24 Novembre 2024 - 04:31

Il gioco soffre speculazioni etiche e stigma. Freni (MEF): “Ho scritto a Fedriga per chiedere ai Governatori di soprassedere su leggi regionali”

“Esiste il gioco legale. Esso permette agli italiani di giocare e allo Stato di ricavare un sacco di quattrini”. Così Nicola Porro ha aperto la presentazione del primo Numero dell’Osservatorio

12 Luglio 2022

“Esiste il gioco legale. Esso permette agli italiani di giocare e allo Stato di ricavare un sacco di quattrini”.

Così Nicola Porro ha aperto la presentazione del primo Numero dell’Osservatorio permanente Censis-Lottomatica sul gioco legale in Italia, per fare il punto sullo stato dell’arte del settore.

“Abbiamo vissuto il lockdown che ha colpito il settore del gioco pubblico legale e non quello illegale, il quale ha proseguito la sua attività. L’agenzia quando riscontrò questa criticità ha cercato di identificare uno strumento di intervento e repressione quale era il Copregi, un Comitato di prevenzione e repressione previsto dalle normative ma mai attivato. Un comitato che permette di coordinare le forze di polizia del territorio che ci ha permesso di intervenire con il capo della pubblica sicurezza, il prefetto Franco Gabrielli su oltre 100 comuni chiudendo 150 punti illegali di gioco e elevando sanzioni pecuniarie di diversi milioni di euro. Proprio durante il lockdown. Lo stesso Procuratore della Repubblica, Federico Cafiero De Raho, chiese di riaprire le scommesse legali perché sugli Europei di calcio, ad esempio, stavano succedendo gravi illegalità. Dobbiamo far uscire da speculazioni etiche il tema della vigilanza del gioco. Non si comprende che attraverso una regolazione del gioco pubblico potremmo realizzare interventi di modernizzazioni anche con nuove tecnologie che prevengono qualsiasi patologia. Il principale problema è il contrasto all’illegalità e attraverso di esso possiamo verificare e controllare” ha dichiarato il direttore di ADM Marcello Minenna.

Il gioco illegale, secondo le nostre stime, muove un giro d’affari pari a quello del gioco legale. Si dovrebbe intervenire sul gioco online, sui residenti all’estero, sui conti di gioco… E’ urgente mettere mano alla normativa e non si può continuare a procedere con atti di coraggio, come nel caso degli apparecchi da gioco. Se poi, non ci fosse stato un gioco di squadra, non avremmo nemmeno ottenuto l’ultimo provvedimento di proroga previsto nell’ultima normativa approvata. La cosa incredibile è che alcuni deputati ancora non hanno capito”.

Per non parlare degli enti locali – aggiunge Porro. Il proibizionismo comporta danni maggiori”.

“Purtroppo – aggiunge il sottosegretario al Mef Federico Freni – il gioco soffre ancora delle speculazioni etiche rispetto al gioco e di uno stigma di un sistema che non può essere avvicinato. Il pragmatismo mi contraddistingue. In Parlamento abbiamo dovuto combattere per evitare che un comparto del gioco non tornasse all’illegalità. Non si volevano prorogare delle concessioni scommesse, abbiamo proposto una norma che porta gettito allo Stato e abbiamo dovuto spiegare che è il gioco illegale che fa male, combattere in Parlamento, perché se parli di gioco sei sporco a prescindere. Questa concezione m fa impazzire. Se il settore è pulito e funziona perché non migliorarlo?

Ho scritto la settimana scorsa al presidente Massimiliano Fedriga una lettera accorata dove ho chiesto a tutti i Governatori di soprassedere su leggi regionali liberticide”.

“Il gioco riguarda vari aspetti sui quali intervengono vari enti – ha aggiunto il prof.  Alfonso Celotto, Università Roma Tre. “Sul gioco sussistono competenze dello stato, delle regioni e dei comuni. Ognuno interviene con proprie normative attinenti a salute, orari e distanze e erario. Il risultato è una normativa assurda. Esiste il gioco illecito. Il gioco è una attività ineliminabile ed esiste la dipendenza, ma il ludopatico come malato elude dipendenze e orari. E’ una fascia residuale sulla quale bisogna intervenire ma non deve essere ragione per chiudere un settore”.

“Il settore del gioco prima ancora del gettito porta regole e controllo per i consumatori, per la collettività e per lo Stato quindi garantisce che tutto si svolga secondo le regole. Dove ci sono le regole c’è meno spazio per l’illegale, dove non ci sono le regole l’illegale fiorisce come abbiamo visto durante i mesi del lockdown” ha affermato Guglielmo Angelozzi, ad Lottomatica. “In un anno normale la spesa reale dei giocatori (giocato meno vincite, ndr) è indicativamente 20 mld di euro su cui lo Stato prende il 50%. In questo rapporto – spiega – il Censis fa vedere con degli esempi che anche in un anno complicato come il 2021 il gettito diretto del gioco sarebbe stato sufficiente per finanziare vari interventi fondamentali per il Paese Italia, come tutte le attività culturali che allo Stato costano 6,5 mld. I numeri sono importanti e sono il portato di un settore che porta legalità e cultura della legalità”.

“L’Agenzia con la sua unità di investigazione ha avviato la sua prima vigilanza su cloud nell’ambito del settore del gioco. Stiamo già provvedendo in questo senso e non escludo che presto potranno esserci le prime deleghe di indagine. Abbiamo una serie di protocolli quadro per mettere a fattor comune varie tecniche che stiamo sperimentando su cloud.

Ma ci sono tre disposizioni che non possono più attendere: sui conti all’estero, sulle gare dei giochi a distanza e sul whistleblowing” ha aggiunto Minenna.

“Il tema della pubblicità sul gioco è molto spinoso – aggiunge Freni. Il gioco online negli ultimi due anni ha raddoppiato la sua portata, credo che approcciarsi al gioco online come facevamo nel 2018 sia un errore, credo che in un’ottica di revisione complessiva del settore del gioco non può continuare ad essere tabu il tema della pubblicità. Credo che nostro compito sia regolare non proibire, dobbiamo proteggere i soggetti fragili, proteggere i cittadini dall’illegalità, ma per fare tutto questo possiamo solo regolare il settore, non proibirlo” ha concluso il sottosegretario all’economia.

“Il Covid non ci ha aiutato – ha concluso l’evento il prof. Celotto. Ci siamo resi conti che il punto è proprio fare ordine, non si può regolare tutto in maniera disordinata. Inutile proibire, si deve regolare in maniera consapevole altrimenti i fenomeni non li regoli”.

PressGiochi

 

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