12 Gennaio 2025 - 15:49

Grosseto: il terzo settore chiede l’introduzione di una legge per contrastare la diffusione del gioco

Catanzaro: sequestrate 5 slot machine illegali Senato: Baretta in audizione sui giochi Il terzo settore prosegue la sua battaglia contro il gioco d’azzardo e chiede ai sindaci della Maremma di

06 Marzo 2017

Catanzaro: sequestrate 5 slot machine illegali

Senato: Baretta in audizione sui giochi

Il terzo settore prosegue la sua battaglia contro il gioco d’azzardo e chiede ai sindaci della Maremma di votare in ogni Comune una mozione che impegni il Parlamento a proibire per legge la pubblicità del gioco d’azzardo.

Lo fa con un appello sottoscritto dalla Caritas di Grosseto, dal movimento Slotmob Grosseto, dal Ceis di Grosseto, dalle cooperative sociali Uscita di Sicurezza e Solidarietà è Crescita, dal Centro di Solidarietà di Arezzo, dall’associazione Genitori volontari contro le tossicodipendenze, da L’Altrà Città e dal circolo Arci Khorakhanè.

 

La missiva è stata inoltrata in questi giorni a tutti i 28 sindaci della provincia di Grosseto, al presidente della Provincia Antonfrancesco Vivarelli Colonna e per conoscenza anche all’Anci Toscana. «Da tempo nel Grossetano – scrivono i firmatari – una rete di associazioni e rappresentanti del terzo settore sta proponendo attività di sensibilizzazione e contrasto al fenomeno del gioco d’azzardo e proprio di recente il Coeso-Società della Salute grossetana ha presentato, in qualità di capofila per i Comuni della provincia, un progetto alla Regione Toscana per promuovere attività di indagine e prevenzione del fenomeno rivolte a tutta la cittadinanza.

 

Chiediamo ai Comuni e alla Provincia di impegnare i propri consigli nell’approvazione di una mozione tesa a chiedere al Parlamento l’adozione di una legge sul modello di quella che vieta la pubblicità delle sigarette e dei prodotti da fumo (legge 165 del 1962). Basta una legge di un solo articolo e senza costi aggiuntivi per lo Stato che dica “la propaganda pubblicitaria di qualsiasi forma di gioco d’azzardo è vietata” per impedire il martellamento continuo che induce molte persone a cercare nell’improbabile vincita la soluzione ai propri problemi economici.

 

Siamo convinti che il fenomeno del gioco d’azzardo non possa essere considerato un semplice passatempo, perché per molte persone è diventato una malattia riconosciuta nel Dsm V (Manuale diagnostico statistico delle malattie mentali) come disturbo da gioco d’azzardo che crea una vera e propria dipendenza». Nell’appello ai sindaci viene citato per la Toscana lo studio Edit realizzato nel 2015 dall’Agenzia regionale di sanità (Ars): lo studio parla di oltre 20.000 le persone interessate dal fenomeno e di 1.400 giocatori patologici seguiti dai servizi. Non a caso il governo ha inserito il diritto alla cura per le persone affette da disturbo da gioco d’azzardo nei Lea (livelli essenziali di assistenza).

«La diffusione di questa patologia – aggiungono i firmatari – è favorita dalla capillare offerta di opportunità di gioco e per questo alcuni Comuni, in mancanza di una normativa nazionale, hanno provato a limitare il diffondersi dei punti gioco adottando ordinanze che sono state puntualmente impugnate dai gestori delle sale giochi.

Nonostante il vasto e trasversale sostegno politico che ha ricevuto, la proposta di legge Binetti, tesa a normare il complesso fenomeno del gioco d’azzardo, è da anni bloccata in Parlamento. Ciò è comprensibile se pensiamo agli enormi interessi economici dell’industria del gioco, il cui fatturato nel 2016 è stato di quasi 100 miliardi di euro». Da qui la proposta lanciata ai sindaci maremmani di porre l’attenzione sulla questione della pubblicità del gioco d’azzardo.

PressGiochi