24 Novembre 2024 - 20:52

Guardia di Finanza. Bilancio 2020, contro il gioco illegale erogate sanzioni per 8,3 milioni

Nel corso del 2020 la Guardia di finanza ha eseguito 1 milione e 340 mila controlli per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia, nonché 800 mila interventi

21 Giugno 2021

Nel corso del 2020 la Guardia di finanza ha eseguito 1 milione e 340 mila controlli per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia, nonché 800 mila interventi ispettivi e 47.560 indagini per contrastare le infiltrazioni della criminalità economica e organizzata nel tessuto economico e sociale: un impegno “a tutto campo” a tutela di famiglie e imprese in difficoltà e a sostegno delle prospettive di rilancio e di sviluppo del Paese. Questo il Bilancio operativo del 2020 pubblicato dalla Guardia di Finanza in occasione del 247°Anniversario di Fondazione.

In crescita il contrabbando di tabacchi lavorati esteri con 346 tonnellate di sigarette illegali sequestrate, 1.700 soggetti denunciati e 230 arrestati. I controlli e le indagini contro il gioco illegale ed irregolare hanno permesso di irrogare sanzioni per 8,3 milioni, di denunciare 311 soggetti, di scoprire 275 agenzie clandestine e di constatare una base imponibile evasa ai fini dell’imposta unica per circa 500 milioni di euro.

Interventi mirati e selettivi, fondati sull’incrocio delle banche dati fiscali e di polizia, sul controllo economico del territorio e sulle risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e valutaria, nei confronti dei contribuenti ad elevata pericolosità fiscale e, in particolare, verso coloro che pongono in essere condotte fraudolente e illeciti a carattere internazionale: è questa, in sintesi, la strategia adottata dal Corpo dall’inizio della pandemia per arginare i più gravi e diffusi fenomeni di illegalità tributaria e tutelare l’economia legale dall’illecita concorrenza dei frodatori del fisco e dei grandi evasori. Nel 2020 sono stati scoperti 3.546 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti all’Amministrazione finanziaria (molti dei quali operanti attraverso piattaforme di commercio elettronico) e 19.209 lavoratori in “nero” o irregolari. Sono state eseguite, inoltre, 9.833 indagini di polizia giudiziaria, che hanno portato alla denuncia di 10.264 soggetti, di cui 308 arrestati, per aver commesso 7.303 reati fiscali. Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e IVA è di 800 milioni di euro, mentre le proposte di sequestro tuttora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria ammontano a 4,4 miliardi di euro. Sono 921 i casi di evasione fiscale internazionale scoperti, principalmente riconducibili a stabili organizzazioni occulte, a manipolazione dei prezzi di trasferimenti, alla fittizia localizzazione all’estero della residenza fiscale di persone fisiche e giuridiche e all’illecita detenzione di capitali oltreconfine.

Ammontano, invece, a 1.675 gli interventi eseguiti in materia di accise, anche a tutela del mercato dei carburanti. Complessivamente sono state sequestrate 4 mila tonnellate di
prodotti energetici e accertate 90 mila tonnellate consumate in frode. Nel contrasto degli illeciti doganali sono stati eseguiti 40 mila interventi finalizzati a ricostruire la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale, con una particolare attenzione ai dispositivi di protezione individuale e agli altri beni utilizzati per fronteggiare la pandemia.

