22 Novembre 2024 - 06:34

Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Osborn (I-Com): “Intensificare confronto con gli enti locali per individuare il modello di distribuzione sul territorio”

Si è tenuto questa mattina a Roma il seminario pubblico organizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) con il supporto di IGT, dal titolo “Il settore dei giochi e i nodi

08 Maggio 2024

Si è tenuto questa mattina a Roma il seminario pubblico organizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) con il supporto di IGT, dal titolo “Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Il riordino del territorio”.

Thomas Osborn, Direttore Area Salute I-Com, ha aperto il dibattito presentando il quadro attuale del mercato e i principali numeri relativi allla distribuzione dell’offerta.

“L’aumento della raccolta – ha affermato – è attribuibile al ritorno alle postazioni di gioco fisiche, che si confermano di grande impatto nel mercato italiano. La rete degli esercizi che ospitano apparecchi da intrattenimento AWP nel 2022 rimane di grandezza simile a quella del 2021. Emerge una distribuzione più omogenea e capillare: la Lombardia continua ad avere il numero più alto di apparecchi AWP, ma insieme ad altre regioni del centro e del mezzogiorno (Lazio, Campania, Veneto, Emilia-Romagna)
Tuttavia, complessivamente il numero degli esercizi che ospitano apparecchi AWP è in forte calo nell’ultimo quinquennio: si passa dai quasi 77.000 esercizi del 2017 ai 51.169 del 2022. Il discorso è diverso per apparecchi VLT, per i quali invece si confermano forti squilibri territoriali: il numero di apparecchi ubicati in Lombardia è pari a quello di tutto il sud Italia, e circa il doppio di quelli ubicati nel Lazio, Piemonte, Campania.

Lazio, Campania e, di nuovo, Lombardia, detengono anche la quantità maggiore (37% del totale) di numero di punti vendita per “Giochi numerici a totalizzatore” “Lotterie” e “Lotto”.

Negli ultimi 15 anni la crescita del settore dei giochi, è passato da €35 miliardi nel 2006 a €136 miliardi nel 2022, pari al 6% del PIL nazionale. Secondo le ultime rilevazioni, si conferma quindi la ripresa post-pandemica, segnando una crescita del +22% su base annua e del +54% rispetto al 2020, anno in cui pesarono le chiusure Covid.
Nel 2022 si osserva un incremento annuo in tutte le dimensioni del gioco: +22,4% per la Raccolta, +20,9% per le Vincite, +31,6% per la Spesa e +33,4% per l’Erario. Si registrano trend simili anche a livello UE (+22% annuo)”.

Gioco online – “Per quanto riguarda il gioco online, un grande impatto nel rilancio del settore è stato dato anche dalla costante crescita del mercato del gioco online che, nel 2022, registra la cifra record di ricavi pari a €73 miliardi (+48% rispetto al 2020; +8,7% rispetto al 2021) e arriva a rappresentare il 55% dei ricavi da gioco registrati in Italia.

Sebbene i dati siano ancora provvisori, tra gennaio e luglio 2023 si è registrata un +10%, prevedendo un’ulteriore crescita fino a €80 miliardi per l’anno. Tra le categorie di gioco che più hanno contribuito a sostenere la crescita del settore online sono i giochi di carte e i cosiddetti giochi di sorte a quota fissa che, pur venendo scelti da solo il 13,6% degli utenti di gioco online, coprono oltre il 70% della raccolta (€53 miliardi di valore; +60,7% dal 2020).

Al secondo posto in termini di valore si rileva il gioco a base sportiva (€12 miliardi, +40% dal 2020). È quest’ultima la tipologia di gioco online per la quale si registra un maggiore interesse, venendo prediletti da circa un giocatore su quattro (23,7%).

Infine – conclude Osborn – va evidenziato che la raccolta media pro-capite nazionale annua per il gioco online supera quota €1.700. Tale dato, tuttavia, presenta forti disomogeneità:
– Territoriali con le provincie del Sud che in alcuni casi raddoppiano il valore medio nazionale
– Generazionali: il maggior numero di conti di gioco online aperti nel corso del 2022 si registra tra i 18 e i 24 anni (1.599.709), mentre il maggior numero di conti già attivi è riconducibile ad utenti in età compresa tra i 25 e i 34 anni (oltre i 4,9 milioni, seguiti dai 3,7 milioni nell’età 18-24 anni e 3,4 milioni nell’età 35-44 anni). Si stima che il comparto online rappresenti almeno il 75% del mercato complessivo del gioco illegale (intorno ai €33 miliardi) registrando circa €20 miliardi di ricavi sommersi. Nel 2022 l’ADM ha inibito l’accesso, dal suolo italiano, a 9.685 siti di gioco illegali”.

“Si parla da anni di un riordino del settore, sia normativo che fiscale. Negli anni – ha concluso il direttore – regioni e comuni hanno adottato regolamenti e leggi regionali che nel tempo hanno creato una grande variabilità di norme. La novità è quella del decreto di riordino del gioco pubblico che si è focalizzato prevalentemente sul gioco online e che reca novità di assoluto rilievo come il canone una tantum di 7 mln, la gara per il Lotto con una base d’asta di 1 mld e l’istituzione dell’albo dei Pvr.

La Conferenza Stato Regioni siglando l’intesa ha evidenziato il ruolo centrale degli enti locali chiedendo una compartecipazione alle entrate dai giochi.

Resta da sciogliere il nodo relativo al modello di distribuzione sul territorio dei rivenditori fisici tema su cui occorre intensificare il confronto tra gli attori del settore e i vari livelli di governo (Stato, Regioni ed Enti locali) al fine di assicurare condizioni che garantiscano prevedibilita, competitività, e sicurezza per gli utenti, e, come precedentemente affermato, la celebrazione delle gare per le concessioni.
Per un mercato che nel tempo ha registrato una crescita significativa e profondi cambiamenti, rimane quindi l’urgenza di completare l’intervento di riordino complessivo, in modo da superare la frammentarietà normativa e fiscale che negli anni ha portato ad una situazione di incertezza e disomogeneità territoriale che, se colmata, permetterebbe di migliorare anche le garanzie per un gioco maggiormente sicuro e legale”.

PressGiochi

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