24 Novembre 2024 - 01:03

Imposta unica scommesse. Chi vince tra Stato e Stanleybet? Garrisi (Ceo Stanleybet) a PressGiochi: “Entrambi”

“Una sentenza deve sempre essere rispettata, anche quando non va nella direzione auspicata. E questo vale ancora di piu’ per una sentenza della Corte di Giustizia. Questo, pero’, non può

02 Marzo 2020

“Una sentenza deve sempre essere rispettata, anche quando non va nella direzione auspicata. E questo vale ancora di piu’ per una sentenza della Corte di Giustizia. Questo, pero’, non può impedire di constatarne le contraddizioni, di farle emergere e predisporre le opportune iniziative a tutela dei propri diritti. La sentenza breve e concisa non ha trattato tutte le questioni sottoposte dal Giudice di Parma, non ha chiarito il percorso logico-giuridico seguito, ha risolto i quesiti con evidenti contraddizioni rispetto alle precedenti sentenze della stessa Corte di Giustizia”.

 

E’ quanto dichiara Giovanni Garrisi, CEO di Stanleybet commentando a PressGiochi la sentenza della Corte di Giustizia europea della scorsa settimana in merito all’applicazione dell’imposta unica ai Ctd Stanleybet.

 

 

Quale sarà ora la risposta di Stanleybet a livello giudiziario?

“Tutti sanno con quanta rapidita’, competenza ed efficienza siamo in grado di muoverci. Io penso che per le annualità sino al 2015 si arriverà presto, molto prima di quanto si possa immaginare, ad un nuovo rinvio alla Corte di Giustizia, ma questa volta di fronte a quella che e’ chiamata ‘La Grande Sezione’, composta, come nel caso delle Sezioni Unite della Cassazione, dai presidenti delle diverse sezioni con alta e autorevole competenza che viene chiamata in causa quando c’è contraddizione tra sentenze.

Nel frattempo si potrebbe bloccare tutto nuovamente per 2-3 anni.

Per le annualità successive al 2015 è chiaro che torneremo alla Corte Costituzionale e alla Corte di Giustizia”.

 

Ma allora tra voi e lo Stato, chi ha vinto e chi ha perso?

“Lo Stato? Ne ho troppo rispetto per poter rispondere a questa domanda. Bisognerebbe chiederlo a chi lo rappresenta.

Dalle dichiarazioni post sentenza di un importante funzionario dell’avvocatura, troviamo affermazioni caute e misurate. Intendo dire che l’Avvocatura dello Stato conosce benissimo i punti deboli di questa sentenza. Naturalmente fa trasparire tranquillità, come a dire “sapevamo che sarebbe stata a nostro favore”. Sono molto bravi gli avvocati dello Stato, ma sanno che un nuovo rinvio alla Corte, Grande Sezione, è un’ipotesi piu’ che plausibile. Non e’ la prima volta e ancora dicono “se c’è da tornare alla Corte Costituzionale o alla Corte di Giustizia, ci torneremo”. Chi ha vinto e chi ha perso? Io sono convinto che questa disputa al momento non è finita ma penso anche che non puo’ essere vinta da nessuna delle due parti. Si torna alla Corte Europea e/o alla Corte Costituzionale e il contenzioso continua. Se decidiamo, come io ho sempre auspicato, di sederci ad un tavolo per trovare un onorevole compromesso nell’interesse di tutti, allora avremo vinto entrambi. Diversamente, temo che non ci sara’ mai un solo vincitore o un solo perdente”.

 

Cambierà la strategia del business Stanleybet in Italia?

“Vogliamo migliorare sempre di più il business e lo stiamo facendo. Siamo all’avanguardia nelle tecnologie di intelligenza artificiale e delle sue applicazioni nel gioco. Nel nostro quartier generale di Liverpool il solo dipartimento tecnologico impiega oltre 100 ingegneri, matematici, esperti di tecnologie avveniristiche. Potremmo dare anche in Italia un grande contributo.

Anche il tema di imposta unica, mi consenta, merita ulteriore riflessione. Da vent’anni cerchiamo di accedere al sistema concessorio e siamo stati reiteratamente discriminati in violazione del diritto dell’Unione. Dal 2016 chiediamo di pagarla con le stesse modalità e per gli stessi importi dei concessionari e non ci viene data una seria risposta. Chiediamo incontri, tavoli di confronto, risoluzioni bonarie delle controversie a tutte le autorità amministrative e persino politiche. Al di là degli aspetti giudiziari ma cosa dobbiamo fare? Deve essere chiaro a tutti, che proteggeremo i nostri Agenti. Faremo tutto quanto e’ necessario per tutelare i nostri interessi, quelli delle nostre famiglie e delle famiglie dei nostri Agenti.

Abbiamo un grande rispetto per lo Stato di diritto e per la Magistratura Giudicante. Fino a quando non avremo una sentenza che nelle sue motivazioni ci chiarisce tutti i dubbi e definisce con autorità di giudicato la controversia saremo presenti nei contenziosi e combatteremo con tutte le nostre forze la battaglia giudiziaria. Dopo 20 anni di discriminazioni subite, continuiamo a credere nella giustizia e nel ripristino della legalità, in Italia e nel settore dei giochi”.

 

 

Cristina Doganini – PressGiochi

 

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