Santangelo, nugnes, Morra ed altri senatori del m5S hanno presentato ieri una interrogazione al Ministero delle Finanze e della Salute per sapere se il governo ha intenzione di intervenire nell’attuazione
Santangelo, nugnes, Morra ed altri senatori del m5S hanno presentato ieri una interrogazione al Ministero delle Finanze e della Salute per sapere se il governo ha intenzione di intervenire nell’attuazione delle leggi regionali per il contrasto del gioco d’azzardo e in aiuto ai comuni che sono i primi a dover affrontare i problemi sociali derivanti da questa attività.
“Con l’entrate in vigore del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2012, n. 189, è stato riconosciuto il gioco d’azzardo patologico (GAP), definito anche azzardopatia o, genericamente e impropriamente, ludopatia, cioè quell’attività che comporta un disturbo di natura ossessivo-compulsiva, avente molti punti di contatto con le tossicodipendenze. Il giocatore patologico tende a finalizzare tutto il suo tempo, ogni proprio interesse, risorsa economica e psicologica al gioco d’azzardo, che diviene così un comportamento monomaniacale;
da dati dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (Aams), nella regione Puglia si contano 2,5 sale slot ogni 100.000 abitanti, ovvero il 5,75 per cento delle macchine da gioco italiane. Ciò contribuisce a farne la quarta regione per numero di studenti con patologie legate al gioco d’azzardo, pari a circa il 3,8 per cento dei giocatori; in diverse città della Puglia, tra le quali San Severo (Foggia) con una popolazione residente di 54.293 abitanti circa, si riscontra un elevato numero di attività in cui viene svolto l’esercizio del gioco d’azzardo. Si tratta di sale scommesse, luoghi in cui si gioca con superenalotto, bingo, slot machine, scommesse “Big Match”, nuovi giochi via sms e on line in solitario, videolottery – VLT, lotto istantaneo. Nella sola città di San Severo risulterebbero 41 attività in cui sono installati apparecchi per il gioco, di cui 17 con slot machine o addirittura con saletta dedicata, 19 sono agenzie di scommesse, 4 che svolgono sia l’attività di scommesse che quella di sala slot machine, 1, invece, è un circolo privato per il poker. Tutti i citati locali si trovano a distanze inferiori ai cinquecento metri da luoghi cosiddetti “sensibili” quali scuole, chiese, oratori, centri giovanili e sociali, ospedali. Misurati per la distanza pedonale più breve, molti di essi risultano essere distanti tra i cento e i duecento metri da scuole o luoghi di culto e in alcuni casi anche, 30, 40 o 70 metri;
nella Regione Puglia la distanza dei cinquecento metri dai luoghi sensibili, a cui devono attenersi i locali in cui si possa praticare il gioco d’azzardo al fine di tutelare i cittadini maggiormente vulnerabili, è stata introdotta con l’art. 7, comma 2, della legge regionale del 13 dicembre 2013, n. 43, recante “Contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico”, pubblicata sul bollettino regionale n. 169 del 20 dicembre 2013.
Le slot machine sono divenute una presenza comune e capillarmente diffusa nei locali pubblici su tutto il territorio italiano, anche in contesti che, per propria natura, non garantiscono un efficace controllo. La facile accessibilità al gioco d’azzardo è, peraltro, riconosciuta come uno dei fattori di maggior rischio per la dipendenza patologica nella popolazione;
il decreto-legge n. 158 del 2012, ha previsto, tra le altre disposizioni, anche il divieto di pubblicità che inducono al gioco su ogni tipo di media (riviste, quotidiani, cinema, internet). L’articolo 7, al comma 10, demanda all’amministrazione autonoma dei monopoli di Stato e, a seguito della sua incorporazione, all’Agenzia delle dogane e dei monopoli, tenuto conto degli interessi pubblici di settore, sulla base di criteri, anche relativi alle distanze da istituti di istruzione primaria e secondaria, da strutture sanitarie e ospedaliere, da luoghi di culto, da centri socio-ricreativi e sportivi, definiti con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della salute, previa intesa sancita in sede di Conferenza unificata, la pianificazione di forme di progressiva ricollocazione dei punti della rete fisica di raccolta del gioco praticato mediante gli apparecchi che risultano territorialmente prossimi ai predetti luoghi.
I penta stellati chiedono di sapere :
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative di competenza abbiano intrapreso o intendano intraprendere per risolvere le citate criticità, al fine di assicurare che non vengano affievolite, ma puntualmente fatte rispettare, le misure limitative introdotte da alcune Regioni;
quali iniziative, nell’ambito delle proprie competenze, intendano assumere per valutare gli spazi di rafforzamento dei poteri dei comuni in materia, tenuto conto del fatto che le autorità locali, anche per la loro prossimità con i bisogni sociali, sono state le prime a tentare di dare una risposta istituzionale volta a frenare un fenomeno avente natura complessa, che a parere degli interroganti non può essere limitato al pur rilevantissimo ambito della sicurezza e dell’ordine pubblico, poiché presenta, in particolare con riferimento al fenomeno della ludopatia, aspetti che interessano anche la materia della salute e dei servizi sociali, come ha confermato una significativa evoluzione giurisprudenziale che si va affermando a partire dalla sentenza n. 300 del 2011 della Corte costituzionale;
quali misure intendano intraprendere, nell’ambito delle proprie attribuzioni, affinché sia normato in tutto il territorio nazionale, anche nelle Regioni che non hanno legiferato in materia, il rispetto di una più ampia fascia di distanza delle attività legate al gioco d’azzardo dai luoghi sensibili, previa mappatura di tutti gli esercizi e attività esistenti e ferma restando la possibilità, da parte degli enti territorialmente competenti, di adottare misure ancor più restrittive alla luce delle specifiche caratteristiche del territorio, dal momento che i principi di concorrenza e libertà d’impresa non possono venire a privare lo Stato e le autorità locali di una effettiva ed efficace potestà di intervento limitativo in materia;
quali iniziative, per quanto di competenza, intendano assumere per consentire a tutti i comuni di individuare ulteriori luoghi sensibili nei quali non sia ammessa l’apertura o la prosecuzione del funzionamento di sale da gioco e di spazi per il gioco, tenuto conto dell’impatto degli stessi sul contesto urbano.
PressGiochi