Nel corso del 2020 la Guardia di Finanza ha dedicato una particolare attenzione agli illeciti in materia di spesa pubblica e a tutte le condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni. 31.232 sono gli interventi complessivamente svolti a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 5.946 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 948 deleghe svolte con la Corte dei conti. Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state pari a oltre 273 milioni di euro, mentre si attestano su circa 211 milioni quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti denunciati complessivamente pari a 9.169. Per quanto concerne gli strumenti finanziari della Politica Agricola Comune e della Politica Comune della Pesca, sono state scoperte, a livello nazionale, indebite percezioni e/o richieste di contributi per oltre 40 milioni di euro. Con riguardo alle risorse indebitamente richieste o conseguite in relazione ai Fondi Strutturali o a quelle gestite centralmente dalla Commissione europea (cc.dd. “spese dirette”), sono state accertate frodi per oltre 54 milioni di euro. Si tratta di attività che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per oltre 6 miliardi di euro, a carico di 4.328 soggetti, nonché eseguiti sequestri per oltre 11 milioni di euro in tema di responsabilità amministrativa. In materia di spesa previdenziale e assistenziale, sono stati eseguiti complessivamente 23.282 controlli, che hanno consentito di accertare l’indebita corresponsione e/o richiesta di prestazioni non spettanti per circa 93 milioni di euro. Con riguardo alla sola spesa previdenziale (assegni sociali, pensioni di guerra, invalidità civile e altre) sono state accertate frodi per oltre 28 milioni di euro. Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, il Corpo ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del “reddito di cittadinanza”. Gli interventi svolti in quest’ultimo ambito, anche con il contributo dell’INPS, sono stati indirizzati, in maniera puntuale e selettiva, nei confronti delle posizioni connotate da concreti elementi di rischio e hanno permesso di intercettare oltre 50 milioni di euro indebitamente percepiti e circa 13 milioni di euro di contributi richiesti e non ancora riscossi, nonché di denunciare all’Autorità Giudiziaria, per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore, 5.868 soggetti. Tra questi figurano anche soggetti intestatari di ville e autovetture di lusso, evasori totali, persone dedite a traffici illeciti e facenti parte di associazioni criminali di stampo mafioso, già condannate in via definitiva. In seno al Piano operativo finalizzato alla tutela della regolarità della spesa sanitaria, i Reparti hanno portato a termine 311 interventi, segnalando alle Procure della Repubblica 225 persone, di cui 23 tratte in arresto. Le frodi scoperte hanno raggiunto l’ammontare di quasi 117 milioni di euro, con sequestri, a carico dei responsabili, di valori e disponibilità per quasi 12 milioni di euro. In relazione al settore della spesa sanitaria, significativo è il dato riferito all’ammontare dei danni erariali accertati (258,5 milioni di euro), a testimonianza di come il segmento operativo sia interessato da condotte oggetto di valutazioni tanto delle Autorità Giudiziarie penali quanto di quelle contabili. Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari a seguito di mirati controlli basati su analisi di rischio, è stato pari a oltre 5 miliardi di euro: di questi ultimi, circa 632 milioni di euro sono appalti riferiti alla spesa sanitaria. Le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la Pubblica Amministrazione sono state 3.525, di cui 405 tratte in arresto. In tale ambito, riveste importanza strategica la collaborazione con l’Autorità Nazionale Anticorruzione, su cui delega, nel corso del 2020, i Reparti hanno effettuato controlli in materia di contrattualistica pubblica e accertamenti nel settore anticorruzione e trasparenza. È utile sottolineare, a fattor comune, come un sicuro indice dell’incisività dell’azione investigativa sia rappresentato dal dato riguardante i sequestri: nell’ambito delle attività svolte a tutela della spesa pubblica, sono stati eseguiti provvedimenti ablatori per un importo complessivo di quasi 284 milioni di euro. Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, l’impegno profuso nel 2020 si è concretizzato nel sequestro di beni per un valore di oltre 525 milioni di euro a seguito di 962 interventi in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio. 2.300 sono le persone denunciate, di cui 278 tratte in arresto. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato intorno a 1,9 miliardi di euro.

