“Il senatore torinese Mauro Marino, presidente della Commissione Finanze del Senato e attualmente – ahimè – presidente della Commissione di inchiesta sul gioco pubblico, esponente di Italia Viva, in data
“Il senatore torinese Mauro Marino, presidente della Commissione Finanze del Senato e attualmente – ahimè – presidente della Commissione di inchiesta sul gioco pubblico, esponente di Italia Viva, in data odierna ha dichiarato, nel contesto di un Convegno promosso da una delle maggiori multinazionali del commercio del gioco d’azzardo, CODERE, a Rivoli dove Codere ha uno dei maggiori Bingo italiani, ha avuto l’insana spudoratezza di sostenere che “limitare il gioco legale favorisce solo la criminalità organizzata e che … i concessionari sono frenati da distanziometro e leggi locali restrittive”.
La denuncia arriva da una nota a firma del prof. Paolo Jarre, Direttore del Dipartimento delle patologie da dipendenza della Asl Torino 3 che commenta le dichiarazioni rilasciate oggi dal senatore di Italia Viva in merito al convegno “In nome della legalità” tenuto da Codere, la stessa concessionaria che proprio questa mattina ha annunciato di supportare la campagna “Il tempo è denaro” messa in campo proprio dalla ASL TO3 di cui Jarre fa parte.
“Affermazioni vergognose per un politico piemontese – continua il prof. Jarre che più volte ha contribuito in regione Piemonte a supportare la legge sul gioco patologico – che, nei termini nei quali sono state espresse, neppure uno degli esponenti regionali leghisti promotori della controriforma della legge per il contrasto al gioco d’azzardo patologico avrebbe avuto l’ardire di pronunciare. Contro l’assenza di qualsiasi seppur minima e vaga evidenza di quanto affermato dal senatore Marino (non c’è alcuna misurazione scientifica del gioco illegale e le autorità più vicine alla sua valutazione come la Guardia di Finanza hanno in più occasioni smentito questa retorica della filiera commerciale…) ci stanno invece robustissime prove del grande effetto protettivo della Legge 9 del 2016 del Piemonte – la sua Regione Senatore! – che ha limitato sia in termini spaziali che temporali l’offerta di gioco con apparecchi automatici:
-miliardi di € in meno spesi – centinaia di migliaia di giocatori d’azzardo in meno – migliaia di giocatori patologici e famiglie devastate in meno Dopo queste affermazioni il senatore Marino non può più presiedere la Commissione di inchiesta sul gioco pubblico perché ha di fatto tratto delle conclusioni, profondamente sbagliate, che possono far dubitare circa una indispensabile posizione di terzietà rispetto alla filiera commerciale.
PressGiochi
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