Minenna (ADM): “La digitalizzazione, una migliore razionalizzazione e ridefinizione del campo di gioco attraverso le prossime gare potranno essere interventi utili”
Mira ad approfondire l’impatto che l’innovazione e la trasformazione digitale stanno generando sui comportamenti dei consumatori e le relative sfide di regolazione che si pongono alle istituzioni, il dibattito che si è tenuto oggi su iniziativa di I-Com dal titolo “Il gioco pubblico alla sfida dell’innovazione. L’evoluzione dell’industria e il potenziale della trasformazione digitale” (powered by IGT).
Il piper presentato evidenzia come nel 2020 la quota di mercato del gioco online in Europa sia stata pari al 34,7% mentre ha registrato una lieve caduta nel 2021 con le riaperture che si sono susseguite nei diversi Paesi. Nel complesso, l’online dovrebbe raggiungere il 33,6% nel 2025. La quota di spesa relativa al giocato attraverso dispositivi mobili (mobile gambling) continua ad aumentare significativamente nell’Unione europea: sul totale registrato nel segmento del gioco a distanza, ha raggiunto il 44,1% nel 2019 per poi arrivare a toccare il 47,7% nel 2021, a fronte di una progressiva riduzione della spesa del giocato attraverso computer. Il mercato del mobile gambling in Europa potrebbe arrivare a rappresentare il 58,2% dell’intera spesa dell’online nel 2025, in linea con il crescente utilizzo dei dispositivi mobili da parte della popolazione.
L’iniziativa ha mirato ad approfondire l’impatto che l’innovazione e la trasformazione digitale stanno generando sui comportamenti dei consumatori e le relative sfide di regolazione in capo alle istituzioni.
Raffaele Oriani, Associate Dean e Referente scientifico Progetto di ricerca sul settore del Gioco LUISS Business School, ha ricordato come vada sottolineato il contributo degli operatori del settore alle nuove tecnologie. Un aspetto che in precedenza non è stato affrontato ma in realtà oggi i concessionari sono i primi soggetti che investono e acquistano tecnologia. Sulla crescita dell’online, Oriani ha affermato: “Ad oggi è possibile prevedere la crescita della multicanalità dell’offerta del gioco nel tempo, visto la crescita del canale online e mobile che andrà avanti anche in modi diversi, con i soggetti pronti ad accedere al mondo del gioco con tecniche sempre più fluibili”. “La ricerca Luiss condotta insieme ad Ipsos dimostra come il gioco sia un bene di consumo normale, che fa parte in maniera ineliminabile del paniere. La diffusione del canale digitale pone questioni diverse anche rispetto all’evoluzione dell’illegale. Il legame tra digitale e gioco illegale è sicuramente una questione che va approfondita. E’ inoltre interessante capire se lo sviluppo di nuovi canali di fruizione potrà modificare le attitudini e modalità di fruizione di gioco, al fine di prevenire problemi legati al gioco patologico.
Ultimo tema, è legato di nuovo alla multicanalità, è che continueremo ad osservare un accesso al gioco tramite canali diversi ci porterà ad analizzare la dimensione territoriale del gioco. Abbiamo una elevata frammentazione normativa a livello locale e questo rimane sicuramente un tema all’ordine del giorno. E’ importante capire come intervenire anche su questo tema”.
“E’ importante ricordare alcuni aspetti chiave – ha affermato Marcello Minenna direttore di ADM -: con la chiusura del gioco fisico si assiste ad un parziale spostamento verso l’online. La domanda di gioco è anelastica. La domanda di gioco durante la pandemia è stata soddisfatta però anche da un’offerta illegale vestita da legale. Abbiamo riscontrato grazie all’attività del Copregi ben 200 sale giochi illegali. Siamo intervenuti anche chiudendo centinaia di siti online, ma sul gioco online mancano varie forme di intervento che ci permetterebbero di essere più incisivi. Sul fronte della digitalizzazione, condivido le questioni chiave presentate qui. L’illegalità vale almeno quanto la legalità. La digitalizzazione, una migliore razionalizzazione e ridefinizione del campo di gioco attraverso le prossime gare potranno essere interventi utili.
