03 Novembre 2024 - 18:35

I-Com, “Il futuro del settore dei giochi tra innovazione di mercato e politiche fiscali”

Fanelli: “Difficile pensare ad aumenti fiscali ai vari comparti del gioco”

24 Ottobre 2024

“Negli ultimi anni, il settore dei giochi ha registrato una forte crescita, con aumenti significativi tanto nella raccolta complessiva, quanto nei ricavi per l’erario. Questa crescita è trainata dal boom del settore online, ma è il gioco fisico – anch’esso in aumento – a fornire ancora le maggiori entrate per le casse dello Stato. Dopo anni caratterizzati da costanti rialzi delle aliquote del gioco, e in vista e in attesa di un complessivo riordino dell’intero comparto, in parte avviato nei primi mesi del 2024, il legislatore è oggi costretto a ricorrere nuovamente a proroghe sulle concessioni. È più che mai urgente, quindi, concludere l’accordo tra Stato, Regioni e Comuni entro il 2025 per rendere possibile la celebrazione delle nuove gare per le concessioni del gioco pubblico e, soprattutto, in modo tale da fornire al settore le prospettive e le certezze necessarie per stimolare investimenti e innovazioni finalizzati alla tutela del giocatore e al contrasto al gioco illegale”. Lo ha dichiarato Thomas Osborn, direttore area Salute I-Com, istituto che questa mattina a Roma ha tenuto l’evento dal titolo “Il futuro del settore dei giochi tra innovazione di mercato e politiche fiscali ”.

Durante il seminario, powered by IGT, è stata l’occasione per approfondire alcuni aspetti del mercato dei giochi pubblici:

• Negli ultimi 15 anni la crescita del settore dei giochi è stata significativa e ha garantito un aumento complessivo della raccolta, passando da circa €35 miliardi di euro nel 2006 a €136 miliardi nel 20221, pari al 6% del PIL nazionale.

• Il settore continua ad essere estremamente significativo per l’erario, con entrate pari a €11,22 miliardi per il 2022 (+33,4% su base annua).

• Si registra una forte crescita per il gioco online, ma i maggiori contributi all’erario provengono ancora dal settore degli apparecchi da intrattenimento, che costituisce il 54,8% degli introiti statali derivanti dal settore.

• Il settore dei giochi è sempre stato particolarmente attenzionato dai decisori politici nazionali, con interventi di modifica delle aliquote o delle forme di prelievo erariale che negli anni scorsi hanno determinato una forte incertezza per operatori e giocatori.

• In attesa di un riordino complessivo, restano da sciogliere numerosi nodi che riguardano sia le aliquote che il regime concessorio nuovamente oggetto di proroghe.

• Risulta urgente chiudere gli accordi necessari per garantire lo svolgimento delle gare entro il 2025 al fine di garantire certezze fiscali e normative a investitori e giocatori.

 

“Il fatto che la legge di delega fiscale dedichi un articolo al settore del gioco denota che oggi il settore rappresenta un tema all’attenzione della politica e non più un tabù. Ma finora – ha dichiarato Roberto Fanelli – sembra che la montagna abbia partorito il topolino, visto che si affronta solo il gioco online e la gara per le nuove concessioni. La riforma fiscale del gioco quindi è ancora tutta da costruire, andrebbe risolto il dilemma territoriale e il contrasto tra le disposizioni locali e quelle nazionali.

Nel primo decreto emanato non si parla di fiscalità pur essendo la riforma frutto di una delega proprio fiscale.

Dal gioco fisico di apparecchi, Lotto e lotterie arrivano i ¾ del gettito. Se confrontiamo la raccolta di gioco online con quella degli apparecchi la sproporzione è enorme. La tassazione degli apparecchi è mostruosa e pesa tantissimo sulla filiera mentre il settore del gioco online soffre della concorrenza illegale e aumentare la tassazione a questo comparto non farebbe altro che favorire il mercato illegale. Quindi dobbiamo considerare che la tassazione del settore dei giochi è talmente elevata che difficilmente si potrà pensare ad un possibile aumento, serve piuttosto una razionalizzazione.

Andranno ricercate altre soluzioni: come le innovazioni di prodotto o l’introduzione anche in via sperimentale una diversa tassazione, come quella sul margine che permette agli operatori di fare diversi interventi anche di carattere commerciale. Inoltre, si può pensare di incrementare il costo di ingresso alla concessione mantenendo però fissa l’imposta.

Ultima proposta che riguarda specificatamente gli apparecchi: la tassazione che subisce il peso del Preu e del Payout. Si potrebbe provare una riduzione del Preu e un innalzamento del Payout per favorire solamente i giocatori. Una cosa simile fu fatta nel 2011 sul Bingo e sul Superenalotto.

