Sapar incontra le commissioni consiliari del Comune di Torino Calabria: la Regione si unisce ad Avviso pubblico per sensibilizzare il Governo sul gioco In vista della Conferenza unificata Stato-Regioni prevista
In vista della Conferenza unificata Stato-Regioni prevista per la giornata di oggi,dopo aver letto con attenzione le varie prese di posizioni, l’associazione La Sentinella ed il Presidente dott. Luigi Nevola hanno deciso di diffondere la seguente nota, al fine di mettere a conoscenza gli addetti ai lavori di un’importante novità recentemente emersa in campo scientifico.
“Siamo grati anzitutto come cittadini per la serietà con cui viene condotto il dibattito in corso e per il grande lavoro svolto fino ad oggi dal Sottosegretario Baretta, dalle Regioni ed Enti locali. Esprimiamo l’auspicio che tale lavoro prosegua con lo stesso spirito costruttivo, a cui abbiamo cercato di contribuire in qualità di associazione culturale, ci auguriamo inoltre che tale operato non venga vanificato da contributi “spot” al di fuori dello spirito manifestato fino ad oggi dagli attori della Riforma. L’interesse pubblico e la salute dei cittadini devono essere sempre al primo posto nell’azione di tutti coloro che partecipano a questo dibattito, convinti che i populismi di varia natura sul tema debbano restare al di fuori del dibattito stesso e che gli interessi particolari o le convinzioni personali non dovrebbero influenzare eccessivamente il risultato di tale lavoro. Abbiamo letto diverse tesi sulle regolamentazioni orarie, spesso deboli e/o prive di un reale supporto scientifico, psicologico, sociologico, tecnico e politico. Resta chiaro che quei luoghi dedicati al gioco che tutti abbiamo individuato quale soluzione coerente al fine di contingentare la presenza di un’offerta di gioco pubblico nel Paese, oggi eccessiva ed incontrollata sul territorio, pur essendo sottoposti a regole e standard qualitativi rigidi, debbano anche essere trattati quali attività economiche dotate di maggior tutela, proprio perché più sicuri. I luoghi dedicati devono essere la valvola di sfogo del settore economico e della società, quali attività controllate con severità, lontane da minori e dotate di personale preparato. Questi luoghi di “categoria A” vanno infatti tutelati maggiormente rispetto alle attività che non hanno come fine prevalente l’offerta di gioco pubblico.
A tal proposito sarebbe un errore stabilire delle fasce orarie specifiche e frammentarie per quelle attività dedicate classificate di categoria A, al contrario se si ritiene invece di stabilire un monte ore giornaliero a discrezione delle attività economiche o comunque una fascia unica di gioco senza frammentazioni riteniamo sia la via corretta rispettosa degli interessi economici e della salute dei cittadini. Non pensiamo questa formula sia corretta soltanto sulla base della nostra esperienza territoriale, ma ne siamo certi perché assieme ad altri accorgimenti che vadano ad elevare il livello di questi luoghi dedicati al gioco, sappiamo possa essere una soluzione utile a tutti. Ne siamo certi perché al termine di un lungo lavoro di ricerca questa nostra convinzione è oggi suffragata da un importante studio scientifico.
Nello specifico abbiamo individuato proprio nelle scorse settimane un recente studio dell’Università di Sidney che prova come la frammentazione degli orari di gioco e quindi l’interruzione dell’attività di gioco per i giocatori sia non solo controproducente, ma addirittura nociva per i giocatori e potrebbe generare reazioni patologiche gravi sulle persone. Sempre a questo proposito i Comuni hanno imposto in questi anni fasce orarie frammentate in tutta Italia, interrompendo più volte al giorno le attività di gioco, creando così grave danno al Paese ed ai cittadini, tra l’altro senza cognizione di causa e senza essere stati sostenuti da alcuna tesi scientifica. Anche la Società Italiana Intervento Patologie Compulsive si è espressa più volte negativamente definendo errato questo modello.
Qui un breve estratto dello studio che abbiamo tradotto:
“Regole o regolamentazioni esterne, come le pause forzate senza messaggi subliminali d’avvertimento, possono scatenare un certo tipo di reazione nei giocatori. Piuttosto che interrompere la dissociazione o promuovere modelli comportamentali sul gioco responsabile, reazioni risultanti da restrizioni imposte esterne possono contribuire alla sperimentazione dell’individuo di sentimenti come la frustrazione e/o l’antagonismo. Il risultato può portare a risultati opposti a quello che si intende per iniziative del gioco responsabile.
I risultati del presente studio, tuttavia, mettono in dubbio l’efficacia delle pause forzate nel gioco in assenza di ulteriori mezzi (quali messaggi d’avviso e di autovalutazione). Esse infatti, potrebbero non soltanto essere un approccio inefficace per ridurre lo stato di dissociazione, ma anche controproducente se aumentasse l’urgenza e il bisogno di continuare a giocare.”
Questi i nostri auspici negli interessi del Paese, formulando alla Conferenza unificata che si terrà oggi i nostri migliori auguri di buon lavoro nello spirito che l’ha contraddistinta in questi ultimi tempi”.
PressGiochi