Voto unanime della III Commissione del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia alla relazione del Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione – illustrata dal consigliere Stefano Pustetto
Voto unanime della III Commissione del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia alla relazione del Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione – illustrata dal consigliere Stefano Pustetto (Sel ) che sarà anche relatore per l’Aula – in merito al documento della Giunta riguardante lo stato degli interventi previsti dalla legge regionale 1/2014 sulla prevenzione, il trattamento e il contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo.
Presenti alla riunione della III Commissione, il presidente Franco Rotelli (Pd) e l’assessorre alla Salute Maria Sandra Telesca.
Al termine dell’esame, il presidente Rotelli, raccogliendo le istanze emerse dagli interventi dei consiglieri, ha proposto l’istituzione di un gruppo di lavoro che operi per individuare forme e modi per incidere sugli aspetti della legge ancora non ancora applicati. Un gruppo – hanno evidenziato i consiglieri – che deve coinvolgere quindi anche la II e la V Commissione, per le implicazioni con i settori delle Attività produttive, per il rapporto con gli esercizi pubblici e commerciali, e gli Enti locali, per quanto riguarda le forze di polizia locale. Da qui l’incarico a Rotelli a sollecitare in merito i presidenti delle altre due Commissioni.
Il testo elaborato dalla Giunta e analizzato dal Comitato che ha riferito alla III Commissione evidenzia la crescita della dipendenza da gioco d’azzardo e da gioco praticato con apparecchi per il gioco lecito: i soggetti posti in carico al Servizio sanitario regionale sono passati dai 335 del 2013 ai 406 del 2015 (per il 37,19% nuovi utenti), con un incremento maggiore nei soggetti di sesso maschile e la percentuale più alta nella fascia di età fra i 40 e i 59 anni.
Guardando all’attuazione della LR 1/2014, il Comitato ha rilevato l’istituzione del Tavolo tecnico regionale gioco d’azzardo patologico, previsto dall’articolo 8 della legge; la determinazione della distanza di insediamento dai luoghi sensibili delle attività che prevedano locali da destinare a sala da gioco o l’installazione di apparecchi per il gioco lecito, fissandola in 500 metri (via pedonale più breve); l’approvazione del Piano attività gioco di azzardo patologico – GAP 2015, un progetto innovativo in tema di contrasto al gioco d’azzardo, che prevede “Azioni di carattere regionale” (cui sono stati riservati nel 2015 10.000 euro) e “Azioni di carattere territoriale” realizzate da soggetti del terzo settore e da una rete di partner pubblici e privati, con 50 mila euro di fondi.
Approvato anche il “Piano regionale della prevenzione 2014-2018 del Friuli Venezia Giulia” dove, in raccordo con i macro obiettivi di promuovere il benessere mentale nei bambini e prevenire le dipendenze, si prevede la promozione e diffusione di progetti nelle scuole. La relazione mette, poi, in luce il ruolo dei Servizi sanitari relativamente al trattamento del gioco d’azzardo patologico, l’organizzazione a livello territoriale dei Servizi sanitari al fine del recupero dei soggetti affetti da tale patologia e le modalità di accesso in tutta la Regione. Da sottolineare l’individuazione di un unico referente per ciascuna Azienda sanitaria.
Il documento della Giunta non indica criticità, né informazioni rispetto alla previsione del marchio regionale Slot-Free-FVG, né relative alla riduzione dell’aliquota Irap e agli accordi con gli enti del servizio di trasporto pubblico locale; ma diverse proposte di logo sono state ideate e il tavolo tecnico regionale sul gioco d’azzardo ha selezionato quello per realizzare le vetrofanie da rilasciare agli esercizi e luoghi deputati all’intrattenimento che scelgano di installare o disinstallino apparecchi per il gioco lecito.
Le osservazioni dei consiglieri si sono concentrate sulla possibilità di facilitare la riduzione dell’Irap, sui controlli dei limiti di legge riguardanti le distanze degli apparecchi, sui luoghi sensibili, sulla priorità che un tale problema di salute pubblica deve avere rispetto ad altri parametri, sulla coerenza delle scelte, sulla retroattività della norma, sulle possibili modalità da applicare per disincentivare (ad esempio, uso della tessera sanitaria per accedere al gioco, introduzione di tempi limitati di giocata) e per fare in modo che ciò che è divertente non diventi patologico, ben consapevoli di quante insidie vengano anche dal mondo telematico.
Occorre insistere nelle azioni di controllo e di sensibilizzazione, puntando ad attuare quanto ancora non compiutamente fatto, sono state le ulteriori sottolineature di consiglieri e assessore.
PressGiochi