“In ordine alla previsione del maggior gettito derivante dall’aumento delle ritenute sulle vincite conseguite al “10&lotto”, si evidenzia che i giochi complementari e opzionali al “10&lotto” sono quelli istituiti e
“In ordine alla previsione del maggior gettito derivante dall’aumento delle ritenute sulle vincite conseguite al “10&lotto”, si evidenzia che i giochi complementari e opzionali al “10&lotto” sono quelli istituiti e normati con le determinazioni direttoriali del 19 giugno 2014, n. 52221 e del 19 settembre 2017, n. 99704, rispettivamente per l’opzione del “NUMERO ORO” e del “DOPPIO ORO”, giochi opzionali e complementari in quanto possibili solo a seguito di giocate effettuate sul gioco base e allo stesso collegate. Le vincite conseguite al gioco 10&lotto non sono disponibili in alcuna “Banca Dati” ma sono state verificate dai documenti contabili elaborati dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Confermo che l’ammontare delle ritenute è ascrivibile al solo gioco “10&lotto” e non agli altri giochi numerici a quota fissa”.
E’ quanto fa sapere il sottosegretario all’economia Massimo Garavaglia che ieri è intervenuto presso la Commissione Bilancio del Senato in merito alla discussione sul decreto recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni.
“Le vincite al “10&lotto” per l’anno 2018- ha spiegato Garavaglia – sono state pari a euro 4.381.158.253 e, conseguentemente, ogni punto percentuale di ritenuta è pari a euro 43.811.582 determinando la stima effettuata, per l’anno 2020, di maggior gettito di circa 132 milioni di euro. Nella relazione tecnica relativa all’incremento stimato in occasione del decreto-legge n. 50 del 2017, correttamente, veniva indicato che oltre 300 milioni del complessivo prelievo sulle vincite si riferivano a quelle derivanti dal gioco del lotto ed è di tutta evidenza che, in tale sede, non poteva che riferircisi a tutti i giochi numerici a quota fissa. È corretto che tutti i valori di gettito siano sempre associati al gioco del lotto e a tutti gli altri giochi numerici a quota fissa, ma ribadisco che la stima si riferisce al solo gioco oggetto dell’intervento normativo e cioè al “10&lotto” e ai relativi giochi opzionali e complementari (in quanto possibili solo a seguito di giocate effettuate sul gioco base e allo stesso collegate).
La relazione tecnica, relativa al decreto-legge n. 50 del 2017, ipotizzava una diminuzione della raccolta dei giochi numerici a quota fissa pari al 2 per cento, soprattutto in relazione ai possibili effetti dell’incremento sulle ritenute, disposto con il predetto intervento normativo, che avrebbero potuto determinarsi relativamente al solo gioco del lotto (non del “10&lotto”). Ciò in quanto tale intervento avrebbe depresso il pay out (percentuale di vincite netta) dei giochi numerici a quota fissa e il pay out del gioco del lotto è significativamente più basso di quello del “10&lotto”, con i probabili effetti descritti nella citata relazione tecnica. In effetti, il solo gioco del lotto ha segnato nell’anno 2018 una significativa diminuzione ampiamente compensata dall’incremento della raccolta relativa al gioco “10&lotto”.
A tal proposito, – ha evidenziato – il citato gioco “10&lotto” segna un incremento annuale costante ed infatti non sono stati considerati effetti connessi a riduzione di gettito a titolo di I.R.E.S. e I.R.A.P. in conseguenza di contrazione delle vincite, proprio perché si è ipotizzato, nella relazione tecnica allegata al decreto-legge n. 4 del 2018, che l’aumento dell’aliquota della ritenuta sulle vincite possa determinare solamente un rallentamento della crescita sulla raccolta del gioco, ma non una flessione della domanda senza, quindi, alcun effetto deflattivo sui ricavi dei concessionari (ricevitori e concessionario per la gestione del gioco del Lotto automatizzato e degli altri giochi numerici a quota fissa).
Per quanto riguarda l’osservazione che la relazione tecnica non esamina gli effetti derivanti dalle politiche perseguite dagli enti locali, si osserva, per quanto riguarda il gioco del “10&Lotto”, che tali politiche restrittive, sin ora, non hanno generato effetti significativi sul comparto dei giochi numerici a quota fissa e, in generale, che la relazione tecnica si riferisce, come d’uopo, alle specifiche misure previste dal provvedimento legislativo in esame e non può tenere conto degli impatti ultronei derivanti da diverse misure normative che, in ogni caso, produrrebbero gli effetti loro propri senza però influire su quelli derivanti dalle disposizioni in oggetto”.
Il sottosegretario precisa che i numerosi incrementi del PREU che si sono succeduti nel recente passato non comportano riduzioni di raccolta in quanto l’aumento PREU, ove non accompagnato da una riduzione del pay out, incide soltanto sulla filiera e non influenza il costo del gioco e, quindi, resta irrilevante per i giocatori.
Per quanto attiene alle disposizioni in materia di contrasto al gioco illegale, osserva che la relazione tecnica non stima il recupero coattivo delle imposte sottratte all’erario (per effetto degli interventi repressivi), ma, più semplicemente, l’incremento della raccolta legale derivante all’inasprimento delle pene per il gioco illegale, cioè l’effetto sostitutivo del mercato legale a quello illegale.
PressGiochi
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