22 Novembre 2024 - 02:29

Il libro nero dell’azzardo. Gualzetti (Cons. Antiusura): “No alla compartecipazione degli enti locali alle entrate dal gioco”

Marco De Pasquale (Avviso Pubblico): “Lo strumento del distanziometro è utile a tutelare le persone dal gioco d’azzardo”

29 Maggio 2024

Si tiene questa mattina a Roma presso la presso la sede CGIL la presentazione della seconda edizione de “Il libro nero dell’azzardo. Mafie, dipendenze, giovani”.

Il rapporto, a firma di Federconsumatori e CGIL nazionali, è curato da Federconsumatori Modena, in collaborazione con la Fondazione Isscon.

Presenti all’evento Daniela Barbaresi – segretaria nazionale CGIL, Michele Carrus – presidente nazionale Federconsumatori, Marco De Pasquale – Osservatorio parlamentare di Avviso Pubblico, Luciano Gualzetti – presidente consulta nazionale antiusura Giovanni Paolo II, don Armando Zappolini – portavoce della Campagna “Mettiamoci in gioco”.

“Siamo impegnati a tenere duro sul tema della pubblicità anche quella che vuole mascherarsi dietro la promozione delle vincite, i testimonials, il gioco responsabile. Lo Stato deve tutelare i più vulnerabili e non i poteri forti. Vogliamo il riconoscimento dei danni sociali e sanitari che l’azzardo provoca evitando la compartecipazione degli enti locali alle entrate dal gioco. Infine attenzione sul gioco minorile sul quale bisogna intervenire” ha dichiarato Luciano Gualzetti.

“Tutto parte della legge delega che prevede il riordino dei giochi, ma il Governo ha deciso di dividere la riforma in due parti, partendo dal gioco online. Come Avviso pubblico – ha dichiarato Marco De Pasquale – monitoriamo i ricorsi dei concessionari ed abbiamo un patrimonio di sentenze e pronunce che ci dicono che lo strumento del distanziometro è utile a tutelare le persone. Cerchiamo di aiutare gli enti locali a scrivere un regolamento che possa superare eventuali ricorsi che sicuramente ci saranno. Sul gioco fisico, in fase di riordino si parla di compartecipazione al gettito e distanze. La Conferenza delle Regioni ha inviato un prospetto per chiedere la compartecipazione degli enti locali e dobbiamo essere consapevoli di queste scelte che si stanno prendendo. All’interno dei comuni bisognerà capire quali sono le priorità che si vuole tutelare. Sul tema del distanziometro, anche il Consiglio di Stato ha confermato che è utile, a meno che non sia assoluto, perché riduce le occasioni di gioco.

Il modo giusto per fare una riforma è partire dal patrimonio che c’è dei comuni e delle Regioni con tutti gli interventi anche giurisprudenziali intervenuti in questi anni”.

 

Il rapporto di CGIL e Federconsumatori esamina in profondità la vertiginosa crescita negli ultimi anni dell’azzardo online in Italia, grazie a dati inediti riferiti al 2023, ottenuti con un accesso agli atti dall’Agenzia Dogane e Monopoli.

Stante l’incomprensibile divieto di diffusione dei dati di dettaglio del gioco fisico delle slot (AWP e VLT), Il Libro Nero, pur limitatamente al gioco online (che ha sorpassato nella raccolta il fisico) ambisce ad essere una vera e propria mappa delle crisi acute da azzardo, oggi presenti nel nostro paese. Crisi sottovalutate, rispetto alla quale sarà sollecitata l’attenzione delle forze politiche e delle Istituzioni, a tutti i livelli.

Nel rapporto viene dato spazio anche al tema della sempre maggiore penetrazione delle diverse forme di azzardo tra la parte più giovane della popolazione, in particolare trai minori.