Indubbiamente gli interventi possibili sono doversi, ma da parte del Legislatore serve coraggio” ha concluso Fanelli.

Ad intervenire all’evento Alberto Giorgetti di IGT: “Vorrei fare un apprezzamento per la coerenza dell’azione di Governo e nel rapporto con l’Amministrazione. Si evince che in questi anni c’è stata la volontà di non intervenire con prelievi sporadici sul settore, come avvenuto in passato, ma di intervenire con una legge delega in maniera unitaria cercando di mantenere una stabilità del settore e risolvere i problemi del territorio per poter bandire le nuove gare. Questo filone di lavoro è stato aperto con determinazione da Governo e Amministrazione e speriamo che entro fine anno si concludi almeno la prima parte dei lavori. La proroga è lo strumento utile per affrontare la congiuntura in modo non dannoso per il mercato, ma dall’altro è una situazione da superare per arrivare alle gare”.

“La crescita costante del settore è un tema su cui insistere. Effettivamente – ha affermato PierPaolo Baretta, ex sottosegretario con Delega ai Giochi e oggi assessore al Bilancio a Napoli – un settore in crescita di queste dimensioni diventa inevitabilmente un bancomat fiscale di ogni governo di qualsiasi colore, dietro però potrebbe esserci l’equivoco che coinvolge anche le strutture tecniche dei Ministeri: va chiarito che una regolazione non incide necessariamente in maniera negativa sulle entrate. Invece, una buona regolamentazione aiuta il settore a stabilizzarsi nel lungo periodo.

Mi chiedo se una linea del Governo sui giochi sia più una volontà di alcuni soggetti piuttosto che dello stesso Governo. L’assenza di una regolamentazione dipende anche da un problema reputazionale del settore.

Credo che la regolamentazione sul gioco della Regione Campania può essere uno spunto. Sul tema dell’online bisogna avere invece una visione più ampia, serve un intervento anche più pressante da parte del Governo sugli organi europei affinché ci sia si una regolamentazione sovranazionale.

Altro spunto di lavoro è la razionalizzazione dell’offerta, soprattutto sul fronte degli apparecchi per trovare un equilibrio con il territorio. Infine, serve una rappresentanza più strutturata e rappresentativa di interessi comuni. Non vedo ancora una adeguata capacità di rappresentarsi come settore con un unica rappresentanza. Questo potrebbe avere un effetto benefico nell’interlocuzione con i Governi”.

 

A partecipare oggi a Roma anche il direttore ai giochi ADM, Mario Lollobrigida che ha affermato: “Sul gioco online è difficile pensare a possibili aumenti di tassazione, stessa cosa da dire anche sul gioco fisico. Quest’anno abbiamo oscurato il doppio di siti oscurati l’anno scorso. Piuttosto è il caso di diminuire la tassazione sul settore degli apparecchi che sta diminuendo per una serie di fattori che iniziano ad attirare meno i giocatori. Tutti gli altri giochi hanno un payout molto più alto e il giocatore si sta spostando verso altre offerte. Anche ADM quindi è favorevole ad una riduzione del Preu sulle Awp con un aumento del Payout.

La cosa più importante è oggi sostenere il settore con una riduzione fiscale.

Va detto che già in passato una riduzione della fiscalità ha favorito l’attrattività del gioco. Ma oggi abbiamo difficoltà oggettive a confrontarci con il MEF sui numeri. Gli interventi erariali sono sempre una scommessa che si basano su analisi tecniche e di mercato ma non bastano ad avere la bollinatura da parte della RGS. Questa diversa visione quindi a volte impedisce interventi simili.

Altro tema da affrontare è quello della razionalizzazione della rete: siamo favorevoli che sia possibile razionalizzare e efficientare i numeri sul territorio anche arrivando ai numeri dell’Intesa 2017 che non ha trovato applicazione. Quei numeri sono facilmente raggiungibili senza impatti su erario e filiera. Si tratta solo di sistemare e razionalizzare il territorio.

Il MEF ha trasmesso una nostra proposta alla Conferenza Unificata, una proposta strutturata che verrà discussa alla prossima conferenza, una base di trattativa più reale rispetto alle chiacchiere fatte finora sui lavori tecnici. La regole della rete sono prodromiche a qualsiasi intervento da fare sulla rete fisica. La proposta presentata in Conferenza unificata si concentra fondamentalmente sulla necessità di limitare l’individuazione dei punti sensibili e adottare un sistema di distanze unico a livello nazionale; stessa cosa per i limiti orari che sono ugualmente controproducenti.

Vediamo che la legge di Bilancio non contiene interventi sulla fiscalità, non ci aspettiamo novità. Quindi una delle promesse della legge 111 è stata rispettata.

