Il Presidente Cangianelli: “Le circa 4.700 sale specializzate ed i quasi 33.000 esercizi che affiancano i giochi pubblici ad offerta di ristorazione ed intrattenimento vanno tutelati per il ruolo cruciale che ricoprono sui territori”
L’attuale dibattito politico sul riordino del settore del gioco legale è l’occasione per fare il punto sulle reti di offerta attive sul territorio italiano, ed in particolare per le sale specializzate ed i pubblici esercizi non specializzati, diversi da tabaccherie e rivenditori di generi di monopolio, attivi con offerte di gioco: punti vendita che propongono principalmente apparecchi da intrattenimento a piccola vincita, corner di scommesse, gioco del bingo e videolotterie all’interno delle gaming halls.
EGP e FIPE hanno individuato più puntualmente le dimensioni di questi canali di vendita, sulla base di analisi incrociate nelle diverse banche dati nazionali dell’Agenzia Dogane e Monopoli e del sistema camerale, basandosi sui punti vendita autorizzati alla raccolta delle differenti concessioni e sui codici ATECO.
Le sale specializzate per i giochi pubblici operative a fine 2023 sono in totale 4.668. Si tratta di sale per il gioco del bingo, negozi scommesse e sale dedicate ad apparecchi da intrattenimento, nelle quali è presente anche offerta di ristorazione ed è vietato l’accesso ai minori. Il maggior numero di punti è in Lombardia e Campania (rispettivamente 669 e 666, in entrambi i casi poco più del 14% sul totale), seguite dal Lazio e dal Piemonte (rispettivamente 438 e 425, in entrambi i casi poco più del 9% sul totale).
I pubblici esercizi, differenti dalle ricevitorie di prodotti di lotteria, che propongono solo come attività secondaria ed accessoria apparecchi da intrattenimento e raccolta di scommesse, sono prevalentemente bar ed altri esercizi di ristorazione: il totale nazionale al 2023 è di 32.973. Anche in questo segmento la concentrazione di questi esercizi è prevalente in Lombardia (5.525 punti, quasi il 17% del totale) seguita dalla Campania (3.336 punti, circa il 10% del totale), dal Lazio (2.783 punti, 8,4% del totale) e dal Veneto (2.738, 8,3% del totale).
“I pubblici esercizi riconducibili sia alla legge 287 del 1991 che alle successive regolamentazioni dei giochi in concessione – dichiara Emmanuele Cangianelli, Presidente EGP FIPE – rappresentano circa il 45% delle reti di offerta legale di giochi in denaro al 2023 ed intorno al 50% della spesa complessiva di gioco in Italia. Per gli elevati prelievi erariali sui giochi proposti oltre la metà delle entrate erariali dai giochi è garantita dai pubblici esercizi.”
“Come Sistema Confcommercio lavoriamo da tempo per favorire una concreta qualificazione dell’offerta di gioco nei pubblici esercizi: la responsabilità, sociale e giuridica, delle decine di migliaia di imprenditori e dei loro collaboratori che curano la raccolta dei giochi regolamentati proposti nelle sale e nei bar è la base per regole più efficaci sui controlli di accesso al gioco, essenziali anche per scongiurare il gioco minorile. L’estesa digitalizzazione di soluzioni di controllo e prodotti di gioco a disposizione degli esercenti nelle future concessioni – conclude Cangianelli – sarà essenziale per mantenere e migliorare i luoghi di gioco nei quali intrattenersi, consapevolmente ed in piena sicurezza, prevenendo più efficacemente le dipendenze grazie alla comunicazione diretta con i consumatori che gli esercenti possono assicurare.”
PressGiochi
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