Cosa succederà alle società di gioco d’azzardo che operano in Italia in caso di Brexit no deal? A chiederselo è l’avvocato di DLA Piper Giulio Coraggio che analizza gli eventuali
Cosa succederà alle società di gioco d’azzardo che operano in Italia in caso di Brexit no deal?
A chiederselo è l’avvocato di DLA Piper Giulio Coraggio che analizza gli eventuali scenari possibili di fronte ad una sempre più probabile hard Brexit. Infatti, se il Regno Unito, e di conseguenza Gibilterra, uscirà dallo Spazio economico europeo in seguito alla Brexit senza alcun accordo, i titolari di licenze di gioco d’azzardo che operano in Italia e con sede a Gibilterra dovranno trasferire la propria società in un altro stato membro. Tra i più gettonati figura sicuramente Malta. Questi operatori dovranno inoltre trasferire le loro attività autorizzate italiane, compresa la loro licenza, a un’entità maltese.
“Entrambe le opzioni – spiega Coraggio – comportano costi enormi e richiedono molto tempo. Inoltre, diversi operatori di gioco online stanno ancora aspettando il rinnovo della loro licenza da parte di ADM. Pertanto, le attività di ristrutturazione necessarie per far fronte all’uscita del Regno Unito dall’Ue dovranno essere completate in relazione a una licenza scaduta”.
La legge italiana sul gioco d’azzardo richiede infatti sia per gli operatori online che per i licenziatari di AWP / VLT che il titolare della licenza sia una società con sede legale nello Spazio economico europeo e che l’infrastruttura tecnica, l’hardware e il software dedicati alle attività oggetto della licenza si trovano in un paese dello Spazio economico europeo.
“Vi sono discussioni considerevoli – commenta Coraggio – su ciò che può essere considerato “dedicato alle attività oggetto della licenza” e, ad esempio, sul fatto che un sistema di ripristino di emergenza possa essere collocato al di fuori del SEE, poiché non è pensato per essere operativo, ma solo per attivarsi in caso di necessità. Tuttavia, le disposizioni in materia sono ambigue e non esistono precedenti sui quali i tribunali o l’autorità di regolamentazione abbiano fornito una chiara interpretazione”.
Gli operatori per affrontare questa difficile questione stanno contattando l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per sollecitare l’adozione di misure di emergenza che consentano loro di continuare a operare durante un periodo transitorio successivo alla Brexit. Si tratta di una misura già predisposta per sostenere il settore dei servizi finanziari e si spera che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli adotterà una misura simile.
PressGiochi
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