La prossima gara dell’online già prevede un upgrade del rapporto tra concessionario-stato-giocatori. Si prevede una formazione continua per gli operatori di gioco”.

 

Per Astro, Massimiliano Pucci ha affermato: “Oggi il prodotto è obsolescente ma con una tassazione così alta è difficile stare al passo con gli investimenti. La fiscalità deve essere giusta e nel rapporto con il fisco, il settore degli apparecchi è sbilanciato e abbandonato agli attacchi del territorio. E’ compito dello Stato capire che se vuole mantenere il comparto in vita – e con esso tutta l’occupazione connessa – si dovrà intervenire anche sull’aspetto fiscale.

Sul fronte delle certificazioni di sostenibilità, le aziende sono impegnate in questi mesi su questo aspetto. Sul tema del rapporto con il territorio stiamo lavorando a varie iniziative anche in materia di prevenzione delle azzardopatie e un sistema fiscale giusto dovrebbe riconoscere premialità alle aziende impegnate su questo aspetto. Spero si possa arrivare anche nel settore giochi a usare il sostantivo ‘premialità’. Il settore ha fatto tanti passi in avanti ma subisce sul territorio un atteggiamento di fastidio: il settore non è un bancomat e lo Stato ha il dovere di spiegare agli enti locali il ruolo svolto e con quali finalità vengono usate le entrate del settore. Forse si potrebbero superare tanti pregiudizi”.

 

A partecipare all’evento anche Ettore Rosato di Italia Viva che sottolinea l’importanza della chiarezza nel lavoro degli attori del settore del gioco: è necessario dare un senso al gioco legale e quindi presentare un’adeguata regolamentazione con lo scopo di contrastare il gioco illegale. La lotta contro il gioco illegale è sicuramente un percorso molto complicato, ma merita grande attenzione da parte dello Stato. Visto che il socio di maggioranza nel settore del gioco è lo Stato, è necessaria una regolamentazione nazionale e non è possibile lasciare potere decisionale ai singoli comuni su queste questioni. Rosato non si dimostra contrario alla legislazione regionale in generale ma in particolare per il settore del gioco ritiene indispensabile una legislazione nazionale.

La catena tecnologica dietro al settore del gioco è molto interessante, è necessario inserire delle innovazione nelle macchine perché se entrano a far parte del nostro sistema possono poi essere facilmente esportate anche all’estero. Infine il tema della ludopatia, Rosato evidenzia come, soprattutto nelle piattaforme online: “ci sia sempre un invito ad entrare nel gioco ma mai un invito ad uscire qualora si dovesse superare una certa soglia di tempo spesa a giocare. Si tratta di un fenomeno su cui il regolatore pubblico deve necessariamente agire e proporre azioni concrete per contrastarlo”.

 

“La crisi delle Awp è preoccupante – ha affermato Emilio Zamparelli di STS Fit – , perché in pochi anni abbiamo visto cambi fiscali anche a distanza di pochi mesi e la crisi degli incassi oggi sembra inarrestabile. Dall’altro lato, cresce anche in maniera preoccupante l’online. Il settore fisico continua tuttavia a contribuire in maniera importante, mentre l’online pesa per poco più di un miliardo. Il tema della ludopatia deve tener conto di queste considerazioni.

Il tema della formazione quindi diventa fondamentale perché formare gli esercenti permette un intervento sul giocatore. La rete dei tabaccai – formata – conosce il cliente e riesce ad intervenire in suo aiuto. La rete generalista è stata maltrattata, sia sul tema della fiscalità che ha portato all’allontanamento dell’utente verso altri prodotti. Se poi aggiungiamo a questo gli interventi sui territori, la cosa deve preoccupare.

Si è parlato di razionalizzazione della rete senza considerare che la rete si sta razionalizzando da sola. 32mila punti vendita hanno cessato, ma i punti generalisti devono essere tutelati per il lavoro di presidio che svolgono e l’occupazione che creano”.

 

Secondo l’on. Andrea De Bertoldi: “I livelli fiscali su tutti i giochi hanno raggiunto dei livelli difficilmente superabili. E’ giusto usare le proroghe se necessarie ma è bene fare in modo che prima possibile le gare possano essere bandite. Avere regole omogenee a livello nazionale è indispensabile per le imprese. Sarebbe ipotizzabile affiancare il periodo delle proroghe la riassegnazione di diritti nei territori nei quali i punti vendita e gli apparecchi sono in numero minore rispetto a quelle previste”.

“Questo vale soprattutto ai diritti per le scommesse per cui abbiamo richieste elevate a differenza delle richieste per gli apparecchi” ha risposto il direttore Lollobrigida.

 

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