24 Dicembre 2024 - 14:17

Gli operatori online a Di Maio: Il divieto alla pubblicità del gioco danneggia il settore senza tutelare i giocatori”

La stretta contro gli spot relativi a giochi e scommesse inserita dal ministro Di Maio nel decreto dignità non piace agli operatori del settore. Niklas Lindahl, direttore per l’Italia della società

02 Luglio 2018

La stretta contro gli spot relativi a giochi e scommesse inserita dal ministro Di Maio nel decreto dignità non piace agli operatori del settore. Niklas Lindahl, direttore per l’Italia della società svedese dei casinò online Leovegas ha inviato al Ministro Di Maio una lettera aperta nella quale scrive: “Ovunque ci sia stata una forma di proibizionismo chi ne ha guadagnato sono state sempre e solo realtà illecite. Vuole davvero essere ricordato come il ministro che ha spinto i giocatori italiani nelle mani di operatori sconosciuti senza regolari concessioni, quindi non controllabili?”.

“Una proposta – ha dichiarato Niklas Lindahl – che non rispetta la Costituzione italiana e non aiuta in alcun modo a risolvere il problema della ludopatia, tema molto serio che andrebbe affrontato senza slogan populisti e azioni ad effetto, ma che anzi potrebbe portare ad effetti esattamente contrari”. “Comprendiamo e condividiamo la preoccupazione sulla ludopatia, ma non è danneggiando gli operatori autorizzati dall’Aams che si risolve questo problema”.

“Esercitiamo controlli severi sui nostri giocatori, se vediamo un comportamento compulsivo o pericoloso blocchiamo l’account e contattiamo la persona per capire come possiamo aiutarla per tornare a un normale comportamento di gioco” ha ricordato Lindhal. “La regolamentazione, quindi, è fortemente voluta da società come la nostra che, va ricordato, paghiamo allo Stato rilevanti imposte e abbiamo ottenuto regolari licenze, cambiare le regole sulla pubblicità adesso vorrebbe dire rendere irregolari le licenze concesse dai Monopoli di Stato, oltre a danneggiare gravemente tutto il mondo della pubblicità e dei media”, conclude il Managing Director Italia di LeoVegas Gaming

Lindahl ha proposto infine l’istituzione di un tavolo di confronto che ‘possa trovare soluzioni alternative ad un divieto totale raggiungendo insieme l’obiettivo di proteggere i consumatori senza distruggere il mercato ed un’economia di grande rilevanza per il Paese”.

 

Il leader M5s ha risposto su Facebook sottolineando: “Quello che viene vietato è la pubblicità a un prodotto o servizio, non il prodotto in sé. La logica che viene applicata è quella che ha portato al divieto della pubblicità sulle sigarette. Non è stata vietata la vendita, ma la sua sponsorizzazione e la strategia ha funzionato”.

“Lei sostiene che con il divieto alla pubblicità si favorirebbero le attività illegali, io penso il contrario”, scrive il vicepremier. “Penso che meno pubblicità al gioco d’azzardo legale farà diminuire anche il ricorso a quello illegale. La martellante pubblicità sul gioco d’azzardo, anche utilizzando testimonial ultra famosi, ha come effetto un generale aumento del desiderio di giocare d’azzardo, causando anche un indiretto aumento delle giocate “non autorizzate”. “Il fenomeno principale che voglio debellare con questa norma è l’azzardopatia”, prosegue la lettera. “Se è vero che le entrate fiscali derivanti dal gioco valgono svariati miliardi, è anche vero che i costi sociali dell’azzardopatia in Italia sono quasi altrettanti. E’ un gioco quasi a somma zero per lo Stato che incassa da una parte i soldi che poi deve spendere dall’altra. I malati d’azzardo in Italia sono circa un milione. Un milione di famiglie in cui la serenità e la tranquillità economica non esistono più. E io come ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali devo pensare innanzitutto ai cittadini, alla loro salute e alla loro qualità di vita. Tra il profitto di una società e la felicità di una famiglia, non esito un attimo a scegliere la seconda”.

 

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