24 Novembre 2024 - 18:58

Gioco online e strumenti anti-Gap: l’83% dei giocatori non li usa

I risultati di un recente studio sull’uso di strumenti per il gioco responsabile realizzato recentemente in Australia potrebbero mettere in dubbio l’efficacia degli attuali strumenti e delle politiche messe in

15 Luglio 2021

I risultati di un recente studio sull’uso di strumenti per il gioco responsabile realizzato recentemente in Australia potrebbero mettere in dubbio l’efficacia degli attuali strumenti e delle politiche messe in atto contro il gioco patologico. Infatti, la maggior parte dei giocatori d’azzardo online (83%) non utilizza gli strumenti di gioco responsabile messi a disposizione come limiti di deposito, timeout e autoesclusione.

I ricercatori della Gambling Treatment and Research Clinic di Sydney hanno potuto accedere a 40mila dati sui conti dei clienti provenienti da sei importanti siti di scommesse sportive e di corse in Australia. Con questi dati a disposizione, hanno cercato di risolvere alcuni importanti quesiti.

  • Quanti giocatori d’azzardo online utilizzano effettivamente gli strumenti di gioco responsabile a loro disposizione, come i limiti di deposito e i “timeout” o “fai una pausa”?
  • E una volta che qualcuno stabilisce un limite, lo modifica o lo rimuove?
  • E infine, i giocatori che usano questi strumenti sono diversi da quelli che non lo fanno: sono più grandi o più giovani, maschi o femmine, scommettono spesso o raramente?
  • Quanti giocatori d’azzardo online utilizzano effettivamente gli strumenti per il gioco responsabile?

    Non sorprende che lo studio abbia rilevato che la maggior parte dei clienti (83%) non utilizzava strumenti di gioco responsabile messi a disposizione come limiti di deposito, timeout e autoesclusione. Per coloro che lo hanno fatto, i limiti di deposito erano lo strumento più comunemente utilizzato al 16%, ma lo studio ha anche mostrato che molti clienti (25%) che utilizzano i limiti hanno finito per aumentare l’importo del limite, rendendolo meno restrittivo rispetto a prima, mentre una piccola percentuale ( 3%) ha rimosso del tutto i propri limiti.

Questi risultati porteranno probabilmente ricercatori e regolatori a mettere in dubbio l’efficacia degli attuali strumenti e politiche di gioco responsabile.

Lo studio ha fatto un’altra scoperta interessante. I clienti che non utilizzavano strumenti di gioco responsabile e quelli che utilizzavano solo i limiti di deposito evidenziavano comportamenti simili. Mentre coloro che hanno utilizzato i timeout e l’autoesclusione (e potenzialmente anche i limiti di deposito) avevano maggiori probabilità di essere più giovani, maschi, piazzano più scommesse, scommettono mediamente più soldi, depositano più soldi in media, vincono meno, trascorrono meno giorni senza giocare e avevano una maggiore variabilità nel modo in cui giocavano e vincevano giorno per giorno.
Questo ha dipinto un quadro chiaro: gli utenti che usano timeout/autoesclusione sembrano giocare in modo più problematico rispetto ad altri clienti.

Tuttavia, uno dei risultati più interessanti dello studio è qualcosa che inizialmente i ricercatori non avevano intenzione di esaminare, ovvero l’impatto della nuova politica del Governo australiano che ha richiesto a tutti i siti di gioco d’azzardo online di permettere ai loro clienti di impostare un limite di deposito.

Ciò che i ricercatori hanno registrato è stato sorprendente: a maggio del 2019 (il mese in cui è entrata in vigore la politica), il numero di limiti fissati è salito a 187 da una media di 5 limiti al mese nei 10 mesi precedenti.

E’ chiaro che molti clienti online non utilizzano le misure di protezione attualmente offerte. Ciò potrebbe essere dovuto a diversi motivi, inclusa la percezione che siano solo per “scommettitori problematici” o una mancanza di consapevolezza degli strumenti, ma indipendentemente dal motivo i siti devono fare di più per promuovere questi strumenti. Lo studio mette in luce un fattore chiave che limita gli strumenti esistenti: la capacità di modificare e rimuovere facilmente i limiti auto-impostati. Al momento dello studio, tutti e sei i siti hanno garantito un intervallo di due settimane tra la richiesta di un aumento o rimozione del limite e l’entrata in vigore della modifica, ma chiaramente questo non è un ostacolo sufficientemente grande da impedire ai clienti di apportare tali modifiche.

Questa scoperta pone diverse domande: i limiti a livello di sito sono la risposta? O le banche dovrebbero intervenire per consentire alle persone di fissare limiti alle loro spese di gioco che si applicheranno a tutti i siti?

Il marcato effetto della politica di fissazione dei limiti di “opt-out” dimostrato in questo studio ha importanti implicazioni. Se un cambiamento così piccolo e poco costoso può comportare un drammatico aumento nell’adozione dei limiti, allora l’uso di questa strategia dovrebbe essere sperimentato per incoraggiare altri comportamenti di gioco responsabile, come la scelta di vietare il gioco d’azzardo sulla propria carta di credito.

Nel complesso, questo nuovo studio fornisce una panoramica completa di come i clienti australiani utilizzano le misure di protezione a loro disposizione. È chiaro che c’è molto da fare per migliorare la protezione dei consumatori di gioco d’azzardo online, ma si indirizza i regolatori e l’industria nella giusta direzione.

 

PressGiochi

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