Sembra un nonsenso, ma è proprio così: sono centinaia i Comuni in Italia che, per ridurre il numero dei malati di gioco patologico, oppure per cercare di non far cadere
Sembra un nonsenso, ma è proprio così: sono centinaia i Comuni in Italia che, per ridurre il numero dei malati di gioco patologico, oppure per cercare di non far cadere in questa trappola i propri cittadini, hanno deciso di limitare il numero di ore di esercizio della sala slot o sala videolottery.
In completa e totale buonafede, spiega il Comitato Scientifico Istituto Milton Friedman Institute, i Sindaci hanno semplicemente deliberato che le macchine da gioco dovessero venir disattivate spesso proprio nelle ore di punta.
Analizzando le varie delibere, ci accorgiamo fin da subito che la motivazione non si basa mai su uno specifico studio o perizia che, specificatamente, si sia assunta la responsabilità di affermare che, per sconfiggere o limitare il gioco patologico, sia comunque, anche minimamente utile limitare l’orario di esercizio delle sale da gioco. Anzi, la verità è diametralmente opposta, e ce ne accorgiamo tutti i giorni, in ogni momento, quando andiamo a fare la spesa: le occasioni e le opportunità risultano sempre più emozionanti e sembrano aumentare di valore quando sono scarse e poco disponibili.
Così acquistiamo ( inconsciamente ) di più un prodotto se la pubblicità ci indica che quel prezzo è valido “solo per oggi” e preferiamo mettere nel carrello quel prodotto che scarseggiano sullo scaffale. La scarsità ci spinge all’azione, facendoci agire in fretta per paura di rimanere tagliati fuori da un’occasione e quindi perdere qualcosa prima di aver avuto l’opportunità di possederla, è una regola economica e del marketing.
Ci sentiamo pressati dall’idea del “avrei potuto ma me lo sono lasciato sfuggire”. E la minaccia di tale perdita mette “urgenza” nel nostro processo decisionale. Questo ci provoca tensione e inquietudine. Ed invece di metterci e parte e lasciare perdere, utilizziamo l’approccio opposto. E’ appunto per questa leva, che chiamiamo “scarsità”, conosciuta come elemento base del marketing, in ogni settore, che il giocatore esperto, sapendo che le slot-machine verranno spente ad una certa ora, pressato dall’idea che potrebbero esserci le combinazioni vincenti, agirà in fretta, in modo “impulsivo”.
Così anche chi si sta per avvicinare al gioco, sapendo che questo é limitato per un periodo di tempo, potrebbe essere spinto a giocare subito, e molto, in quanto inconsciamente forzato da questo limite orario. Vi sono decine di studi che ben descrivono il principio di scarsità e l’applicazione nel mondo della comunicazione. Senza ombra di dubbio alcuno il limite orario è uno dei metodi migliori per fare aumentare la voglia di giocare d’azzardo in modo aggressivo, quindi rischiosissimo per il giocatore, che viene quindi spinto verso la compulsività. La “reattanza psicologica“ è invece un’attivazione motivazionale che conduce la persona a tentare di restaurare la sua libertà d’azione. Meglio spiegato è che odiamo sentirci limitati, quindi ci comportiamo esattamente il contrario da come ci viene chiesto.
È un classico comportamento rimasto in noi fin dall’adolescenza, che ci fa sottovalutare i comportamenti permessi e sopravvalutare quelli proibiti.
Questo accade perché avviene un cambiamento a livello di percezione, dovuto proprio alla limitazione da parte di terzi della nostra possibilità di azione. Pertanto, soprattutto nel caso che ad un adulto venga limitata la propria libertà, soprattutto se senza alcuna logica (cosi come nel caso di “spegnere le slot machine mentre sta giocando “ ), avremo la reazione esattamente contraria a quella ambita dal legislatore:
Ci sono anche in questo caso moltissimi studi di Psicologia Inversa capaci di descrivere come si possa ottenere che le persone facciano qualcosa chiedendo loro di fare esattamente il contrario, e sembra proprio che i nostri Sindaci cerchino in tutti i modi di fare aumentare in modo esponenziale i giocatori patologici nei propri Comuni, con comportamenti che non hanno alcuna logica se non quella ti provare a portare, in un breve periodo, forse un maggiore consenso elettorale. Nel medio periodo si accorgeranno di aver sbagliato tutto, e sarà impossibile tornare indietro. Così è successo in Provincia di Bolzano, dove il proibizionismo ha fatto triplicare in tre anni il numero di malati di gioco patologico, ed è ad oggi difficilissimo riuscire a recuperare la situazione, in quanto i nuovi giocatori si sono abituati alle nuove macchine da gioco d’azzardo irregolare e, naturalmente, chi gestisce l’azzardo illegale non ha alcun interesse a fare una formazione sulla gestione del soggetto a rischio. I Sindaci e gli Assessori non hanno le competenze per poter agire come uno specialista in un settore che non conoscono. Siamo pertanto convinti che gli orari di esercizio delle sale slot e videolottery dovrebbero essere continuativi ed estesi, mentre dovrebbe essere proposta una formazione obbligatoria e di massimo livello per tutti gli operatori che sono in contatto con qualsiasi tipo di giocatori: da chi vende i gratta e vinci a chi gestisce una sala videolottery.
L’unica strategia sensata è quindi solo ed esclusivamente l’informazione, coerente con ogni fascia d’età, ed una formazione di qualità, ma mai e poi mai gli apparecchi da intrattenimento dovrebbero venir spenti.
Il settore del Gioco è troppo delicato per poter autorizzare i nostri Sindaci ed Assessori, con le loro bizzarre idee proibizioniste, a fare esperimenti sui propri cittadini: limitano luoghi ed orari senza aver nemmeno la minima idea dei danni che stanno facendo, soprattutto ai giocatori a rischio.
Infine motivazione ideale, nostra, in quanto Istituto d’ispirazione liberale e fortemente liberista, ma non di poco conto, in Italia è doveroso cessare quanto prima ogni politica liberticida nei confronti dei cittadini e dell’impresa. Questo genere di restrizioni e di proibizionismo oltre a non portare ai risultati auspicati sono una sempre più inaccettabile violazione delle libertà economiche ed individuali da parte degli Enti pubblici, che invece dovrebbero essere garanti di tutte le libertà dell’uomo. Senza tener conto dei danni nei confronti di economia, impresa e quindi lavoratori. Come sosteneva il nostro mentore, il Premio Nobel Milton Friedman: “Lo Stato non ha nessun diritto di impedire ad una persona adulta e responsabile di consumare droga o di giocare, come questo Stato non vieta il funambolismo, l’eccessiva alimentazione o la dipendenza da sigarette, nonostante questi piaceri siano senza dubbio dannosi”.
PressGiochi