12 Gennaio 2025 - 13:55

Il Dado: lo Stato affronti i conflitti di interessi che nascono dall’offerta del gioco pubblico

“Nonostante il gioco d’azzardo sia vietato dal codice penale, la progressiva legislazione in deroga da metà degli anni ’90 ad oggi ha portato a una situazione paradossale”. L’Associazione Il Dado,

21 Agosto 2015

“Nonostante il gioco d’azzardo sia vietato dal codice penale, la progressiva legislazione in deroga da metà degli anni ’90 ad oggi ha portato a una situazione paradossale”.

L’Associazione Il Dado, da anni attiva sul fronte del gioco patologico si scaglia contro il conflitto di interessi esistente tra uno stato biscazziere che allo stesso tempo dovrebbe occuparsi di tutelare i cittadini dal rischio dipendenze.

“Viene punita – spiegano – una scommessa tra amici, mentre risultano legali gli oltre 79 miliardi di fatturato ricavati da lotterie, slot machines, poker, scommesse e giochi d’azzardo di natura sempre più varia che in questi ultimi anni, a ritmi sempre più frenetici, sono stati immessi sul mercato. Di conseguenza la platea dei giocatori si è allargata enormemente e ormai anche giovani, casalinghe e pensionati costituiscono nuove fasce d’utenza da catturare e fidelizzare.
Non sono indifferenti i costi sanitari, sociali, relazionali e legali del gioco d’azzardo, che crescono in misura proporzionale
Molte inchieste della magistratura e alcune indagini economiche tendono a evidenziare non solo che il business del gioco d’azzardo costituisce un interesse specifico di infiltrazione delle grandi organizzazioni criminali, ma che l’espansione del gioco d’azzardo legale non contiene, ma alimenta a sua volta il gioco d’azzardo illegale. Non si tratta quindi solo di intervenire ridefinendo le multe irrisorie rispetto agli ingenti profitti che si ricavano dalla manipolazione dei singoli giochi, ma di prendere atto e trarre le dovute conseguenze del nesso tra gioco d’azzardo e usura.

Molti conflitti di interesse devono poter essere affrontati e regolati: a partire dallo Stato stesso che affida al Ministero del Tesoro e delle Finanze, che fruisce di cospicue entrate economiche provenienti dal mercato dell’azzardo, il ruolo di tutelare i cittadini dai problemi sociali e sanitari correlati alle dipendenze patologiche che conducono a reali disturbi del comportamento”.

PressGiochi