27 Dicembre 2024 - 10:02

Gioco Online. La Procura Antimafia ha chiuso la maxi-operazione “Jamm Jamm”

La Procura Distrettuale Antimafia ha chiuso la maxi indagine ribattezzata “Jamm Jamm”, il cui blitz, durante il marzo scorso, portò all’arresto di 18 persone. L’inchiesta che svelò un organizzazione internazionale

27 Aprile 2017

La Procura Distrettuale Antimafia ha chiuso la maxi indagine ribattezzata “Jamm Jamm”, il cui blitz, durante il marzo scorso, portò all’arresto di 18 persone. L’inchiesta che svelò un organizzazione internazionale che “gestiva diverse piattaforme e canali on-line per la raccolta delle scommesse clandestine e del poker su internet”, è stata condotta dal sostituto procuratore Giancarlo Russo. Le indagini della Guardia di Finanza ricostruirono una serie di contatti e rapporti tenuti anche con soggetti residenti ti in Basilicata e Calabria, oltre che nella provincia di Salerno, dove per sviluppare e imporre le proprie piattaforme di gioco avrebbe beneficiato di rapporti con pregiudicati dell’Agro nocerino e la valle dell’Irno. Persone che – secondo la Dda – avevano una forte esperienza nel settore dei giochi online. Le piattaforme venivano alterate impedendo a qualsiasi giocatore di effettuare vincite apprezzabili.

 

 

“In totale- aveva commentato la procura- gli indagati sono 64, dei quali 57 sono accusati di associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo di attività di organizzazione e raccolta a distanza del gioco on line mentre altri rispondono di diversi reati scopo: oltre all’abusiva attività di organizzazione di gioco online sono contestate ipotesi di estorsione, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, frode informatica, accesso abusivo a sistema informatico, falsità, violenza privata, abusivo esercizio di una professione sanitaria, favoreggiamento personale e rivelazione di segreto d’ufficio.  Nell’ambito dell’operazione sono state sottoposte a sequestro 23 attività commerciali – tra cui uno studio dentistico abusivo – e beni mobili registrati. Sono stati anche posti sotto sequestro ed oscurati 11 siti internet illegali, avvalendosi degli specialisti del Nucleo speciale frodi tecnologiche della Guardia di finanza, con sede a Roma”.

 

 

 

Le proiezioni internazionali dell’organizzazione spaziavano dal Canada al Regno Unito, Malta e Montenegro. In fase di riesame furono molte le accuse a cadere, come quella di camorra. Nell’accogliere le misure cautelari invece, il gip parlò di una struttura “radicata” e dalle modalità “maniacali”, con ruoli attribuiti a chi aveva mansioni di formazione, manutenzione e diffusione delle piattaforme illegali.  Nell’indagine finirono anche due carabinieri, indagati perché accusati di aver fatto traperlare notizie su indagini su alcuni degli indagati.

 

SKS365: totale estraneità ai fatti, siamo parte lesa nell’operazione Jamm Jamm

 

 

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