Gli ultimi trends nel settore del gioco pubblico parlano di un modello polivalente e multiforme, capace di unire e attrarre anche gli appassionati di videogame e di giochi elettronici. Se
Gli ultimi trends nel settore del gioco pubblico parlano di un modello polivalente e multiforme, capace di unire e attrarre anche gli appassionati di videogame e di giochi elettronici.
Se per uscire dalla crisi imposta dalla pandemia da Covid 19 il modello di riferimento era quello dell’omnichannel, ovvero della commistione tra gioco a distanza e gioco online, adesso il paradigma è mutato e guarda ad altri settori del gaming per far crescere sempre di più il gambling.
Il futuro, secondo gli esperti, è quello che guarda all’unione tra gioco d’azzardo pubblico e legale, videogame e giochi elettronici. Una sinergia possibile, stando all’esperienza messa in campo negli Stati Uniti da Anthony Gaud, uno dei massimi esperti di intrattenimento a livello mondiale. Dopo aver collaborato con diverse multinazionali come la Walt Disney, la Microsoft o la Nexon, adesso è CEO del G3, The Gaud Hammer Gaming Group. C’è questa società dietro il primo evento pubblico di scommesse sugli eSports, andato in scena nel New Jersey nel 2020. Risultato? Oltre 1 milione e 700 mila spettatori. “Mi piace provare a inventare le cose – ha raccontato in questa intervista a Yogonet – Quello che stiamo facendo ora è cercare di creare un nuovo modo di scommettere sui videogiochi e sugli eSports. Ed è qualcosa che molte persone hanno previsto sarà il futuro”.
Una strada, quella dell’unione tra giochi elettronici e gioco d’azzardo, che da qualche anno è stata intrapresa da alcune piattaforme online. Soprattutto quando l’offerta per le scommesse sportive si è praticamente azzerata, con la chiusura dei campionati sportivi e dei tornei nazionali, gli eSports sono diventati un vero e proprio paracadute per la filiera.
Passare dalle scommesse sui giochi elettronici alle scommesse sui videogames, in fondo, è un passo breve. “Non ho bisogno di convincere la gente che il gioco sia importante, che il gioco sia un grande business – continua ancora Anthony Gaud – non ho bisogno di convincere la gente che il gioco d’azzardo sui videogiochi funzionerà. Sta già accadendo”. Adesso la questione sarà quella di un aggiornamento normativo, già presente per gli operatori di gioco regolamentati in Italia – per non creare una zona grigia fuori dalla protezione della legge e quindi dei controlli. “E questo è un mercato che già esiste, il nostro obiettivo è renderlo legale. Intendiamo renderlo più grande e intendiamo normalizzarlo per sostituire l’attuale generazione di iGaming con la generazione dei millennials”. Un gambling 2.0 è alle porte, in arrivo direttamente dagli Stati Uniti.
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