Dopo la vittoria ottenuta dal Codacons al Tar del Lazio, con i giudici che hanno di fatto bocciato i farmaci nella cura delle dipendenze da gioco rimarcando così l’importanza della
Dopo la vittoria ottenuta dal Codacons al Tar del Lazio, con i giudici che hanno di fatto bocciato i farmaci nella cura delle dipendenze da gioco rimarcando così l’importanza della prevenzione, sospendendo l’inserimento della Federserd nell’Osservatorio nazionale sul gioco d’azzardo, l’associazione Codacons ha deciso di rivolgersi all’Autorità Anticorruzione chiedendo di indagare sulle nomine da parte del Ministero della salute relative ai soggetti che costituiscono l’Osservatorio medesimo.
“Condizione preliminare per sedere nell’Osservatorio è (o dovrebbe essere) l’assenza di conflitto di interessi. I componenti dell’Osservatorio, infatti, in quanto organismo istituzionale, non possono intrattenere rapporti con enti o imprese che hanno contratti economici o commerciali in materie di pertinenza di un organismo che ha una funzione pubblica – scrive il Codacons nell’esposto – Ciò che lascia interdetti è come sia stato possibile che il Ministero della salute non abbia effettuato la relazione richiesta dal Tar Lazio circa i criteri che hanno portato alla nomina di Federserd in seno all’Osservatorio, (tanto è vero che il Tar ora ha escluso l’associazione con il provvedimento del 13 luglio scorso)”.
“Ma indipendentemente da Federserd, nel merito gli interrogativi restano – scrive ancora il Codacons – Sembrerebbe che il presidente dell’Osservatorio nonché Direttore generale della prevenzione generale presso il Ministero della Salute, abbia assunto la carica di consigliere dell’ associazione FADOI. Risulterebbe inoltre che la FADOI – Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti – abbia partecipato a convegni ove erano presenti rappresentanti di imprese farmaceutiche e sembrerebbe che la stessa abbia ricevuto contributi da ditte farmaceutiche. Per garantire la massima trasparenza e correttezza nelle attività dell’Osservatorio, bisognerebbe accertare la piena indipendenza di ogni suo componente “laico” da qualsiasi condizionamento o conflitto d’interessi con l’oggetto specifico dell’Osservatorio, vale a dire il contrasto al gioco d’azzardo patologico”.
L’associazione ha dunque chiesto a Raffaele Cantone di accertare che i soggetti che siedono nell’Osservatorio non intrattengano rapporti commerciali diretti o indiretti di finanziamento con imprese concessionarie o gestori del comparto dell’azzardo legale, considerato inoltre lo stanziamento da parte del Governo di 50 milioni di euro per la lotta alle dipendenze da gioco d’azzardo nel 2016.
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