Un impegno formale, rivolto a tutti i candidati alle regionali del 20 e 21 settembre, ad applicare la legge 17/2012, che detta norme finalizzate a prevenire il vizio del gioco, anche se lecito, e a tutelare determinate categorie di persone.
Un impegno formale, rivolto a tutti i candidati alle regionali del 20 e 21 settembre, ad applicare la legge 17/2012, che detta norme finalizzate a prevenire il vizio del gioco, anche se lecito, e a tutelare determinate categorie di persone. Lo chiede il comitato ligure di Mettiamoci in gioco, campagna nazionale diretta al contrasto ed alla diffusione del gioco d’azzardo.
Il comitato, che riunisce associazioni, molte delle quali confessionali, organizzazioni del terzo settore, enti pubblici, sindacati, giuristi e semplici cittadini, fornisce alcuni dati allarmanti.
«Ogni ligure spende a testa circa 1.380 euro all’anno – spiega il comitato in una nota – È un dato ovviamente forzato perché non tutti i cittadini giocano. Almeno 1,3 milioni gli italiani sono affetti dalla malattia del gioco d’azzardo e circa 2.500.000 sono a rischio. Lo Stato incassa dal gioco legale 10,6 miliardi di euro e le mafie ricevono da quello illegale non meno di 20 miliardi di euro».
Il volume di denaro giocato in Italia nel 2019 è aumentato del 3,5%, attestandosi sul valore di 110,5 miliardi di euro. Erano 47 milioni e 554mila euro nel 2008. La raccolta (l’ammontare delle giocate effettuate dalla popolazione su tutti i giochi disponibili su rete fisica) pro-capite (calcolata sulla popolazione maggiorenne residente in Italia) nel 2019 è stata pari a 2.180 euro.
La raccolta pro capite nelle province della Liguria è stata: Genova 1.330 euro, Savona 1.652 euro, La Spezia 1.471 euro, Imperia 1.132 euro.
Prosegue inarrestabile la crescita della raccolta online (gioco a distanza): nel 2019 è stata pari a 36,4 miliardi di euro (+16% rispetto al 2018), un terzo delle giocate complessive in Italia. La media nazionale – calcolata sulla popolazione maggiorenne – è di 717 euro.
Il gioco online è aumentato del 70% negli ultimi 4 anni. La legge regionale 17/2012 prevede fra l’altro che l’autorizzazione all’esercizio del gioco lecito e delle sale da gioco non venga concessa nel caso di ubicazione in un raggio di 300 metri da luoghi sensibili frequentati da giovani (scuole, parchi strutture sportive) o residenzialità sanitarie e socio assistenziali.
Sarebbe dovuta entrare in vigore il 2 maggio del 2017, ma così non è stato. Con il DDL 191 del 2018 è stata prorogata, e quindi non applicata, fino alla data di entrata in vigore del DDL 192 testo unico in materia di prevenzione e trattamento del gioco d’azzardo patologico.
«Se fosse stata applicata avrebbe comportato una seria regolamentazione per gli esercizi commerciali dotati di macchinette – spiega ancora il comitato – per Genova avrebbe significato l’eliminazione del 90% delle slot dai locali commerciali».
PressGiochi