In questi giorni a Gaeta si è tenuta una giornata dedicata al gioco d’azzardo organizzata dalla Caritas Diocesana di Gaeta in collaborazione con Cdal e Libera Presidio Sud Pontino. Ospite
In questi giorni a Gaeta si è tenuta una giornata dedicata al gioco d’azzardo organizzata dalla Caritas Diocesana di Gaeta in collaborazione con Cdal e Libera Presidio Sud Pontino. Ospite il Prof. Maurizio Fiasco, esperto attivo nella lotta contro l’azzardo. Il relatore è sociologo, collaboratore della Consulta nazionale della Fondazione Antiusura, presidente di ALEA .Il mattino ha visto l’incontro tra l’arcivescovo Mons. Luigi Vari e i sindaci dei Comuni ricadenti nella Diocesi di Gaeta, appuntamento avvenuto in Curia alle ore 10.30.
“Incontro- commenta la Caritas- ritenuto di grande importanza, in quanto per la prima volta gli amministratori si sono confrontati su una tematica considerata dai più ostica, sebbene di grande rilevanza, soprattutto ritenuto proficuo e produttivo, considerando la partecipazione attiva e di ottimi propositi per il futuro.
La mattinata si è aperta con il saluto dell’arcivescovo Mons. Luigi Vari, che ha ringraziato i presenti e sottolineato l’importanza della riunione. Il Prof. Fiasco ha poi introdotto l’argomento, facendo una disquisizione sul cambiamento dell’azzardo in Italia, dagli anni ’90 ad oggi.
“Cosa possono fare i Comuni? Innanzitutto bisogna che fronteggino gli aspetti negativi di questo colossale fenomeno – risponde Fiasco – bisogna verificare se sul territorio esiste una decisione comunale per ciò che concerne gli orari”.
Per una adeguata istruttoria, al fine di deliberare un Regolamento comunale, il sociologo ha suggerito alle Amministrazioni locali sette tappe essenziali: ricognizione, motivazioni argomentate, implicazioni dopo l’inserimento dei LEA – livelli essenziali di assistenza, consultazione, regolazione delle attività nel territorio, appropriatezza dei dispositivi (regolamenti, ordinanze), difesa in giudizio davanti ai ricorsi amministrativi (TAR e CdS).
Poi Fiasco ha citato alcuni esempi: il Comune di Bergamo, che dopo aver consultato la Caritas, i medici e le Asl ha creato una rete e ha prodotto un report, in base al quale il sindaco ha emesso un’ordinanza; il Comune di Anacapri, in cui il sindaco ha deciso di fare regolamento anche contro il ricorso al capo dello Stato. Qui sono state spente tutte le slot machine e, di conseguenza, si sono ridotti tutti gli altri giochi, i gratta e vinci e i giochi on line; il Piemonte, in cui c’è stato l’allontanamento delle slot machine e l’ascesa dell’azzardo è stata fermata”.
“Dal dibattito- conclude la Caritas- è emersa la necessità di presentare il problema e trovare vie comuni negli incontri dei Distretti Sanitari. Bisogna inoltre creare una task force, coinvolgendo professionisti, associazioni e comunità civile per rendere le persone consapevoli. Gli amministratori dei Comuni della Diocesi hanno effettuato diversi interventi, raccontando l’esperienza dei propri Comuni.
Come Formia, dopo aver emanato un Regolamento impugnato dal Tar, ha emesso una ordinanza, anche questa bloccata dal Tar, ma è stato fatto un ricorso al Consiglio di Stato. Fondi, invece, sta varando un Regolamento e Minturno ne sta preparando un altro. Itri si propone di proporre il tema del contrasto al prossimo incontro del Distretto Sanitario. Altri amministratori si sono soffermati sulle cause che hanno generato la diffusione dell’azzardo, in particolare al cambio di rotta da parte dello Stato che da disvalore, come era considerato l’azzardo, a meccanismo di raccolta di fondi”.
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