La Regione Veneto durante il consiglio di ieri ha approvato due mozioni relative al gioco, la 66° e la n° 131. Molto interessate quest’ultima, presentata il 28 aprile 2016 dai
La Regione Veneto durante il consiglio di ieri ha approvato due mozioni relative al gioco, la 66° e la n° 131. Molto interessate quest’ultima, presentata il 28 aprile 2016 dai Consiglieri Berti, Scarabel, Baldin, Bartelle e Brusco che riguarda la “Posizione della Regione Veneto in tema di gioco d’azzardo e di contrasto alle patologie ad esso correlate, in sede di conferenza unificata Stato, regioni ed enti locali” nel quale il consiglio si impegna a “ad assumere, in sede di Conferenza unificata, una posizione volta a garantire e preservare, oltre alla normativa regionale vigente, anche l’autonomia normativa e regolamentare di Regioni ed Enti locali in materia di contrasto all’azzardopatia, pur in presenza di una disciplina di livello statale in materia, con particolare riferimento alla possibilità di introdurre limiti di distanza dei punti di offerta di gioco dai luoghi sensibili anche in misura maggiore rispetto ai limiti eventualmente fissati a livello nazionale”
Il consiglio regionale con l’approvazione della mozione cercherà anche di “porre in essere ogni iniziativa per il contrasto all’azzardopatia, anche sollevando una questione di legittimità costituzionale nella eventualità in cui le determinazioni successive alla Conferenza unificata dovessero risultare contrarie alle indicazioni evidenziate in quella sede dalle Regioni o comunque lesive del riparto di competenze in capo a Regioni e autonomie territoriali, del principio costituzionale tutela della salute, di sussidiarietà o di altri principi costituzionalmente garantiti e connessi al contrasto all’azzardopatia”.
Evidentemente la regione cerca di esprimere la propria autonomia in materia, o probabilmente non c’è un’effettiva fiducia in quello che deve emergere dalla Conferenza Unificata.
PressGiochi