L’elemento della digitalizzazione offre opportunità sia sul fronte della vigilanza che dell’interazione con il giocatore. Sui temi del rischio di riciclaggio ma anche sul tema della ludopatia, sistemi interoperabili possono essere di supporto per prevenire queste patologie. Il meccanismo di riconoscimento forte che avviene online permette di aumentare la vigilanza e i controlli, specie in casi di patologie. La tecnologia deve proprio essere utilizzata per aumentare la vigilanza e il controllo e l’Agenzia deve essere dotata di tutti gli strumenti utili ad intervenire in maniera efficiente”.
“E’ da tanto tempo – ha affermato Giuliano Frosini, Vice President Public Affairs IGT – che la politica pensa a riorganizzare il settore anche se troppe volte in passato ha ceduto alla tentazione di riduzione dell’offerta. Spesso l’Agenzia ha messo a disposizione le sue competenze per stimolare una visione lungimirante del settore. La riduzione dell’offerta spesso ha causato anche l’aumento dell’illegalità.
Cosa manca? Manca un’innovazione normativa coerente con l’innovazione tecnologica. Serve un impianto normativo adatto a questi grandi sviluppi. Pensiamo che il settore del gioco è legato ancora ad un titolo di gioco cartaceo, necessario per giocare a lotto o fare una scommessa. Il gioco del Lotto che è un gioco moderno ma si basa su regole dettate da regi decreti di decenni fa. Auspichiamo una innovazione tecnologica accompagnata anche da una innovazione normativa. Occorre ovviamente la riforma del settore.
Occorre perché oltre a superare i vari problemi del settore, come gare e problemi territoriali, permetterà anche di innovare tecnologicamente l’offerta. Tutti gli operatori devono lavorare per ottenere una riforma e una revisione di quelle opportunità che ci permetteranno di metterci al passo con l’innovazione”.
“Possiamo dire che assisteremo sempre di più ad una sorta di gamification della società- ha dichiarato Mila Fiordalisi, Direttore CorCom -. Pensiamo in questi giorni che le principali fake news sulla guerra sono relative proprio a dei video presi da alcuni videogame. Ormai c’è una immersione in una gamification della società. Si stima al 2026 che il 25% degli utenti online trascorreranno almeno un’ora di tempo nel metaverso, un ambiente virtuale in cui il gaming sarà da fattore di attrazione principale. Si stima anche che il 30% delle organizzazioni avrà almeno un prodotto / servizio legato al metaverso. Assisteremo ad un cambiamento consistente al modo di approcciare servizi e prodotti. Il gaming è già un modello di business, penso alle pubblicità che permettono di cliccare tramite la tv per accedere ai vari contenuti. Il gioco pubblico è davvero in uno stato primordiale, impossibile non pensare che l’utente non si avventuri in altri mondi dell’intrattenimento. L’innovazione corre veloce e quindi serve un nuovo contesto regolatorio per dare una spinta ad un universo del gaming collegato proprio all’universo digitale”.
“Il gioco online è una potenzialità enorme, ma viene visto anche come un problema potenziale molto forte sotto la prospettiva del riciclaggio – ha affermato Mauro Maria Marino, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico -. Il procuratore De Raho evidenziava in Commissione di inchiesta come il lockdown abbia creato una spinta all’aumento dell’illegalità. Come legislatori dobbiamo ragionare in prospettiva per cercare di essere utili nel rispetto anche delle diverse sensibilità.
La parte online è emerso essere la parte più complessa che sfugge ed è più difficile da gestire. Il senso del lavoro della commissione è realizzare una sintesi positiva e propositiva rispetto ad un quadro complesso. Vogliamo portare a casa un risultato con il contributo di tutti e siamo nelle condizioni per fare un salto di qualità”.
