“La nostra associazione mai come in questo momento sente l’esigenza di una riforma complessiva del sistema del gioco pubblico”. Lo ha dichiarato Paolo Gioacchini Vicepresidente AS.TRO all’Agenzia delle Dogane e
“La nostra associazione mai come in questo momento sente l’esigenza di una riforma complessiva del sistema del gioco pubblico”.
Lo ha dichiarato Paolo Gioacchini Vicepresidente AS.TRO all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in merito alla riforma della rete dei giochi preannunciata dall’Amministrazione.
“Le chiusure forzate dovute alla pandemia hanno reso ancora più evidenti gli effetti che certe normative di enti locali possono causare:
Tutto questo in un contesto di incertezza generale che preclude qualsiasi investimento e programmazione che solo una legge di riforma può dirimere.
Riteniamo, come associazione, che i temi da cui una riforma organica del settore non potrà prescindere sono i seguenti:
1) Lotta all’illegalità. Un tale obiettivo non può che passare attraverso un consolidamento del comparto del gioco pubblico legale e che operativamente si possa tradurre in un sistema distributivo equilibrato e non espulsivo come troppo spesso vediamo oggi nelle leggi regionali.
2) Tutela della salute degli utenti attraverso strategie di prevenzione al GAP che non si traducano in interventi afflittivi delle attività operanti del contesto del gioco pubblico legale ma che, al contrario, li veda coinvolti in prima linea. A questo proposito auspichiamo che l’Agenzia approvi delle policies di comportamento per gli operatori basati sui numerosi e positivi studi scientifici presenti nella letteratura psicoterapica. Tali politiche andrebbero anche verificate nella loro attuazione dall’ente regolatore. La formazione obbligatoria di tutto il personale di contatto con i clienti consumatori-giocatori nella linea tracciata dall’Agenzia risulterebbe quindi fondamentale. Una formazione del soggetto che offre al pubblico un prodotto “delicato” come sappiamo essere il gioco, abbinata ad una legge che consenta di allontanare dall’esercizio un soggetto che manifesta evidenti segnali di una possibile patologia (proprio come avviene per i baristi che non possono somministrare alcolici a chi manifesta segni di ubriachezza) sarebbe un altro elemento qualificante del nostro sistema.
3) Riqualificazione complessiva di tutta l’offerta di gioco che comprenda sia le location (in termini di dimensioni e distribuzione spazi) che gli operatori che vi operano all’interno ovvero esercenti e gestori che hanno un ruolo indispensabile per il raggiungimento dei due precedenti obiettivi.
4) Fiscalità sostenibile e prevedibile ovvero che consenta di poter pianificare gli investimenti senza essere ostaggio di continui correttivi dettate da opportunistiche esigenze di cassa (come è accaduto con tutti i governi che si sono succeduti). Una fiscalità sul gioco ben ragionata dovrebbe mettere gli enti locali nelle condizioni di poter fare progetti a tutela della legalità, della salute dei cittadini e dell’occupazione.
PressGiochi
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