Il Governo, domani, ha una grande responsabilità, il destino dell’ippica italiana, un settore economico e sportivo di grande cultura e tradizione, è appeso alle decisioni del Consiglio dei Ministri. La
Il Governo, domani, ha una grande responsabilità, il destino dell’ippica italiana, un settore economico e sportivo di grande cultura e tradizione, è appeso alle decisioni del Consiglio dei Ministri.
La Riforma del settore ippico è stata inserita nel Decreto Giochi e, secondo i tecnici di Palazzo Chigi, non può essere licenziata senza l’approvazione dell’intero Decreto che la contiene.
Purtroppo la situazione riguardo l’approvazione del Decreto Giochi non appare ancora chiara e, se dovesse essere cancellato, anche la Riforma ippica subirebbe, per colpe non sue, la stessa sorte e renderebbe vano il lungo lavoro realizzato all’interno dei Ministeri di competenza dai politici e dai tecnici.
Una cosa è certa: in mancanza di una Riforma il settore ippico sprofonderebbe ancor più in una depressione che, sommandosi alle preoccupazioni di questi giorni sui pagamenti e su ulteriori tagli alle giornate di corse, porterebbe alla chiusura di quelle Aziende e di quelle Scuderie che ancora oggi, miracolosamente, con enormi sacrifici, sono riuscite a restare in attività.
Le aziende dell’ippica italiana non hanno nessuna intenzione di continuare ad operare in un contesto di estrema precarietà e senza un competente e serio interlocutore di riferimento che, di fatto, gestisca il settore.
Al Consiglio dei Ministri di domani la grave responsabilità di definire le sorti del comparto: dargli la possibilità di rilanciarsi attraverso una Riforma richiesta da anni o decretarne la morte, con la conseguenza di cancellare un secolo di storia, di cultura, di gloria e, soprattutto, creare ancora migliaia di disoccupati.
PressGiochi