vennero restituiti dall’UCB senza essere registrati e per approfondimenti in ordine ad un eventuale contrasto con il principio 33 del 2013 sulla sancito dall’articolo 26 del decreto legislativo n. pubblicità dei criteri cui devono attenersi le amministrazioni pubbliche nell’erogare contributi finanziari. Infine, il sottosegretario affermava che l’effettiva erogazione degli importi da destinare a favore della Cassa fosse condizionata alla normalizzazione delle procedure e dei tempi per il pagamento dei premi e che la problematica della sostenibilità della Cassa dovesse essere affrontata e risolta”.

 

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