Come anticipato nei giorni scorsi, il Gruppo Gamenet punta ad entrare alla Borsa di Milano. Ma quanto potrà crescere e a quanto potrà ammontare il suo valore? Il fondo Trilantic,
Come anticipato nei giorni scorsi, il Gruppo Gamenet punta ad entrare alla Borsa di Milano. Ma quanto potrà crescere e a quanto potrà ammontare il suo valore?
Il fondo Trilantic, guidato da Vittorio Pignatti Morano, per la controllata Gamenet, società attiva nei business del gaming online, del betting e delle videolottery-slot machine che ha avviato formalmente la macchina che la porterà a Piazza Affari dopo aver presentato, giovedì 14 settembre, la domanda di ammissione sul listino milanese a Borsa Italiana e la domanda di approvazione del prospetto in Consob.
L’azienda guidata dall’amministratore delegato Guglielmo Angelozzi ha già annunciato di puntare sul segmento Star e di garantire un flottante minimo del 35% dopo l’esercizio della greenshoe da parte delle banche coinvolte dal collocamento (al momento Unicredit è sponsor e joint global coordinator e joint bookrunner assieme a Banca Imi e Credit Suisse) che sarà dedicato esclusivamente a investitori qualificati in Italia e istituzionali all’estero, Stati Uniti compresi. L’obiettivo del fondo azionista e dell’azienda è quello di debuttare entro la fine di quest’anno.
Ma quanto può valere – si chiede Andrea Montanari su Milano Finanza – Gamenet (proprietaria anche dal marchio Intralot) che in Italia è uno dei big player del settore, per giro d’affari consolidato, alle spalle del gruppo Sisal (403, milioni) e soprattutto Snaitech (437,7 milioni di ricavi nel primo semestre)?
L’azienda che a fine 2016 aveva registrato una raccolta di gioco di 6,4 miliardi (3,5 miliardi a fine giugno 2017) ha rivisto al rialzo tutti i suoi parametri. E come emerge dalla semestrale approvata di recente il fatturato si è incrementato, anno su anno, da 221 a 304,32 milioni, il margine operativo lordo da 30,75 a 36,35 milioni, mentre il risultato finale è stato negativo per 1,25 milioni a fronte di un utile di 173mila euro del 30 giugno 2016. In deciso miglioramento anche la posizione finanziaria netta scesa a -139,63 milioni rispetto ai -158,85 milioni del primo semestre di un anno fa e dei -177,7 milioni al 31 marzo scorso.
E’ in base a questi dati e alle stime di crescita, ipotizzate dal mercato, che si può calcolare l’enterprise value di Gamenet. Assumendo, un potenziale upside dell’ebitda del 15-20% rispetto al dato di fine 2016 (70,2 milioni) si può definire il parametro di partenza, l’ebitda prospettico al 2017 atteso in un intorno di 80-85 milioni. Applicando i multipli di settore (il colosso Igt, controllato da De Agostini, oggi tratta a 7,07 volte l’ebitda atteso per quest’anno, e la quotata Snaitech a 5,88 volte) si può definire un equity value oscillante tra i 470 e i 600 milioni. Per individuare poi l’enterprise value, basta sommare l’attuale debito finanziario netto che ammonta a 139,63 milioni. Quindi, seppure trattandosi di prime stime e ipotesi, si arriva a un valore complessivo di Gamenet che oscilla tra 610 e 740 milioni.
E quanto incasserà Trilantic visto che si tratterà di una opv, con il solo socio di riferimento a vendere azioni (alla fine del collocamento, il fondo di Pignatti Morano manterraà una partecipazione non inferiore al 35%)? In base a questi calcoli e queste valutazioni iniziali la raccolta, relativa a un flottante del 35% (il dato potrebbe lievitare e superare il 40%), oscillerà tra i 213,5 e i 259 milioni.
PressGiochi