25 Novembre 2024 - 15:28

Gara del Lotto e requisiti di accesso: la revisione chiesta dal Consiglio di Stato potrebbe aprire le porte a nuovi operatori

Come dice il noto giornalista americano, James Surowiecki, nel mondo degli affari ogni cattiva notizia può essere una buona notizia, per qualcun altro. Lo stesso vale in vista della messa

17 Agosto 2015

Come dice il noto giornalista americano, James Surowiecki, nel mondo degli affari ogni cattiva notizia può essere una buona notizia, per qualcun altro.

Lo stesso vale in vista della messa a bando della nuova concessione del Lotto gestita storicamente da Lottomatica e in dirittura d’arrivo. Per il Consiglio di Stato che ha preferito bloccare il tutto rimandando il proprio parere obbligatorio sul bando, tra i requisiti posti emergono una serie di perplessità e di elementi che necessitano da parte del Ministero riferente di un supplemento istruttorio.

Il CdS evidenzia che i requisiti per la partecipazione alla procedura di selezione appaiono, per taluni versi, eccessivi, tanto da figurare come clausole escludenti. In particolare il requisito di capacità economica e finanziaria consiste nell’aver conseguito complessivamente, nel triennio 2012/2014 un fatturato pari ad € 150.000.000,00, afferente le attività di gestione o raccolta di gioco; il requisito di capacità tecnico-organizzativa consiste, tra l’altro, nella realizzazione, negli ultimi tre esercizi chiusi, di una raccolta di gioco pari ad almeno € 500.000.000,00 relativamente a tipologie di giochi effettuati tramite terminali di gioco. Soprattutto in relazione al primo, il Ministero dovrebbe chiarire le ragioni per cui viene richiesto un fatturato (circoscritto all’attività di gioco) che va ben oltre il frutto di ordinarie percentuali di incasso (aggio) parametrate al secondo (ossia all’ammontare della raccolta di gioco).

Per Palazzo Spada non si riesce a comprendere la ratio che ha ispirato la fissazione di tali due rilevanti requisiti che potrebbero portare a costituire una sorta di barriera all’entrata, in palese controtendenza rispetto alle raccomandazioni promananti dagli organi comunitari.

Quindi la revisione di questi due aspetti rimetterebbe in gioco molti operatori del gaming interessati all’affare.

“In vista della scadenza della concessione – afferma l’avv. Giulio Coraggio, di DLA Piper – il Governo ha avviato la procedura per l’assegnazione della nuova concessione. Il prezzo per l’offerta iniziale parte da 700 milioni di euro e nel Capitolato d’oneri sono stati previsti requisiti molto stringenti per i partecipanti. Il parere della Consiglio di Stato è un passo necessario per l’approvazione delle regole di gara. E in questo caso la Corte amministrativa non ha fornito il proprio parere positivo ma ha sollevato alcune preoccupazioni sul progetto con particolare riguardo ai requisiti che devono essere soddisfatti dai soggetti richiedenti.

La barriera per l’ingresso nel mercato che potrebbe derivare costituirebbe una violazione dei principi comunitari. L’eliminazione di queste barriere – contrariamente – rappresenterebbe una importante opportunità per molti operatori di gioco.

Fino ad oggi, infatti – continua Coraggio – tutti gli operatori erano certi che la nuova licenza sarebbe stata assegnata a vantaggio di IGT, ma l’opinione del CdS sta costringendo l’amministrazione dei Monopoli a rivedere velocemente le regole della gara abbassando i requisiti applicabili, il che si tradurrà inevitabilmente in una occasione per un maggior numero di parti interessate.

Anche se gli investimenti necessari per offrire questo tipo di gioco e ottenere la licenza sono molto alti, è anche vero che il Lotto è un gioco insito nella cultura italiana che garantisce sicuri guadagni. Gli operatori e i fornitori potrebbero anche pensare di allearsi creando consorzi per poter partecipare alla gara e aprendo così una nuova pagina nel mercato del gioco pubblico italiano”.

 

PressGiochi

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