Esplode il caso ‘ticket redemption’. Nicola Fratoianni, esponente di SEL, ha presentato ieri alla Camera una interrogazione nel quale chiede al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin di intervenire per ridurre
Esplode il caso ‘ticket redemption’. Nicola Fratoianni, esponente di SEL, ha presentato ieri alla Camera una interrogazione nel quale chiede al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin di intervenire per ridurre la diffusione di questo tipo di giochi diretti ai minori.
“La puntata del 4 ottobre 2015 della trasmissione televisiva «Le Iene» – ha dichiarato l’onorevole -ha mandato in onda un servizio sulle cosiddette «ticket redemption machine», ovvero slot e giochi per minori, basati sulla erogazione di una sequenza di ticket a seconda della vincita; questi ticket accumulati danno la possibilità di ottenere vari premi, i quali costituiscono un parziale riscatto (redemption) dei fondi spesi; già nel 2012 si è assistito ad un articolato dibattito sulla stampa e fra i portatori di interesse di quelle che vengono definite le slot machine dei bambini, rispetto alla potenziale pericolosità delle macchine, per le conseguenze psicologiche, culturali, oltre che economiche che la frequenza delle giocate possono apportare ai minori. I proprietari delle slot machine, ad esempio, basano la difesa del sistema sul fatto che non c’è alcun corrispettivo o premio in denaro; pertanto, ritengono che le ticket redemption non possano essere assimilate al gioco d’azzardo.
Il confine simbolico e di significato fra una vincita in denaro e una vincita di ticket che, poi, danno diritto a dei premi è davvero molto labile. Si tratta comunque di un corrispettivo che dà diritto ad un oggetto, peraltro, con lo stesso principio del denaro: più ticket si accumulano, più grande sarà il premio cui si ha diritto; esattamente lo stesso principio del possesso del denaro; psicologi e medici sono concordi nel ritenere che non sia solo ed esclusivamente la posta in palio a definire la caratteristica dell’azzardo e, di conseguenza, la possibilità di ammalarsi di dipendenza dal gioco, quanto il meccanismo stesso, basato proprio sul concetto di scommessa e sulla ripetitività dell’atto, che induce al gioco compulsivo.
Dal servizio televisivo proposto, per altro, si evince in maniera chiara come molte di queste sale per minori siano ubicate in locali attigui alle sale per adulti, dove si compie il passo successivo, ovvero quello del gioco con vincite in denaro. Pare inutile sottolineare come la vicinanza fisica dei luoghi possa essere anche questa considerata dannosa per i minori, che in qualche modo verrebbero così avviati ad un processo di «educazione» al gioco d’azzardo sino dalla tenera età; il tema è stato anche oggetto di diverse interrogazioni e interpellanze parlamentari, ma sino ad oggi nulla o quasi è praticamente stato fatto dal Governo per arrestare un processo pericoloso per la salute dei bambini e dei minori.
Fratoianni ha quindi chiesto al Ministro se non ritenga di dover assumere iniziative per impedire la diffusione delle «ticket redemption machine» e se le «ticket redemption machine» possano contribuire alla diffusione della «ludopatia» nei minori. “Quali concrete e cogenti iniziative di contrasto alla diffusione della «ludopatia» nei bambini intendo mettere in atto?”.
PressGiochi
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