Il volume lordo del giocato in Italia nel 2023 – si legge nel rapporto – è aumentato del 10,2% rispetto al 2022, arrivando a quota 150 miliardi di euro e segnando un nuovo record dopo i 136 miliardi dell’annualità precedente. Il valore complessivo delle giocate supera il 7% del PIL nazionale. Da evidenziare che già nel 2021, la raccolta complessiva era ritornata di fatto ai valori pre-pandemia, in uno scenario che vedeva, per la prima parte dell’anno, il perdurare di limitazioni finalizzate al contenimento della diffusione del COVID-19. Nel biennio 2022-23 si evidenzia a pieno l’intensità del recupero del volume di giocato fisico (pur non ancora ritornato ai livelli del 2019), oltre al costante e importante ampliamento della raccolta del gioco tramite piattaforma online. La quota pro capite raccolta nel 2023 per gioco fisico e gioco da remoto – calcolata sulla popolazione maggiorenne residente in Italia censita dall’ISTAT – è pari a 2.996 euro (2.731,68 euro nel 2022 e 2.229 euro nel 2021).

Il totale del gioco su rete fisica è stato pari a 67,9 miliardi di euro (+ 7,8% rispetto al 2022). La Raccolta online tocca quota 82,08 miliardi di euro (+12,3% rispetto al 2022, in particolare giochi di carte, giochi di sorte a quota fissa e giochi a base sportiva).

Per il 2023 la Raccolta complessiva dell’azzardo in Italia (fisica e online) è quantificabile in 150 miliardi di euro, con un incremento di oltre 10 punti percentuali rispetto al 2022.

L’azzardo da remoto rappresenta un canale di gioco il cui livello di consolidamento e di espansione è indicativo di modifiche strutturali sia nelle abitudini di gioco che nell’offerta di azzardo disponibile e implementabile sulle piattaforme.

L’azzardo in Italia – si legge ancora – è una torta sempre più grande, che cresce di dimensioni e nella quale la fetta dei volumi lordi giocati online è in tendenziale ampliamento ed è destinata a divenire, nel breve-medio periodo, la parte strutturalmente più rilevante in tutti i territori. La modalità di gioco fisica è però tutt’altro che superata e, in molte realtà territoriali, si sta ritornando ai valori assoluti pre-pandemia. Non esiste una contrapposizione “gioco fisico VS gioco online”, oggi semplicemente si è ampliata l’offerta. Si sta diffondendo la figura del “supergiocatore” in grado di accedere alle piattaforme da remoto ma che non rinuncia alla frequentazione delle sale da gioco fisiche.

Il gioco da remoto poi ha un’offerta potenzialmente illimitata ed è “più conveniente” per tutti gli attori in campo (tranne per le entrate dello Stato per cui il ricavo derivante dagli apparecchi fisici da intrattenimento continua a rappresentare la fetta più importante del gettito erariale). E’ conveniente per il Gestore (solitamente grossi players che gestiscono e offrono il gioco su piattaforme nazionali ed internazionali) perché sono assenti i costi propri delle attività in sede fissa: quali affitti, i salari, i materiali. Il web e i vari device costantemente connessi (in primis gli smartphone) consentono, poi, di raggiungere chiunque in qualunque momento (anche mascherandosi da videogames particolarmente appetibili per i nativi digitali). Il gioco da remoto è “più conveniente” per il giocatore rispetto all’azzardo fisico: manca il controllo sociale e la barriera dell’accesso alla macchinetta o alla sala slot. Si gode di un sostanziale anonimato con il rischio (concretizzato) dato dalla maggiore facilità all’attività online per i minori, grazie alle identità “prestate”.

Il banco, poi, mediamente si accontenta di una posta inferiore: 5% contro 26% (stime 2023). Ogni 100 euro giocati online tornano ai giocatori circa 95 euro. Ogni 100 euro giocati in tutti i giochi fisici mediamente tornano ai giocatori 74 euro. Ma si perde sempre, rispetto ai giochi fisici è solo più complesso capire il meccanismo matematico-statistico che genera e dimensiona la perdita. Il modello di contrasto all’azzardo utilizzato quando si parla di gioco fisico è da adattare profondamente quando si parla di piattaforme online. Diversi sono i giochi, con poker e scommesse sportive a farla da padroni; diversa l’età media, più bassa che nel gioco fisico; diverso il sesso dei giocatori, con gli uomini marcatamente in testa alle classifiche. Gli investimenti pubblicitari che ruotano attorno all’azzardo online sono stati significativi in questi anni, presentando un mondo di facile accessibilità, interattivo, con una offerta illimitata di giochi.

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