A 27,7 milioni di euro ammontano, invece, i sequestri operati nei confronti di soggetti ritenuti responsabili del reato di usura. Con riguardo alla prevenzione, il Nucleo Speciale Polizia Valutaria ha proceduto all’analisi di 137.212 segnalazioni di operazioni sospette, di cui 76.275 sottoposte ad indagini più approfondite, 1.162 delle quali attinenti specificamente al fenomeno del finanziamento del terrorismo. Sono stati, poi, eseguiti ai confini terrestri e marittimi 11.469 controlli volti a verificare il rispetto delle norme sulla circolazione transfrontaliera di valuta da parte dei soggetti in entrata e/o in uscita dal territorio nazionale, con la scoperta di illecite movimentazioni per oltre 517 milioni euro e l’accertamento di 3.339 violazioni. Nel campo dei reati fallimentari, sono stati operati sequestri di beni per un valore pari a oltre 293 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di circa 4,3 miliardi di euro. Nel comparto operativo dedicato alla sicurezza della circolazione dell’euro sono stati denunciati 116 soggetti, 19 dei quali in stato di arresto, con l’esecuzione di sequestri di valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di oltre 8 milioni di euro. In applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 8.822 soggetti, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca eseguiti hanno raggiunto, complessivamente, la quota di circa 1,5 miliardi di euro. Ammonta, invece, a circa 2,2 miliardi di euro circa il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro. Tali misure ablative ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del Codice Antimafia, per circa 600 milioni di euro e confische in via definitiva di beni per oltre 650 milioni di euro. Sono stati eseguiti, poi, 64.732 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti della Repubblica, la maggior parte dei quali (64.564) riferiti alle verifiche funzionali al rilascio della documentazione antimafia. L’attività a tutela del mercato dei beni e dei servizi è stata volta a contrastare la contraffazione di marchi registrati, l’usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci, le false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza previsti e le violazioni alla normativa sul diritto d’autore. In tali ambiti, i Reparti operativi hanno effettuato oltre 5.100 interventi e dato esecuzione a più di 2.100 deleghe dell’Autorità Giudiziaria, sottoponendo a sequestro circa 156
milioni di prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del made in Italy e non sicuri nonché ingenti quantitativi di prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati
o indicazioni non veritiere. Sono stati segnalati alle Procure della Repubblica n. 2.268 soggetti, di cui 17 sottoposti a misura cautelare. Sono 665 le contestazioni mosse nei confronti di soggetti acquirenti consapevoli di prodotti contraffatti. Oltre 700 sono stati i siti internet oscurati o sequestrati perché utilizzati per commercializzare on line merce contraffatta.
La crisi sanitaria connessa al Covid-19 ha visto la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.
In tale contesto, sono stati denunciati 1.347 soggetti per i reati di frode in commercio, vendita di prodotti con segni mendaci, truffa, falso e ricettazione, constatate sanzioni
amministrative in 310 casi e sottoposti a sequestro circa 71,7 milioni di mascherine e dispositivi di protezione individuale, circa 1 milione di confezioni e 160 mila litri di igienizzanti (venduti come disinfettanti). 238 soggetti sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria per il reato di manovre speculative su merci e sono stati sequestrati oltre 3,2 milioni di beni, alcuni dei quali commercializzati al pubblico con ricarichi sino al 6.000% rispetto al prezzo di acquisto. Il Decreto Legislativo n. 177 del 2016 e il Decreto del Ministro dell’Interno del 15 agosto
2017 hanno individuato la Guardia di finanza come unica Forza di polizia responsabile dei servizi di ordine e sicurezza pubblica in ambiente marino. Il controllo del territorio del mare per il contrasto ai traffici illeciti è assicurato da un dispositivo d’intervento unitario, che integra le diverse componenti operative del Corpo. Con riferimento alla collaborazione con le organizzazioni internazionali, occorre ricordare quella con l’Agenzia della Guardia di Frontiera e Costiera FRONTEX, iniziata nel 2007, con la partecipazione alle prime operazioni congiunte per la vigilanza marittima e terrestre dei confini esterni dell’Unione Europea. Nella decorsa annualità il Corpo ha coordinato, attraverso l’International Coordination
Centre presso il Comando Operativo Aeronavale di Pomezia, l’operazione “THEMIS 2020”, svolta in Italia e finalizzata al contrasto dell’immigrazione irregolare e dei crimini transfrontalieri via mare, cui partecipano numerosi Paesi membri, oltre ad Agenzie europee e Organizzazioni Internazionali. La Guardia di Finanza ha preso parte, inoltre, con proprio personale e mezzi aeronavali, alle analoghe operazioni organizzate in Spagna, Grecia. Nel settore del contrasto ai traffici illeciti, il Corpo sta concentrando i propri sforzi operativi nei tratti di mare maggiormente minacciati dai fenomeni illegali. Nel canale di Sicilia sono particolarmente intensi gli sforzi finalizzati ad arginare il traffico di hashish proveniente dal Marocco, il contrabbando di sigarette e l’immigrazione irregolare in tutte le sue forme. Nell’Adriatico meridionale e nello Ionio settentrionale l’impegno operativo è volto alla individuazione delle veloci imbarcazioni impiegate per il trasporto delle sostanze stupefacenti provenienti dall’Albania. È stata inoltre rafforzata la cooperazione con le Autorità shqiptarë, anche grazie alla presenza del Nucleo di Frontiera Marittima di Durazzo e all’intensificazione del monitoraggio aereo, condotto dagli aeromobili della Guardia di Finanza mediante l’impiego di evoluti sensori iperspettrali, finalizzato all’individuazione delle piantagioni di marijuana. Solo nell’anno 2020, l’attività di telerilevamento ha consentito il sequestro di 37 piantagioni di canapa indiana, costituite da oltre 35.000 piante. Nella decorsa annualità la Guardia di Finanza ha sequestrato complessivamente quasi 64 tonnellate di sostanze stupefacente, arrestando 1.450 narcotrafficanti e sequestrando 128 mezzi utilizzati per il traffico. Il fenomeno dell’immigrazione irregolare via mare, soprattutto nella seconda fase del 2020, ha evidenziato un’intensificazione con un incremento del numero di migranti di nazionalità tunisina, pari al 174% in più rispetto al 2019, che ha reso la Tunisia il Paese di provenienza con maggiore incidenza sul fenomeno complessivo. Ulteriore elemento di interesse è costituito dal diffuso impiego, soprattutto nei settori dello Ionio settentrionale e dell’Adriatico meridionale, di imbarcazioni a vela, condotte da skipper dell’est europeo, che espongono bandiere straniere per confondersi con il diporto nautico. Complessivamente, sono stati arrestati 73 scafisti e sequestrate 587 imbarcazioni mentre i migranti intercettati dai Reparti territoriali e navali sono stati in totale 19.603.

