26 Dicembre 2024 - 19:16

Il procuratore antimafia Cafiero de Raho alla politica: le mafie infiltrate nel gioco danneggiano l’economia degli imprenditori sani

Il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho, nel corso della conferenza stampa sull’operazione internazionale di polizia coordinata dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo che ha svelato la

14 Novembre 2018

Il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho, nel corso della conferenza stampa sull’operazione internazionale di polizia coordinata dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo che ha svelato la presenza di forti infiltrazioni delle mafie (‘ndrangheta reggina, mafia catanese e famiglie pugliesi) che hanno messo le mani sul mondo delle scommesse online illecite, finendo per controllare giocate per 4,5 miliardi di euro, ha richiamato la Politica sull’urgenza di: <<(…) prestare attenzione alle infiltrazioni criminali, in questo settore ma non solo: l’economia degli imprenditori sani in questo modo viene danneggiata.>>

Il Procuratore nazionale ha inoltre affermato, in modo ancora più esplicito, che “il gioco è un un settore di grande rischio, e tutto questo va contrastato, ma pensare di intervenire vietando di giocare non garantisce una libertà che deve essere il primo diritto da rispettare. Si tratta di formare le persone, educare, vigilare ed intervenire non solo con la repressione ma attraverso altri organi e credo che la politica dovrebbe spingere in questa direzione. Il proibizionismo non è assolutamente una soluzione”.

A fronte di tali illuminanti dichiarazioni, – scrive Astro – gli imprenditori onesti del settore del gioco lecito non possono più tacere e lanciano un grido d’allarme alle Istituzioni Politiche nazionali e locali che perseverano invece nel contrastare il gioco lecito mediante logiche schizofreniche: con una mano si utilizza il settore del gioco lecito come bancomat (attraverso un’imposizione fiscale “punitiva”, oltre i limiti della sostenibilità economica delle imprese), mentre con l’altra gli si scatena contro una guerra mediante l’introduzione di limiti e restrizioni all’offerta lecita di gioco, del tutto insostenibili ed irrazionali, tali da condurre alla sua integrale espulsione dai territori, lasciando così, involontariamente, “campo aperto” alla criminalità.

Una guerra ispirata solo da una concezione “etica” dello Stato, dal momento che essa non sta apportando alcun beneficio nella lotta alle dipendenze e, come confermato dai gravi episodi criminali cui stiamo assistendo, alimenta (seppur involontariamente) gli appetiti della criminalità organizzata.

Una concezione ideologica che non tiene conto che la domanda di gioco non sarà mai scalfita dai divieti ma potrà, invece, essere efficacemente gestita solo attraverso una sana e razionale regolamentazione.

Oggi, purtroppo, in materia di gioco, l’azione dei governi (nazionale e locali), è concentrata nel combattere coloro che ogni mattina alzano la saracinesca della propria azienda, pagano regolarmente le tasse (la cui introduzione è peraltro sempre accompagnata da “messaggi politico-mediatici” che ne rimarcano la funzione punitiva), che agiscono h24 sotto il diretto controllo dello Stato, costituendo quindi l’unico argine, nei singoli territori, contro l’offerta illegale di gioco.

Quindi cogliamo con sollievo e speranza il richiamo del Procuratore De Raho affinché la Politica presti attenzione alle infiltrazioni criminali in questo settore, anche allo scopo di tutelare l’economia delle imprese sane, danneggiate da tali infiltrazioni.

La nostra speranza è che tale messaggio ed i fatti che lo hanno ispirato possano determinare la nascita di una nuova sensibilità e di un nuovo approccio da parte delle Istituzioni politiche.

Se dovessimo cogliere questo nuovo auspicato segnale dalla Politica, saremo pronti, come sempre, a mettere a disposizione tutta la nostra esperienza per contribuire ad una nuova regolamentazione del settore al fine di porlo all’avanguardia nella lotta alle infiltrazioni criminali e alle patologie legate al gioco.

PressGiochi