L’operazione di Goldbet da parte di Gamenet non determina la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sui mercati interessati, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e
L’operazione di Goldbet da parte di Gamenet non determina la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sui mercati interessati, tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la concorrenza.
E’ quanto ha affermato l’Antitrust che è stata chiamata a valutare l’operazione di acquisizione.
Nei mesi scorsi Gamenet, ha ottenuto il controllo esclusivo di Goldbet, per mezzo dell’acquisto del 100% del suo capitale sociale.
L’operazione ha previsto un patto di non concorrenza in virtù del quale il venditore si è impegnato, per un periodo di tre anni dalla data del closing, a : a) non svolgere, direttamente o indirettamente, attività in concorrenza relativa a giochi e scommesse in Italia, San Marino e Città del Vaticano; b) non acquisire, direttamente o indirettamente, alcuna partecipazione o interessenza in, e a non entrare in joint venture con, qualsiasi società o soggetto operante nel settore dei giochi e delle scommesse. Nel contratto di compravendita è altresì previsto che alcuni amministratori e top manager di Goldbet sottoscrivano un analogo patto di non concorrenza della durata di un anno.
Le valutazioni dell’AGCM – L’operazione in esame riguarda il mercato della raccolta di giochi e scommesse e le attività di gestione degli apparecchi da divertimento e intrattenimento (AWP e VLT).
Sotto il profilo merceologico, le attività di commercializzazione dei giochi (ivi incluso il Bingo, gli apparecchi da gioco e i giochi di abilità, venduti attraverso canali sia fisici che on line) potrebbero essere considerate come appartenenti ad un unico mercato del prodotto, come in alcuni precedenti dell’Autorità3. Le diverse tipologie di scommesse e giochi esistenti, infatti, possono presentarsi allo scommettitore come variazioni del medesimo servizio, al quale risulterebbe difficile applicare rigide compartimentazioni. Al contempo, va sottolineato come i diversi giochi e le diverse tipologie di scommesse, in ragione delle caratteristiche dei prodotti e delle abitudini dei clienti- scommettitori – anche alla luce della più recente e variegata offerta attraverso il canale online, di crescente importanza – potrebbero col tempo aver assunto specificità autonome, tali da fare considerare ciascuna attività un mercato rilevante a sé stante. In ogni caso, non appare necessario fornire una precisa delimitazione del mercato merceologico rilevante, poiché, sulla base delle considerazioni esposte di seguito, l’operazione non appare suscettibile di sollevare significativi problemi concorrenziali indipendentemente dalla definizione del mercato rilevante adottata.
In ogni caso, non appare necessario fornire una precisa delimitazione del mercato geografico rilevante, poiché, sulla base delle considerazioni esposte di seguito, l’operazione non appare suscettibile di sollevare significativi problemi concorrenziali indipendentemente dalla definizione del mercato rilevante adottata.
Anche ove si prendano in considerazione i dati sulla raccolta distinguendo tra attività di giochi e di scommesse, le quote post merger detenute da Gamenet restano contenute. Infatti, con specifico riferimento alla sola raccolta di scommesse, la quota detenuta da Gamenet passerà dal [1-5%] al [10-15%], mentre con riguardo alla solta raccolta di giochi, la quota detenuta da Gamenet passerà dallo [inferiore all’1%] al [1-5%]. Come anticipato, non operando la società acquisita tramite apparecchi di divertimento e intrattenimento (AWP e VLT), la quota post merger nella raccolta resterà invariata.
Sul mercato sono presenti numerosi e consolidati concorrenti, quali, ad esempio, Lottomatica (con una quota di circa il [25-30%]), Snaitech (con una quota di circa il [5-10%]), Sisal (con una quota di circa il [5-10%]); con particolare riferimento al segmento delle scommesse, figurano altresì ulteriori qualificati concorrenti, quali Eurobet, SKS365 e BET365. In ragione delle quote di mercato post merger e della presenza di numerosi e importanti operatori concorrenti, si ritiene che nel mercato nazionale della raccolta di giochi e scommesse l’operazione non sollevi preoccupazioni concorrenziali. BOLLETTINO N. 36 DEL 1 OTTOBRE 2018
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