Anche dal Cnca, Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, arriva un commento sulla vicenda delle scommesse illegali effettuate da calciatori di serie A. Emiliano Contini, che all’interno del coordinamento si occupa
Anche dal Cnca, Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, arriva un commento sulla vicenda delle scommesse illegali effettuate da calciatori di serie A. Emiliano Contini, che all’interno del coordinamento si occupa proprio di gioco d’azzardo, interviene per richiamare un aspetto che lui ritiene altrettanto importante dello scandalo di cui si stanno occupando la giustizia sportiva, la giustizia ordinaria e, naturalmente, i media. E sono i tanti privati cittadini che sono giocatori altrettanto compulsivi ma ai quali non viene dedicata altrettanta attenzione da parte dei media e della stessa politica. Tant’è che, denuncia Contini, proprio di recente sono stati tolti 4 milioni di euro dei 50 che erano stati assegnati al Fondo nazionale per la prevenzione dei rischi dell’azzardo. La cifra viene messa a confronto con i volumi del gioco in Italia richiamando il totale delle puntate, ovvero oltre 136 miliardi di euro. Anche se, poi, va considerato che la spesa effettiva dei giocatori italiani è di circa un quinto e che lo Stato ne incamera poco più della metà (11,4 miliardi nel 2019).
La vicenda di questi poveri calciatori milionari, insomma, avrebbe fatto scoprire agli italiani che l’azzardo comporta un rischio di dipendenza, mentre dei tanti anonimi che hanno vissuto questo problema (1,2 milioni secondo le stime) nel corso degli anni, secondo Contini, non si sarebbero occupati né i media né la politica.
Nello specifico, lamenta che non sono stati attuati i Piani regionali di contrasto ai rischi dell’azzardo, che molti Osservatori regionali non sono operativi, e che le informazioni sui conti gioco, quelli che gestiscono i movimenti di denaro di chi gioca on line, siano incrociate con i dati Isee per stabilire un tetto di spesa proporzionato alla capacità economica effettiva di ciascun giocatore.
Richiamando quanto scriveva nel 2021 Filippo Torrigiani, componente della Commissione antimafia, quello dei conti gioco costituisce “un sistema bancario parallelo e gli stessi conti sono strumenti che formalmente non costituiscono conti correnti o carte di credito ma per le loro funzionalità ne riproducono le caratteristiche.
L’intervento di Contini richiama diversi dei temi sui quali come organizzazione conducono da tempo delle campagne di sensibilizzazione sull’azzardo e chiede cinque interventi precisi: di ripristinare lo stanziamento per il fondo di prevenzione, l’attuazione dei Piani regionali di contrasto ai rischi, l’utilizzo obbligatorio della tessera sanitaria per l’accesso a ogni forma di azzardo, la riduzione dell’offerta di gioco e, infine, che il divieto di pubblicità alle aziende di azzardo venga reso effettivo.
PressGiochi
Fonte immagine: https://www.tstyle.it/2019/08/25/betting-online-gli-italiani-riscoprono-il-piacere-di-scommettere-16151.html
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