10 Gennaio 2025 - 11:06

Fragomeli (Pd): “Centri accoglienza come slot machine: il Governo dica la sua”

Gli organi di informazione anche su scala nazionale riportano una notizia riguardante il comune lecchese di Calolziocorte in merito all’adozione di un discusso e discutibile regolamento che punta a dividere

16 Aprile 2019

Gli organi di informazione anche su scala nazionale riportano una notizia riguardante il comune lecchese di Calolziocorte in merito all’adozione di un discusso e discutibile regolamento che punta a dividere il comprensorio cittadino in zone con la esplicita previsione di divieti di apertura di centri di accoglienza per migranti.

 

A parlarne è l’on. del Pd Gian Mario Fragomeli che ha presentato ieri una interrogazione al ministro dell’Interno per chiedere se il Governo ne sia a conoscenza e se non ravvisi palesi elementi di illegittimità e di manifesta incostituzionalità tali da giustificare l’adozione delle iniziative di competenza ai sensi dell’articolo 138 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali.

 

“Attraverso suddetto regolamento – spiega Fragomeli – viene ad essere introdotto quello che appare agli interroganti un principio di vero e proprio segregazionismo con la creazione di zone dove viene vietato l’accesso per migranti senza distinzioni di sorta, poiché ad essere ritenuti pericolosi per la popolazione non sono slot machine o altro bensì centri di accoglienza per migranti che non potranno essere vicini a luoghi pubblici frequentati dai residenti; nella planimetria allegata al regolamento comunale le zone segnate in rosso, come stazione ferroviaria e scuole, si intendono vietate e quelle in blu, biblioteca e oratori, necessitano di nulla osta da parte del comune.

 

Si tratta di una decisione davvero incredibile considerato che, nel territorio in questione, vivono in tutto 18 migranti con 7 ragazzi maggiorenni di cui 6 con contratto di lavoro nella frazione di Rossino, mentre nella frazione di Casale vivono un nucleo familiare, una madre con un bambino di 3 anni e 3 madri con bambini di meno di un anno. L’interdizione decisa dal comune con il richiamato regolamento riguarda persino la possibilità di ospitare persone e quindi nega anche alle strutture di accoglienza, ecclesiastiche e laiche, presenti di svolgere la loro opera, ponendo  addirittura in discussione il principio di accoglienza proprio della Chiesa”.

 

PressGiochi