22 Gennaio 2025 - 04:58

Gioco legale: avv. Cardia (Acadi), “La tutela sanitaria in cima alle priorita’ ma con i giusti strumenti”

Si è svolto a Cetona, in provincia di Siena, un importante convegno sul gioco responsabile, sull’esigenza di una concreta tutela sanitaria degli utenti da salvaguardare nel riordino e sulla necessità

21 Gennaio 2025

Si è svolto a Cetona, in provincia di Siena, un importante convegno sul gioco responsabile, sull’esigenza di una concreta tutela sanitaria degli utenti da salvaguardare nel riordino e sulla necessità di risolvere la questione territoriale, dal titolo “Il gioco pubblico in Italia e la salute socio-sanitaria”.

Hanno preso parte al consesso: Avv. Geronimo Cardia, Presidente ACADI; Simone Bezzini, Assessore alla Salute della Regione Toscana; Roberto Cottini, Sindaco di Cetona; Sirio Bussolotti, Consigliere della Fondazione Lionello Balestrieri; Michele Angiolini, Presidente SdS Amiata Senese Val d’Orcia Valdichiana Senese; Niccolò Volpini, Vicepresidente SdS Amiata Senese Val d’Orcia Valdichiana Senese; Marco Becattini, Direttore area di dipendenza Usl Toscana sud-est; Giovanni Martinotti, psichiatra, psicoterapeuta, professore ordinario di psichiatria.

“Le misure di contrasto al DGA messe sul territorio sono essenzialmente distanziometri e limitazioni orarie. Gli urbanisti ci dicono i distanziometri vietano il 98, 99% dei territori. E i divieti di funzionamento arrivano a 17 ore al giorno. Ci sono 33 tipologie di gioco: i distanziometri e le limitazioni orarie sono applicati agli apparecchi e alle Vlt, mentre sono distribuiti altri giochi o gli stessi sull’online, o nel comune accanto o nello Stato accanto con perdita di posti di lavoro e di gettito erariale. Inoltre, gli esperti evidenziano che gli intervalli agiscono sulla compulsività. Serve consapevolezza piena dell’offerta di gioco e capire che cosa fare. Questo esercizio di presidio ha portato il giocatore, a fronte di un divieto, a fare delle scelte: dopo dieci anni di applicazione di queste misure del territorio la spesa è calata sulle slot, ma è aumentata negli altri giochi e complessivamente. Occore farsi le giuste domande.

Le misure regionali, oltre che inefficaci, stanno anche impedendo allo Stato di fare delle gare per le concessioni che sono scadute come quella degli apparecchi. Nessuno parteciperebbe a una gara per mettere a terra degli apparecchi che poi non possono essere installati nel territorio. Allora lo Stato ha fatto delle proroghe. Il legislatore dal 2017 sta cercando di mettere allo stesso tavolo Stato e Regioni. Oggi è in piedi un tavolo tecnico, previsto dalla Delega fiscale. Intanto è stato fatto il riordino dell’online. Perché non sono stati trattati assieme? Peraltro oggi al Tavolo Tecnico per il riordino del territorio si sta discutendo sugli orari e sul numero di metri da applicare ad un distanziometro ancora limitato agli apparecchi. Secondo molti del comparto il dibattito non è fondato su basi serie. Un distanziometro risolve davvero i problemi? Inoltre si parla di dare parte del gettito erariale del gioco per darlo alle Regioni, ma solo dagli apparecchi: è giusto? Del gioco pubblico sappiamo tutto, chiediamo che un dibattito di questo tipo sia portato al tavolo tecnico, dove ora non c’è posto per fare un dibattito di questo tipo” – È quanto affermato dall’Avv. Geronimo Cardia, Presidente ACADI.

“Io credo che il primo argine alle dipendenze sia non vergognarci di dire che abbiamo un problema” – È quanto affermato da Roberto Cottini, Sindaco di Cetona.

“Si parla molto del gioco d’azzardo e della dipendenza, ma nel parlarne, visto dal di fuori, c’è una semplificazione e non si capiscono le problematiche” – È quanto affermato da Sirio Bussolotti, Consigliere della Fondazione Lionello Balestrieri.

“Volevamo arginare l’avanzamento di patologie e dipendenze da gioco, ma avevamo la consapevolezza ulteriore che i luoghi fisici potevano essere sostituiti da luoghi virtuali” – È quanto affermato da Michele Angiolini, Presidente SdS Amiata Senese Val d’Orcia Valdichiana Senese.

“Sottolineo l’importanza dell’attenzione sulla persona e la grandezza del network del gaming e del videogioco, un colosso merceologico che stiamo cercando di regolamentare e di riportare alla tutela della persona e della comunità” – È quanto affermato da Marco Becattini, Direttore area di dipendenza Usl Toscana sud-est.

“Intanto è fondamentale il tipo di gioco: un conto è il gratta e vinci, un conto le slot, le Vlt, un altro ancora è il gioco illegale. Parlare del gioco in generale è restrittivo. Poi bisogna differenziare i giocatori: c’è quello normale, quello problematico e poi quello patologico, che incardina la sua vita nella dimensione del gioco. Questo è quello che dobbiamo attenzionare sotto il profilo della prevenzione e della terapia. Come gestire il problema? Nella storia delle dipendenze il proibizionismo non ha mai funzionato, d’altro canto non si può pensare a una totale liberalizzazione. Dobbiamo capire dove andare. La soluzione può essere di gestire l’offerta, facendo delle strategie per gestire non il giocatore normale, ma quello patologico. Si è parlato tanto di distanziometro: questa misura limita il giocatore normale, ma se sono un giocatore patologico non vengo toccato dalla problematica delle distanze. Poi il distanziometro non incide sul gioco online, con il problema ulteriore che esso è privo dell’impatto sociale di farmi vedere giocare tutto il giorno. Con le tecnologie a disposizione, non è una cosa impossibile da fare” – È quanto affermato da Giovanni Martinotti, psichiatra, psicoterapeuta, professore ordinario di psichiatria.

“Nessuno ha una bacchetta magica risolutiva, il fenomeno è complesso e dinamico. Bisogna almeno tendere al punto di equilibrio. Nella contemperazione di diritti e interessi un po’ più di attenzione alla tutela della salute ci vuole, come interesse della collettività. Serve una grande attenzione agli impatti che questo fenomeno ha. Se un sindaco si è sentito in dovere di introdurre delle limitazioni, se le Regioni hanno fatto provvedimenti, è perché sono stati segnalati dei casi. La politica ha il compito di individuare una gerarchia di priorità. Nella discussione sulla regolazione del gioco abbiamo condiviso il documento ma segnalando e facendo mettere a verbale le contraddizioni: non facciamoci ingabbiare in una trappola in base alla quale, siccome abbiamo tante difficoltà di bilancio, mettiamo sul piatto la compartecipazione delle Regioni al gettito. Alcune funzioni pubbliche come la tutela della salute andrebbero finanziate con la fiscalità generale, senza cercare scorciatoie. È normale che ci siano punti di vista diversi, ma è importante animare una discussione su come tendere a un equilibrio che si prefigga di non fare crescere il gioco d’azzardo patologico. Non dobbiamo agire solo a valle, con i servizi di prevenzione e cura, ma anche a monte affinché, contemperando interessi e diritti, si abbassi il carattere di patologia connesso al gioco” – È quanto affermato da Simone Bezzini, Assessore alla Salute della Regione Toscana.

 

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