“Ciò che sta accadendo in Italia dalla scorsa estate nel mercato del gaming e del betting porta con sé un messaggio importante, che dall’Italia dobbiamo trasmettere all’industry internazionale: proibire un’abitudine
“Ciò che sta accadendo in Italia dalla scorsa estate nel mercato del gaming e del betting porta con sé un messaggio importante, che dall’Italia dobbiamo trasmettere all’industry internazionale: proibire un’abitudine non la cancella, tacere un problema non lo risolve, abbattere un settore non lo regolamenta – ha dichiarato Alexander Martin, CEO di SKS365, durante il panel ‘Italian gambling advertising ban – Why is it a “losing game”?’ organizzato da LOGICO nel corso della seconda giornata di ICE Londra – Peggio ancora quando queste decisioni non solo non costituiscono una soluzione, ma configurano un altro problema: disinformazione e disorientamento nei confronti del consumatore, ovvero la difficoltà di comprendere ciò che è legale e ciò che non lo è. Gli operatori, i consumatori, i media, lo Stato stesso, tutti sono stati colpiti da quello che è conosciuto come ADV BAN, su cui si è discusso e scritto tanto fin da prima che entrasse in vigore.
Il caso italiano è un monito per tutti su come non vanno affrontati due problemi così delicati e importanti come il gioco patologico e le infiltrazioni criminali nel settore. Non si tratta di soldi o di business – ha continuato Martin, nominato lo scorso dicembre a capo dell’azienda – Ma di etica e professionalità di un settore che, negli ultimi anni soprattutto, si è perfezionato fino a diventare un alleato di Istituzioni, Autorità e Forze di Polizia nel segnalare illeciti e malaffare, oltre che primo promotore del gioco come pura forma di intrattenimento e divertimento. È necessario che si lavori insieme per diffondere una cultura del gioco responsabile, condizione necessaria innanzitutto nella lotta contro il comportamento patologico.
Pertanto è essenziale instaurare un dialogo costruttivo tra tutti gli attori coinvolti al fine di armonizzare la legislazione e rispettare gli standard internazionali, per bilanciare le esigenze di protezione dell’ordine e della salute pubblica con la necessaria sopravvivenza del settore dei giochi italiano.”
PressGiochi
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