Presente all’evento anche Massimiliano Capitanio, Deputato Lega Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni che ha affermato: “L’eccesso delle normative e delle restrizioni non fa altro che favorire l’illegalità. Quando il gioco illegale porta via circa 4 miliardi di euro l’anno all’Erario questo è un problema. Bene tutte le azioni messe in campo per contrastare la malavita organizzata e credo che un giusto equilibrio, anche una campagna educativa portata avanti anche dalla Tv di Stato, si possa fare. Vari spunti verso l’innovazione digitale, anche sul fronte dell’identificazione dell’utente, credo possa esser fatto. Che non sia necessariamente uno schedare il giocatore ma una sorta di riconoscimento o di identità digitale. Credo questa sia una riflessione che vada fatta”.
Secondo Andrea De Bertoldi, Senatore FdI Segretario Commissione Finanze e Tesoro e Segretario Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico “Le ripercussioni che ha avuto il gioco sia a livello sociale che economiche sono legate all’approccio – che deve essere laico – che in passato ha avuto la politica. Ricordo che nel recente passato sono stati adottati interventi che non hanno influito sulla lotta alla ludopatia e non hanno aiutato le imprese. Penso alle restrizioni e al divieto di pubblicità. Nei vari partiti c’è chi si muove in modo ideologico e chi in senso laico. La digitalizzazione e il gioco online, hanno permesso di garantire maggiore resilienza al gioco nei momenti di crisi. Rappresentano sì la nuova frontiera dell’offerta ma hanno delle criticità sul fronte delle infiltrazioni criminali e sulle possibilità di operare dall’estero. I controlli sono più difficili. Per questo dobbiamo intervenire, coordinando e gestendo il cambiamento. La riforma è quantomai urgente. Ma non so se la politica potrà arrivarci. Spero ci sia davvero l’occasione per dare un quadro chiaro e preciso per operatori ed utenti, fare formazione per gli operatori, puntare al valore del gioco più come intrattenimento che come azzardo, creare un registro nazionale degli operatori e una banca dati collegata con le Asl per contrastare le patologie. Il gioco deve essere controllato per l’interesse dell’erario e dei cittadini”.
“Se guardiamo ad una probabile riforma del settore giochi – ha commentato Roberta Toffanin, Senatrice FI -, attenzione a non spostare tutto il gioco fisico verso quello online dove il tema vero è il rischio di non andare verso il gioco illegale. Dobbiamo calibrare il progresso tecnologico su tutto il sistema. Le concessioni in proroga con il Cura Italia dobbiamo capire che servono certezze e necessità di programmazione anche nel sistema del gioco. Non possiamo fare proroghe il giorno prima delle scadenze. Dobbiamo dare notizie agli operatori ma permettere alle aziende di gestire un sistema non facile che ha già sofferto durante la pandemia”.
“I temi sono moltissimi. La legge delega è pronta, il Parlamento potrà modificarla e valutarla nell’esercizio della sua sovranità. E’ stata trasmessa dal Mef alla presidenza del Consiglio per essere messa all’ordine del giorno del CdM. La Legislatura volge al termine ma sono fiducioso di riuscire a farcela, visto che la delega dovrebbe trovare il consenso di tutti i partiti. L’assetto della delega tocca i punti nevrangici, tutti quei fenomeni distorsivi che hanno inquinato il gioco lecito. Dobbiamo affrontare questo fenomeno in modo laico, regolare il settore in modo industriale, toccando anche il tema delle concessioni.
Questo tema ha un costo per l’erario e affrontarlo in questo momento non è logico, per questo, in attesa del riordino procederemo con delle proroghe tecniche.
Quanto al gioco online, non possiamo non tenere conto dell’evoluzione del segmento dell’online. Non potremo trattare il gioco online come abbiamo fatto per il gioco fisico. La fruizione è totalmente diversa quindi serviranno nuove e diverse modalità di approccio. Il concorso di lavoro del Parlamento, dell’Agenzia e del Governo permetteranno di regolare il gioco d’azzardo puntando sui due pilastri del contrasto al gioco illegale e della lotta al gioco patologico” lo ha dichiarato a conclusione dell’evento il Sottosegretario con delega ai giochi Federico Freni.
PressGiochi
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