“Sono vani – scrive Gino Gaude, operatore del comparto dell’intrattenimento al sottosegretario Peir Paolo Baretta – i suoi tentativi di trovare soluzioni sul gioco d’azzardo se non si conosce a
“Sono vani – scrive Gino Gaude, operatore del comparto dell’intrattenimento al sottosegretario Peir Paolo Baretta – i suoi tentativi di trovare soluzioni sul gioco d’azzardo se non si conosce a fondo da chi è pilotato e gli interessi di coloro che in una mia precedente definii padroni del mercato.
La presentazione a Montecitorio di “database” ha evidenziato dati impressionanti sulle perdite di denaro che vanno dagli 898,00 ai 1.014,00 euro pro capite e le sue recenti misure annunciate sulla: omogeneità nella gestione degli orari tra i vari Comuni per evitare lo spostamento dei giocatori, il blocco di sei ore durante la giornata, la riduzione del 35% delle awp e la riduzione dei punti di gioco, sono misure insufficienti alla risoluzione del gravissimo problema.
La sua affermazione di “ridurre l’offerta per una distribuzione equilibrata che eviti un eccesso di concentrazione che produca poi delle problematicità che non si limitano solo al gioco patologico” vuol dire riconoscere gli effetti nefasti prodotti dalle awp e Vlt e che va bene così…
Le pare una soluzione On. BARETTA? Il settore va risanato integralmente e al più presto e non si comprende il perché del non considerare il progetto di sostituire i giochi attuali con quelli veramente leciti ed eliminare tutto il ciarpame esistente. A chi non sta bene questa sana soluzione?
Perché non si rottama l’azzardo sostituendolo con altri giochi per dare impulso all’economia con nuove assunzioni di manodopera oltre che garantire gli introiti agli esercizi pubblici, alle tabaccherie e all’Erario, contrariamente alle sequele pretestuose delle Associazioni, Concessionari di Rete e Multinazionali, eppure, la Corte Costituzionale con la sentenza n. 237 del 22 giugno 2006 ha così statuito “in particolare, la legge statale: definisce la nozione di apparecchi e congegni automatici, semiautomatici ed elettronici d’azzardo e quella di apparecchi e congegni idonei per il gioco lecito; vieta i primi e consente i secondi; detta le sanzioni per le violazioni della disciplina relativa ai primi, qui il riferimento è agli artt. 718 et 721 del codice penale; stabilisce le prescrizioni che limitano l’utilizzo dei secondi, e qui il riferimento sugli attuali giochi è assiomatico, e allora: perché lo Stato si ostina a perorare la causa dell’azzardo? come vede On. BARETTA le domande sono tante e i dubbi molti di più. Il non dissiparli…
Buon lavoro e visto il particolare periodo, Auguri di un cristiano Natale e Felice nuovo Anno.
Gino Gaude”.
PressGiochi
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