Nell’ambito delle missioni internazionali, la Guardia di Finanza impiega propri contingenti in Albania e in Libia. La missione bilaterale in Albania, cui prendono parte 24 militari – di cui due Ufficiali – prevede lo svolgimento da parte del “Nucleo di Frontiera Marittima”, con sede a Durazzo, di un’attività di consulenza, assistenza e addestramento delle Forze di Polizia albanesi. La missione è inoltre finalizzata al rafforzamento della cooperazione bilaterale nella lotta alla criminalità organizzata, per il contrasto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. In Albania sono attualmente dislocati 3 gommoni classe “BSO”, 2 vedette classe “900”, 1 aereo della linea Piaggio “P166DP1” e 1 moderno elicottero “AW 139”, equipaggiati con sensori ottici e iperspettrali. In Libia, il Corpo fornisce supporto tecnico ed addestrativo alla Guardia Costiera e alla General Administration for Coastal Security assicurando l’efficienza delle unità libiche, al fine di garantire una elevata efficacia di intervento nelle attività di law enforcement, per il contrasto dei traffici di migranti via mare. Nella missione sono impiegate 5 unità di personale – tra cui un Ufficiale Superiore – che a breve saranno estese a 11. Il Corpo è presente anche in Montenegro, nell’ambito delle previsioni del “Memorandum d’intesa” tra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza Italiano e la Direzione della Polizia del Montenegro. La Guardia di Finanza ha ceduto alla Polizia di Frontiera montenegrina due vedette e ha svolto, presso la Scuola Nautica del Corpo, un corso di formazione per la conduzione di imbarcazioni in favore di 8 funzionari montenegrini, componenti gli equipaggi delle imbarcazioni. Dal 1° ottobre 2019, 3 unità di personale del Corpo, tra cui un 1 Ufficiale, sono impiegate a Bar, per fornire assistenza tecnica alla locale Polizia di Frontiera e garantire il funzionamento delle unità cedute dal Corpo.

Prosegue la quotidiana azione di soccorso della componente specialista della Guardia di Finanza, impegnata nella salvaguardia della vita umana in ogni ambiente e contesto. Lo scorso anno il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (S.A.G.F.), che si compone di militari altamente specializzati in grado di operare in ambiente montano, ipogeo, impervio e non antropizzato e di unità cinofile da soccorso, ha eseguito 1.531 interventi che hanno permesso di portare in salvo 1.718 persone e di recuperare 122 salme. A seguito dell’emergenza epidemiologia, la Guardia di Finanza, unitamente alle altre Forze di Polizia, ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento della pandemia eseguendo circa 1 milione e 340 mila controlli, che hanno consentito di sanzionare circa 26.800 soggetti e di denunciare all’Autorità Giudiziaria, a vario titolo, circa 6.000 responsabili. In aggiunta, la Componente aerea del Corpo ha fornito supporto al Dipartimento della Protezione Civile eseguendo 40 missioni volo che hanno consentito il trasporto di oltre 35 tonnellate di materiale sanitario e di 535 unità di personale medico nelle aree maggiormente colpite dal contagio.

 

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